{"id":28876,"date":"2013-03-14T12:17:16","date_gmt":"2013-03-14T12:17:16","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-03-15T09:47:41","modified_gmt":"2013-03-15T09:47:41","slug":"c-era-una-volta-carosello","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/c-era-una-volta-carosello\/","title":{"rendered":"C\u2019era una volta Carosello"},"content":{"rendered":"
Andato in onda per vent'anni, dal 1957 al 1977, Carosello è stato la via d'ingresso della pubblicità nella televisione italiana in un momento in cui il paese, dopo le ristrettezze del dopoguerra, si stava avviando verso un maggiore benessere economico. Sotto la veste della commedia o della favola animata veniva per la prima volta proposto un nuovo stile di vita e di consumo, secondo una formula tutta italiana che, come ha sottolineato Adriano Zanacchi – autore insieme a Laura Ballio di uno studio su Carosello – consentì un "impatto morbido" e "privo di aspetti aggressivi" della pubblicità sulla società italiana. Una formula di "compromesso" studiata dalle dirigenze della Rai in modo da rendere la propaganda uno "spettacolo aggiunto" alla programmazione della ancora giovanissima televisione italiana, che allora contava un unico programma nazionale. Inseriti in un limitato spazio serale, i singoli caroselli dovevano infatti rispettare regole e tempi ben precisi: alla prima e preponderante parte di spettacolo (scene comiche, balletti…) che durava 1' e 45'' seguiva il "codino" pubblicitario di 30'', in cui era racchiuso il messaggio promozionale vero e proprio.<\/p>\n
Questa struttura rigida e ripetitiva contribuì a creare un "genere" particolare e riconoscibile, capace di intrattenere e divertire adulti e bambini, dando vita a un vasto fenomeno di costume, che la mostra La fabbrica di Carosello<\/em> racconta attraverso disegni e studi originali, giornali, documenti, pupazzi, giochi d'epoca legati al mondo di Carosello e filmati dei più celebri spot televisivi. Vista la sede, il percorso espositivo dedica particolare attenzione ai personaggi animati protagonisti delle pubblicità e ai loro creatori: dall'indimenticabile Calimero<\/strong> disegnato nel 1963 dai fratelli Nino<\/strong> e Toni Pagot<\/strong> alla Linea<\/strong> di Osvaldo Cavandoli<\/strong>, da Carmencita e Caballero<\/strong> o i Papalla<\/strong> di Armando Testa<\/strong> all'indiano Unca Dunca<\/strong> di Bruno Bozzetto, "svelando" anche alcuni segreti del mestiere. In mostra sono infatti esposti molti rodovetri originali (fogli di acetato su cui venivano disegnati i singoli movimenti delle figure) e il tavolo di lavoro di Cavandoli su cui prese vita lo straordinario personaggio della Linea Lagostina.<\/p>\n La fabbrica di Carosello. La pubblicità televisiva che unì l'Italia<\/strong> Omino coi baffi per Bialetti Andato in onda per vent'anni, dal 1957 al 1977, Carosello è stato la via d'ingresso della pubblicità nella televisione italiana in un momento in cui il paese, dopo le ristrettezze del dopoguerra, si stava avviando verso un maggiore benessere economico. Sotto la veste della commedia o della favola animata veniva […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":28877,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[41],"tags":[],"yoast_head":"\n
Dall'8 febbraio al 14 aprile 2013
Milano, WOW Spazio Fumetto, Museo del Fumetto, dell'Illustrazione e dell'Immagine animata
Viale Campania 12
Orari: da martedì a venerdì, dalle 15.00 alle 19.00
sabato e domenica dalle 15.00 alle 20.00<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"