{"id":28912,"date":"2013-03-22T05:07:53","date_gmt":"2013-03-22T05:07:53","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-03-22T10:22:05","modified_gmt":"2013-03-22T10:22:05","slug":"absence-of-subject","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/absence-of-subject\/","title":{"rendered":"Absence of subject"},"content":{"rendered":"
La Fondazione Stelline di Milano ospita fino al 7 aprile 2013 un grande evento espositivo che mette in relazione il fotografo tedesco August Sander (Herdorf, Germania, 1876 – Colonia, 1964), tra le più importanti figure della fotografia del XX secolo, con il fotografo contemporaneo americano Michael Somoroff (New York, 1957). L'esposizione, curata da Diana Edkins e Julian Sander, presenta 81 opere fotografiche e 6 video: 40 fotografie originali di Sander dalla famosa serie Uomini del Ventesimo Secolo<\/em> e 41 fotografie – accompagnate da 6 video – di Somoroff, intervenuto sulle stesse immagini con un lavoro di interpretazione digitale che sottolinea la forza degli scatti del fotografo tedesco anche in assenza del soggetto stesso.<\/p>\n August Sender<\/strong> è stato definito il più importante fotografo ritrattista tedesco dell'inizio del XX secolo. Il primo libro di Sender, Il volto del nostro tempo, <\/em>del 1929, è un ritratto collettivo della società tedesca. Questo lavoro fu ampliato e sfociò nel suo capolavoro, Uomini del Ventesimo Secolo<\/em>, costruito nel tempo da Sander come un catalogo di umanità in grado di rappresentare una visione pluralista della società della Repubblica di Weimar, lontana dal mito della razza ariana, ed è suddiviso in sette sezioni: i Contadini, i Commercianti, le Donne, Classi e Professioni, gli Artisti, le Città e gli Ultimi (senzatetto, veterani, ecc.). Michael Somoroff<\/strong> ha lavorato su di esse con un intervento concettuale, cancellando digitalmente le figure umane, per giungere all'essenza dei luoghi – strade silenziose o interni vuoti – ed evidenziare, attraverso l'assenza del soggetto, il <\/p>\n rapporto tra la presenza dell'uomo e il paesaggio. Le sue immagini costituiscono un toccante omaggio all'opera del maestro tedesco, frutto di un vivo senso di osservazione e di un'acuta interpretazione. Non si tratta di fotografia come comunemente concepita, ma piuttosto l'idea stessa di creatività<\/strong>.<\/p>\n "Absence of Subject – spiega il curatore Julian Sander- è un progetto che si concentra sulla fotografia ad un livello personale ed esperienziale. Somaroff è stato il primo a presentare il lato emozionale del lavoro di Augustus Sander. Guardando le foto di Sander, esposte in una retrospettiva al Metropolitan Museum di New York, ebbe quella che definisce un'epifania: comprese che stava guardando ed interagendo con delle persone che erano lì, erano fotografie di persone, ma non quelle di persone. Questa precisa esperienza lo portò a riconsiderare il modo di vedere le fotografie e a sperimentare su di essere rimuovendovi i soggetti ritratti. A livello filosofico, tenta di porre l'attenzione sull'esperienza che ognuno di noi ha guardando queste fotografie; il contenuto di queste altro non è che una proiezione e che variano in base al proprio vissuto, alla propria conoscenza, quindi rimane prettamente un'esperienza personale. Per arrivare a tale introspezione, quel che rimane nelle fotografie è solo un'ombra di ciò che c'era, che tuttavia viene dall'esperienza dell'osservatore legata coerentemente al contesto e all'esperienza".<\/p>\n AUGUST SANDER e MICHAEL SOMOROFF. ABSENCE OF SUBJECT<\/strong> Sander, La figlia del contadino, 1919 La Fondazione Stelline di Milano ospita fino al 7 aprile 2013 un grande evento espositivo che mette in relazione il fotografo tedesco August Sander (Herdorf, Germania, 1876 – Colonia, 1964), tra le più importanti figure della fotografia del XX secolo, con il fotografo contemporaneo americano Michael Somoroff (New York, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":28913,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37],"tags":[],"yoast_head":"\n
Milano, Fondazione Stelline, Corso Magenta 61
Fino al 7 aprile 2013
Orari: martedì – domenica, dalle 10.00 alle 20.00 (chiuso lunedì)
Per maggiori info.: tel. 02.45.46.24.11<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"