{"id":29733,"date":"2013-07-24T08:19:25","date_gmt":"2013-07-24T08:19:25","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-07-26T07:31:41","modified_gmt":"2013-07-26T07:31:41","slug":"ad-azzio-si-lavora","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ad-azzio-si-lavora\/","title":{"rendered":"Ad Azzio… si lavora"},"content":{"rendered":"
Mentre noi chiacchieriamo in studio, procedono di gran lena i restauri alla chiesa del convento francescano di Azzio. Gli architetti Gianni Pozzi e Pierguido Baj discutono i primi risultati dei lavori di adeguamento e ripristino architettonico.<\/strong> <\/p>\n "I temi fondamentali, quando si parla di restauro di beni immobili – specifica Pozzi – sono quelli dello studio e della tutela programmata, ma anche del necessario reperimento di fondi e della sensibilizzazione della popolazione locale e delle istituzioni. I lavori, ad Azzio, sono stati suddivisi in diversi lotti: il nemico numero uno dell'antica struttura religiosa è, come spesso accade in questi casi, l'umidità di risalita. Per questo, uno dei primi interventi ha visto la realizzazione di un nuovo pavimento con sottostante vespaio aerato".<\/p>\n Intanto, nel giro dei primi mesi di ricerche e scavi, sono emersi i primi reperti archeologici e le tracce che testimoniano la stratificazione del tempio e le sue diverse fasi storiche. "In questo caso, abbiamo quasi un "certificato di edificazione" – raccontano gli esperti – Su una lapide compare infatti la data 1608. Si tratta di una delle più recenti fasi dell'edificio che ha subìto diverse modifiche ed ampliamenti a cominciare dal primitivo perimetro romanico, fino a giungere all'alzato che ancora oggi vediamo".<\/p>\n "Il progetto è quello di raccogliere tutti i risultati e le ricerche – spiega Baj – in una pubblicazione. I contributi di studi ed interventi grazie ai quali si stanno compiendo i primi progressi, sono forniti da docenti e studiosi del Politecnico e delle Università di Varese e di Milano. Proprio il 31 luglio, la Soprintendente Barbara Grassi comunicherà al pubblico i primi risultati degli scavi e delle indagini storiche ed archeologiche<\/strong>".<\/p>\n "Ad Azzio – prosegue Baj – è nato un Comitato che ha tra le principali finalità quelle di far conoscere e di procedere al reperimento dei fondi necessari per il restauro. L'idea partì anche grazie all'interessamento del compianto Floriano Bodini che proprio quì aveva casa ed atelier. La chiesa di Azzio, con struttura ad archi trasversi, è un vero modello architettonico, un exemplum da preservare".<\/strong><\/p>\n Numerosi sono gli oggetti e i manufatti di pregio artistico che necessitano di interventi di conservazione e restauro: una serie di paliotti in scagliola, gli antichi affreschi, lo splendido coro ligneo. Le strutture architettoniche che verranno interessate dai prossimi lavori sono, invece, il campanile e la suggestiva cripta a pianta ovale che conserva una serie di stalli verticali per la sepoltura.
Numerosi sono infatti gli scheletri, ma anche le monete antiche, rinvenuti e raccolti, e ora passati al vaglio dei ricercatori.<\/strong> <\/p>\n