{"id":29688,"date":"2013-07-11T08:42:02","date_gmt":"2013-07-11T08:42:02","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-07-12T06:29:52","modified_gmt":"2013-07-12T06:29:52","slug":"la-collezione-visconti-a-somma","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-collezione-visconti-a-somma\/","title":{"rendered":"La collezione Visconti a Somma"},"content":{"rendered":"
Il bel castello visconteo domina la cittadina di Somma Lombardo, perenne ricordo del periodo dell'incastellamento e del potere della famiglia Visconti su tutta la Lombardia.<\/p>\n
Inserito in una rete più ampia di castelli viscontei, è tuttavia importante anche per un motivo archeologico: qui è ospitata una interessante collezione di materiali golasecchiani, raccolti da Carlo Ermes Visconti nel corso dell'Ottocento.<\/strong> Una raccolta già famosa all'epoca, visitata da importanti studiosi stranieri come Gabriel de Mortillet nel 1865.<\/p>\n Il marchese Carlo Ermes Visconti fu un personaggio di grande rilievo nella società ottocentesca: sindaco, deputato, console, presidente della fabbrica del Duomo, della Società storica lombarda, membro della consulta archeologica del Museo Patrio. Conobbe Pompeo Castelfranco, importante archeologo del tempo e collaborò con lui in alcuni scavi nell'area di Golasecca.<\/p>\n La collezione si formò probabilmente fra gli anni Sessanta e Settanta dell'Ottocento, con materiali provenienti da Golasecca e Castelletto Ticino. Comprende seicento oggetti, fra ceramiche, spilloni, fibule (spille da balia per abiti), pendagli, armille (bracciali) e perle di vetro. Un recente studio dei materiali ne stabilisce una cronologia fra VIII e V secolo a.C. Una testimonianza del collezionismo varesino ottocentesco, collezione che, una volta studiata, ricorrendo anche alle moderne tecnologie, e consultando il ricco archivio Visconti, permetterà di avere nuove informazioni circa le aree funerarie e gli abitati da cui provengono i pezzi.
Vi sono alcuni pezzi unici, come una fruttiera con alto piede caratterizzato da una apertura, frammenti di urna decorati da S stilizzate, ma anche pezzi che trovano confronti nei vari musei, con urne decorato dai cosiddetti "denti di lupo".<\/p>\n