{"id":29838,"date":"2013-08-23T04:22:27","date_gmt":"2013-08-23T04:22:27","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-08-23T06:10:45","modified_gmt":"2013-08-23T06:10:45","slug":"quando-gli-artisti-sono-maledetti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/quando-gli-artisti-sono-maledetti\/","title":{"rendered":"Quando gli artisti sono maledetti"},"content":{"rendered":"
Dopo il grande successo alla Pinacothèque de Paris, la mostra "MODIGLIANI SOUTINE e gli artisti maledetti. La collezione Netter"<\/strong>, a cura di Marc Restellini, giunge a Milano. Per la prima volta in Italia, si possono ammirare i capolavori appartenenti alla ricca collezione di Jonas Netter<\/strong> (1867 – 1946), acuto riconoscitore di talenti.<\/p>\n La mostra presenta oltre 120 opere di straordinaria bellezza oltre a Modigliani<\/strong>, anche Soutine<\/strong>, Utrillo<\/strong>, Suzanne Valadon<\/strong>, Kisling<\/strong> e altri artisti che vissero e dipinsero a Montparnasse agli inizi del Novecento durante i cosiddetti "anni folli", in cui il noto quartiere parigino divenne centro culturale di avanguardia e luogo di incontro di artisti e intellettuali. In questo turbine di cambiamenti e trasformazioni, Jonas Netter ricoprì indubbiamente un ruolo fondamentale.<\/p>\n Il percorso espositivo mette a confronto i capolavori acquistati nell'arco della sua vita dal collezionista, che, affascinato dall'arte e dalla pittura, diventò un amateur illuminato, grazie all'incontro col mercante d'arte e poeta polacco Léopold Zborowski,<\/strong> che gli suggerì opere di artisti non famosi ma che Netter, che di mestiere faceva il rappresentante, poteva permettersi di acquistare. stilizzati su lunghi colli affusolati, come Elvire con colletto bianco <\/em>(Elvire con collettino) del 1918 e Fanciulla in abito giallo (Ritratto di giovane donna con collettino)<\/em> del 1917, entrambi esposti insieme a Ritratto di Zborowski<\/em> (1916) e Ritratto di Soutine<\/em>, questo realizzato nel 1916 dopo l'incontro tra i due artisti che strinsero una solida amicizia, al punto che fu proprio Modigliani a presentare Soutine a Netter. Di quest'ultimo sono esposti in mostra oltre venti olii, tra cui Uomo con cappello, Scalinata rossa a Cagnes e La pazza.<\/em><\/p>\n Allo stesso modo Netter scoprì i quadri del "periodo bianco" di Utrillo, soprattutto vedute, tra le quali Piazza della chiesa a Montmagny<\/em>, Chiesa di periferia<\/em> e Rue Muller a Montmartre<\/em>, tutte esposte in mostra. Netter decise di proteggere questo eterno fanciullo disincantato innamorato della madre, Suzanne Valadon, valente e originale pittrice, anche lei presente in mostra, con opere come Ketty nuda mentre si stiracchia<\/em> e Chiesa di Neyron<\/em>. Non si deve dimenticare, infine, che anche se oggi consideriamo queste opere capolavori assoluti dell'arte, non era assolutamente così per i contemporanei di Netter, che dunque ebbe un'intuizione artistica ancor più rivoluzionaria.
Grazie a lui Netter entrò in contatto con questi grandi artisti, la cui produzione lo affascinò e lo spinse a comprare dal mercante molti dei loro lavori.
Di tutti i pittori con cui venne in contatto, il collezionista alsaziano rimase maggiormente colpito dall'arte del giovane livornese e fu tra i primi ad acquistare le sue opere. Di Modigliani Netter ammirò l'originalità del genio creativo, amò profondamente i suoi volti femminili <\/p>\n