{"id":29308,"date":"2013-05-16T06:59:27","date_gmt":"2013-05-16T06:59:27","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-05-17T07:25:31","modified_gmt":"2013-05-17T07:25:31","slug":"i-pesci-feriti-di-merisi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/i-pesci-feriti-di-merisi\/","title":{"rendered":"I pesci feriti di Merisi"},"content":{"rendered":"
Compongono un'ordinata percorrenza i minuscoli pesci posati in sequenza nelle cinque grandi teche<\/strong> sulla parete destra della Galleria Spaziotemporaneo a Milano.<\/p>\n Come appunti, ben distinti gli uni dagli altri da minime presenze di colore, i pesci di Fabrizio Merisi danno vita alla mostra personale, curata da Claudio Cerritelli <\/strong>ed intitolata "Pesci fasciati relitti reliquie fascinazioni<\/em>". Le figure quasi impediscono al visitatore il distacco visivo, poiché ognuno di loro racchiude, nella forma e nei tratti di colore, la stilla dell'ispirazione, l'attimo da fermare affinché non si perda nel tempo, l'origine di un progetto futuro.<\/p>\n Le costruzioni seriali di Fabrizio Merisi, nato a Crespi d'Adda di Capriate San Gervasio (BG) nel 1937, ma stabilitosi tra Castelnuovo del Vescovo (Pescarolo CR) e Milano e direttore del Museo del Lino di Pescarolo, mutano, con l'uso di singole scatole, alveo protettivo, affinché in altri pesci, di maggiori dimensioni, si possano leggere, nelle distinte fasciature, ferite e successive guarigioni tali da segnare una minuziosa percorrenza sentimentale, espressa con la presenza di simboli universalmente conosciuti ma che, allo stesso tempo, appartengono alla memoria personale dell'artista.<\/p>\n Della tutela di tali ricordi personali è intrisa la serie "Cuscino, relitto, reliquia<\/em>", composta da tela, imbottita e cucita, cartapesta, gesso, corde, filo di ferro, spille cieche, elastico, stelo di penna di pavone. E non a caso s'è voluto enumerare i materiali di cui le opere sono composte, poiché il loro insieme esprime la sedimentazione di più emozioni.<\/strong><\/p>\n Dopo essere stati giacigli, potrebbero assumere la funzione di piccoli zaini della memoria che l'artista porta con sé come inseparabili bagagli, in prospettiva di nuove percorrenze creative. "Mutano i contenitori: dalle grandi teche a singole scatole".<\/strong> "I Cuscini <\/em>potrebbero essere concepiti anche come zaini della memoria?"<\/strong> "Pesci fasciati relitti reliquie fascinazioni" Compongono un'ordinata percorrenza i minuscoli pesci posati in sequenza nelle cinque grandi teche sulla parete destra della Galleria Spaziotemporaneo a Milano. Come appunti, ben distinti gli uni dagli altri da minime presenze di colore, i pesci di Fabrizio Merisi danno vita alla mostra personale, curata da Claudio Cerritelli ed intitolata "Pesci fasciati relitti reliquie fascinazioni". […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":29309,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42],"tags":[],"yoast_head":"\n
Provvidenziale l'incontro con Fabrizio Merisi in galleria.
"Pare di scorgere nelle sue opere una profonda necessità di conservazione e catalogazione".<\/strong>
"Si, lo si intuisce dal titolo: è un elenco di pesci feriti il cui numero molto elevato indica l'infinità delle creature dell'Oceano e quindi l'infinità degli uomini del mondo. Per me il pesce è un po' il simbolo del corpo umano".<\/p>\n
"Le scatole sono una uguale all'altra così come i pesci. Ho infatti preso pesci veri, ho colato sopra del caucciù e ho fatto degli stampi. A variare sono le fasciature sulle quali metto in risalto le variazioni minimali del colore delle ferite ma anche dei passaggi augurali, per contrastare il senso della ferita".<\/p>\n
"Certamente. Il cuscino è depositario dell'inconscio, su questi cuscini si depositano i pensieri, i detriti dei ricordi, sino ad assumere la dimensione globale della memoria. Lo zaino ne assume la tutela, è un recupero del vissuto".<\/p>\n
Mostra personale di Fabrizio Merisi
Milano, Spaziotemporneo, via Solferino 56
Fino al 25 maggio
Orari: da martedì a sabato dalle 16.00 alle 19.30<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"