{"id":29452,"date":"2013-06-06T17:53:01","date_gmt":"2013-06-06T17:53:01","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-06-07T08:51:08","modified_gmt":"2013-06-07T08:51:08","slug":"a-casa-di-enrico-baj","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/a-casa-di-enrico-baj\/","title":{"rendered":"A casa di Enrico Baj"},"content":{"rendered":"
Su molti manuali di storia dell'arte è citato tra i componenti di correnti e fenomeni culturali e artistici, proprio lui che nel 1957 redasse il manifesto "Contro lo stile"<\/em><\/strong>, nel quale si vuole contrastare e distruggere lo stile manieristico in pittura e affermare l'irripetibilità dell'opera d'arte.<\/p>\n "Un'etichetta, prima o poi, te la impongono tutti". Roberta Cerini commenta così e il sorriso si allarga sul viso. "Certamente Baj ha avuto strette affinità con i Surrealisti, partecipando a diverse mostre e nutrendo stima nei confronti di Breton. Era proprio quell'inno incondizionato alla libertà del pittore e dell'individuo ad affascinarlo sopra ogni cosa".<\/p>\n Era il 1951 quando nacque a Milano il cosiddetto Movimento Arte Nucleare.<\/em><\/strong> In quell'anno, Enrico Baj e Sergio Dangelo organizzano una mostra alla Galleria San Fedele dal titolo emblematico di "Pittura Nucleare".
<\/strong>Da lì, tante novità, infinite tecniche artistiche sperimentate, innumerevoli voli pindarici nella creatività e nelle contaminazioni tra le arti, dripping, collage, l'Apocalisse<\/em>, l'Ubu re<\/em> e I funerali dell'anarchico Pinelli<\/em>.
"Non so davvero che cosa potrebbe dire Baj dell'arte di oggi. Sono passati dieci anni da quando se n'è andato e noi qui ne abbiamo viste di tutti i colori: installazioni, trovate artistiche, mostre non-sense".
E, citando il libro firmato da Baj insieme con Paul Virilio, "Discorso sull'orrore dell'arte",<\/em><\/strong> viene in mente quel passo indimenticabile di Erri De Luca: "Ci sono uomini che morendo chiudono dietro di loro un mondo intero. A distanza di anni se ne accetta la perdita solo concedendo che in verità morirono in tempo".