{"id":30106,"date":"2013-10-03T10:48:50","date_gmt":"2013-10-03T10:48:50","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-10-04T08:19:18","modified_gmt":"2013-10-04T08:19:18","slug":"ricordando-l-ospedale-di-mombello","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ricordando-l-ospedale-di-mombello\/","title":{"rendered":"Ricordando l’ospedale di Mombello"},"content":{"rendered":"
È folle essere normale tra mille pazzi o è normale essere folle tra mille sani?
È un dubbio che lancia una forte riflessione questa frase, scritta forse da un malato o forse da un "sano", sul muro all'interno dell'ex ospedale psichiatrico Antonini.<\/p>\n
Conosciuto anche come manicomio di Mombello a Limbiate, il luogo è a pochi chilometri da Milano e per questo più fruibile al "vicino allontanamento".<\/p>\n
Ritrovarsi soli nel silenzio dei padiglioni svuotati del contenuto essenziale alla vita, dà una sensazione di smarrimento: sembra di sentire ancora, le urla dei pazienti nelle sofferenze angoscianti della mente. Chi vi è entrato come "ospite" ha lasciato ogni speranza, ma anche chi ne è uscito ne ha avuta poca.<\/p>\n La riforma Basaglia era lontana e i metodi di cura di allora prevedevano anche l'elettroshock e l'insulina in dosi massicce. Ma la tortura più grande è quella dell'abbandono dell'affetto, fondamentale per il miglioramento della condizione della malattia psichiatrica che Sandri con delicatezza superiore, descrive nei suoi compagni sfortunati con i suoi disegni e appunti: "…qui vi sono vecchi che dopo vite esemplari, son dati per matti dalle nuore e dai figli avari, la cosa è meno visibile e brutta che nelle case di cura private che si prestano giudiziosamente al giuoco di eredità, e che con relazione onesta sarebbero guariti d'incanto".<\/p>\n E ancora, riferendosi ad un altro compagno di sventura: ".. dolcissimo, silenziosissimo, non ricordo molto di lui ma come moltissimi era vittima solo di abbandono, lo amai, lo chiamavo il Toi"<\/em>. <\/p>\n Raccontare con immagini questi luoghi abbandonati è stato come rivivere tra i degenti, i muri, testimoni silenti pregni fino all'orlo di sofferenza, ogni finestra, ogni panchina o pietra sono saturi di quel "male oscuro" che descrive così bene lo scrittore Giuseppe Berto, e che la nostra superficialità e la tiepidità dell'affetto non ha aiutato. Finisco il mio lavoro fotografico di "descrizione di luoghi" ma un'altra scritta murale blocca i miei pensieri e i miei pregiudizi: "..<\/em> chi è più pericoloso, chi nella rete è preso o chi quelle rete ha teso?"<\/em> Edio Bison<\/p>\n In occasione della giornata mondiale sulla salute mentale, si espone in Villa Gianetti a Saronno la mostra fotografica di Edio Bison intitolata: È folle essere normale tra mille pazzi o è normale essere folle tra mille sani?È un dubbio che lancia una forte riflessione questa frase, scritta forse da un malato o forse da un "sano", sul muro all'interno dell'ex ospedale psichiatrico Antonini. Conosciuto anche come manicomio di Mombello a Limbiate, il luogo è a pochi chilometri […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":30107,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[46],"tags":[],"yoast_head":"\n
Tornano, come vive, le frasi lette nel catalogo di una mostra su Gino Sandri, curata da Paolo Conti, dove si leggono brani dai suoi diari e che fu per lungo tempo "ospite " dell'ospedale psichiatrico, disegnatore sopraffino conosciuto come il pittore delle Groane:
"…bisogna immaginare 250 disgraziati chiusi in un cortile chiuso, o in due saloni chiusi per mesi, anni, lustri, decenni alle volte, e l'umore che può stagnarvi, con poveracci compagni di sventura che urlano i loro lamenti per tutto il giorno. Con il mio cervello indebolito dalla pressione elettrica che superava le mie forze. In questo summun di tristezza sono vissuto per anni".<\/em><\/p>\n
E ancora, nei silenti ambienti, i ricordi del Sandri rimbombano nella mia mente: "… come anima, sono stato trattato da bestia, ma scrivere è come una soave mano di donna che mi passi sulla fronte e plachi".<\/em><\/p>\n
I manicomi non ci sono più ma resta una lezione da cogliere, da meditare, da ricordare.
È anche un omaggio a Gino Sandri, che nella condizione reclusoria ci ha lasciato una testimonianza artistica con pensieri e disegni bellissimi.<\/p>\n
MOMBELLO UNO SGUARDO<\/strong> DENTRO<\/strong>
Le immagini in bianco e nero ripercorrono i luoghi del dimesso ospedale psichiatrico Antonini, conosciuto anche come ospedale di Mombello a Limbiate
Saronno, Villa Gianetti, via Roma 20
Dal 6 al 17 ottobre 2013
Inaugurazione: 6 ottobre ore 16.30
Orari: da martedì a venerdì dalle 15.00 alle 18.30
sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"