{"id":30618,"date":"2013-12-30T10:08:46","date_gmt":"2013-12-30T10:08:46","guid":{"rendered":""},"modified":"2014-01-03T06:04:43","modified_gmt":"2014-01-03T06:04:43","slug":"sotto-il-segno-della-percezione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/sotto-il-segno-della-percezione\/","title":{"rendered":"Sotto il segno della percezione"},"content":{"rendered":"
A colpire il visitatore, è innanzitutto lo sferzante e riuscito dialogo interno\/esterno, paesaggio naturale\/ambiente domestico, luce naturale\/luce artificiale: i due artisti si sono lasciati ispirare dall'ambiente che circonda la Villa e qui hanno realizzato lavori concentrati sul cielo e focalizzati sul rapporto con la natura. Luce, percezione e spazio: questi sono gli elementi più rappresentativi della ricerca e della sperimentazione di Irwin e Turrell che tanto hanno coinvolto e suggestionato il collezionista Giuseppe Panza e che hanno condotto il tragitto speculativo ed esperienziale verso risultati e approcci mai tentati prima nella storia dell'arte.<\/p>\n Il progetto espositivo di Villa Panza è realizzato in collaborazione con il LACMA (Los Angeles County Museum of Arts), il Guggenheim Museum di New York e il Getty Research di Los Angeles e coinvolge i visitatori in un articolato percorso che si snoda in tutti gli spazi della dimora. Nella mostra di Varese, proiezioni, installazioni e opere site-specific raccontano il complesso linguaggio dei due autori. <\/p>\n Per quest'occasione sono state realizzate opere inedite, come "Ganzfeld<\/em><\/strong>" un ambiente ampio, chiuso, senza soluzione di continuità, un "paesaggio senza orizzonte" contrassegnato da sofisticatissime luci che rendono impossibile la normale percezione della continuità interno\/esterno.<\/p>\n La mostra continua con l'opera "Afrum1 (White)<\/em><\/strong>", acquisita da Giuseppe Panza nei primi anni '70, oggi conservata al Guggenheim Museum di New York. Non mancano nell'esposizione la serie degli "Holograms<\/em><\/strong>", nei quali l'obiettivo dichiarato è quello di eludere la classica composizione pittorica acrilica, trattenendo frammenti di luce multidimensionali. In mezzo al percorso, infine, una sezione documentaria (lettere, foto, progetti e videointerviste) racconta l'amicizia tra i due artisti e Giuseppe Panza, e lo sviluppo della ricerca. A colpire il visitatore, è innanzitutto lo sferzante e riuscito dialogo interno\/esterno, paesaggio naturale\/ambiente domestico, luce naturale\/luce artificiale: i due artisti si sono lasciati ispirare dall'ambiente che circonda la Villa e qui hanno realizzato lavori concentrati sul cielo e focalizzati sul rapporto con la natura.Un approccio unico, impossibile da realizzare a Los Angeles. Luce, percezione […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":30619,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[231,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Un approccio unico, impossibile da realizzare a Los Angeles.<\/strong><\/p>\n
Dal punto di vista cronologico, la Villa di Biumo è stata uno dei primi spazi ad accogliere le opere degli artisti ambientali che hanno potuto realizzare qui dei site-specific. <\/strong>Giuseppe Panza fu tra i primi ad interessarsi alla loro sperimentazione, affacciandosi "negli anni giusti" sulla scena artistica di Los Angeles dove conobbe Turrell e Irwin.<\/p>\n
L'installazione, attraverso la proiezione della luce, permette a chi guarda di scorgere un cubo luminoso fluttuante in un angolo della stanza che scompare e riappare cambiando posizione.<\/p>\n
Nella scuderia piccola, Irwin esprime, con Piccadilly<\/em><\/strong>, serie di tubi fluorescenti allineati, il suo interesse più recente per la complessità dei colori. E ancora Irwin realizza, nella Limonaia, Varese scrim ‘13<\/em><\/strong>, spazio puro modellato dalla luce naturale e da un velario che disegna una sorta di labirinto, simbolo enigmatico molto caro all'autore, che evoca l'incessante lavoro interiore dell'uomo.<\/p>\n
La mostra è curata da Michael Govan Direttore del LACMA di Los Angeles e Anna Bernardini Direttrice di Villa e Collezione Panza. Il Progetto è reso possibile grazie JT International SA (JTI) Partner istituzionale di Villa Panza di cui la Fondazione ha avviato una collaborazione pluriennale atte a promuovere le attività culturali e le opere di restauro di Villa Panza. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"