{"id":29810,"date":"2013-08-20T05:44:37","date_gmt":"2013-08-20T05:44:37","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-08-23T06:29:01","modified_gmt":"2013-08-23T06:29:01","slug":"il-passaggio-di-sergio-cerini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-passaggio-di-sergio-cerini\/","title":{"rendered":"Il passaggio di Sergio Cerini"},"content":{"rendered":"
Sin dal titolo "Passaggio a Marrakech",<\/strong><\/em> la personale di Sergio Cerini (vive e lavora a Suno, in provincia di Novara) racchiude toni evocativi, con opere la cui trama, per intreccio e scelta di colori, rimanda alla paziente abilità manuale del mondo femminile di quel paese e alla tessitura dei tappeti in particolare. Nella sua mostra personale, Cerini, reinterpretando quel mondo, riesce a trasmettere la minuziosa sacralità e <\/p>\n l'operosità silente, anche grazie all'ubicazione delle opere nella suggestiva sede di Palazzo Ubertini a Orta San Giulio. Intrecciati come fossero a loro volta tappeti, accanto alle opere collocate su parete, compaiono una serie di recipienti, di media e grande dimensione eseguiti anch'essi in resina, cartapesta e silicone che dall'ampio ventre si restringono a formare lunghi colli dai quali le pazienti tessitrici traggono i pigmenti per le loro opere.<\/p>\n Sergio Cerini – "Passaggio a Marrakech" Sin dal titolo "Passaggio a Marrakech", la personale di Sergio Cerini (vive e lavora a Suno, in provincia di Novara) racchiude toni evocativi, con opere la cui trama, per intreccio e scelta di colori, rimanda alla paziente abilità manuale del mondo femminile di quel paese e alla tessitura dei tappeti in particolare.Usando stucchi, silicone, collanti, più […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":29811,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[36],"tags":[],"yoast_head":"\n
Usando stucchi, silicone, collanti, più strati di cartapesta e colori acrilici, Cerini crea a sua volta, pur rispettando l'anima di quel mondo e di quel fare, un suo ordito, mai cromaticamente definito, se non in un intritico completamente bianco, a comporre la frammentarietà del ricordo, l'impossibilità dello sguardo di rimandare alla sfera della memoria la perfezione di quanto visto.<\/p>\n
Il messaggio è quello di una creatività artigianale che non ha mai ceduto alla massificazione delle regole industriali.<\/p>\n
<\/strong>Orta San Giulio (NO) Palazzo Ubertini, Salita della Motta
Fino al 31 agosto
Orari: da lunedì a venerdì dalle 16.00 alle 20.00
sabato e domenica dalle 11.00 alle 22.00
Ingresso libero<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"