{"id":30364,"date":"2013-11-14T10:05:38","date_gmt":"2013-11-14T10:05:38","guid":{"rendered":""},"modified":"2013-11-15T09:06:10","modified_gmt":"2013-11-15T09:06:10","slug":"i-visitors-di-ragnar-kjartansson","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/i-visitors-di-ragnar-kjartansson\/","title":{"rendered":"I Visitors di Ragnar Kjartansson"},"content":{"rendered":"
"The Visitors"<\/strong> è una gigantesca installazione<\/strong> dell'artista Ragnar Kjartansson<\/strong>, costituita da nove proiezioni video in scala 1:1<\/strong>, che rimette in gioco le relazioni fra la dimensione del concerto dal vivo, la tradizione della performance, la poesia, il cinema attraverso un allestimento immersivo, basato sulla ripetizione e la circolarità dei gesti e delle ambientazioni.<\/p>\n I soggetti, protagonisti della mostra, sono otto amici, otto stanze e un'unica, malinconica melodia <\/strong>per celebrare la fine di un amore<\/strong> e la persistenza dei sentimenti<\/strong>. Entrando nello Shed, lo spazio di 1400 metri quadri<\/strong> che l'Hangar dedica agli artisti più giovani, il visitatore viene avvolto dai nove grandi video<\/strong>: in ogni video c'è un musicista, otto in tutto, ognuno in una camera diversa della stessa villa splendida e cadente, suonano e cantano insieme. Non possono vedersi, ma, connessi dalla musica, danno vita a una performance corale di 64 minuti<\/strong> in cui ripetono come un mantra, in crescendo, la melodia di Feminine ways<\/strong>, una canzone scritta da Kjartansson per musicare una poesia dell'ex-moglie<\/strong> che l'artista islandese ha composto proprio quando il suo matrimonio stava naufragando. <\/p>\n La pratica performativa di Ragnar Kjartansson ha abbracciato sin dall'inizio tutto lo spettro delle arti<\/strong>: il teatro, la musica, la scultura e l'arte visiva stessa. Kjartansson crea delle performance o delle azioni che inglobano più discipline e in cui esplora e mette alla prova il confine di realtà e finzione, sempre in bilico tra il melanconico e la parodia. Nei nove video di The Visitors compaiono musicisti differenti, tutti amici di Kjartansson (fra cui Kristín Anna e Gyða Valtýsdóttir, sorelle fondatrici della storica band islandese dei Múm, e Kjartan Sveinsson, tastierista fino al 2012 dei Sigur Rós), che <\/p>\n cantano e suonano per più di un'ora, ciascuno con uno strumento diverso, la stessa melodia della canzone Feminine Ways, ispirata alla poesia composta dell'ex moglie dell'artista, Asdís Sif Gunnarsdóttir.<\/p>\n Le nove scene sono appunto girate in alcune stanze<\/strong> – fra cui la biblioteca, lo studio, la cucina, la sala da bagno, una camera da letto, la veranda – della grande e fatiscente dimora ottocentesca di Rokeby Farm, nell'Upstate New York. Le nove tracce audio e video, girate separatamente, vengono proiettate contemporaneamente su grandi schermi in un allestimento concepito ad hoc dall'artista e dai curatori che enfatizza gli elementi visivi e sonori dell'opera, mettendo il pubblico al centro di una performance corale e continua. Ispirata nel titolo e nel tema all'omonimo e ultimo album del celebre gruppo svedese ABBA, The Visitors offre una riflessione intorno al tema della forza e della persistenza dei legami affettivi, della malinconia e del romanticismo tipici della cultura nordica da cui Kjartansson proviene. La musica costituisce infatti un elemento fondamentale della sua intera composizione artistica e viene utilizzata, come lo stesso artista afferma, "da elemento quasi plastico".<\/p>\n Ragnar Kjartansson è un eroe neo-romantico<\/strong> in perenne bilico tra realtà e finzione. Il fondatore del gruppo pop rock islandese Trabant e collaboratore dei Sigur Rós, è anche uno degli artisti visivi più riconosciuti della sua generazione. Un artista totale, che ingloba nelle sue opere musica, arte, cinema e performance corale dal grande impatto emotivo. Tra i suoi lavori più recenti e significativi spicca The Visitors, una spettacolare installazione video inedita in Italia ed esposta dal 19 settembre al 17 novembre all' HangarBicocca di Milano con la curatela di Andrea Lissoni e Heike Munder.<\/p>\n The Visitors "The Visitors" è una gigantesca installazione dell'artista Ragnar Kjartansson, costituita da nove proiezioni video in scala 1:1, che rimette in gioco le relazioni fra la dimensione del concerto dal vivo, la tradizione della performance, la poesia, il cinema attraverso un allestimento immersivo, basato sulla ripetizione e la circolarità dei gesti e delle ambientazioni. I soggetti, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":30365,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[44],"tags":[],"yoast_head":"\n
L'Hangar Bicocca di Milano<\/strong> apre così la sua stagione espositiva con un'installazione dell'artista islandese Ragnar Kjartansson, a cura di Andrea Lissoni e Heike Munder, prodotta dal Migros Museum di Zurigo e già esposta a Vienna e New York.<\/p>\n
<\/strong>Installazioni di Ragnar Kjartansson
<\/strong>Dal 20 settembre al 17 novembre 2013
Milano, Hangar Bicocca, via Chiese 2
Orari: da giovedì a domenica dalle 11.00 alle 23.00
Chiuso lunedì, martedì e mercoledì
Ingresso gratuito
Info: 02 66111573
info@hangarbicocca.org – www.hangarbicocca.org<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"