{"id":30661,"date":"2014-01-08T05:14:54","date_gmt":"2014-01-08T05:14:54","guid":{"rendered":""},"modified":"2014-01-10T07:05:53","modified_gmt":"2014-01-10T07:05:53","slug":"colonia-i-magi-e-lo-scrigno-d-oro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/colonia-i-magi-e-lo-scrigno-d-oro\/","title":{"rendered":"Colonia, i Magi e lo scrigno d’oro"},"content":{"rendered":"
Oro e argento sono da sempre considerati materiali preziosi. Nel medioevo, tuttavia, il valore di questi che sono i più nobili di tutti i metalli poteva appena controbilanciare il valore delle reliquie. Si realizzò così una sintesi fra quanto vi era di più stimabile, e oro ed argento divennero i materiali più usati per i reliquiari, preziose custodie dei resti terreni di un santo.<\/p>\n
In questo ambito, vi è un particolare evento che ci fa comprendere come il possesso delle reliquie di santi importanti desse grande fama ai loro proprietari. Nel 1162 l'arcivescovo di Colonia, Rainald von Dassel<\/strong> pregò l'imperatore Federico Barbarossa di affidargli le reliquie dei re magi, provenienti dalla conquista di Milano "come un bottino prezioso, un tesoro che non ha sulla terra nulla che lo equivalga". La particolarità di queste reliquie era che esse si riferivano ai primi re che avevano reso omaggio a Cristo, il Re dei re.<\/p>\n Definendole "reliquie politiche<\/strong>", uno storico tedesco scrive <\/p>\n "essi diventavano i simboli del potere regio cristiano e colui che possedeva questo palladio cristiano e si affidava alla protezione dei re giunti dall'oriente era in tal modo legittimato al potere sul mondo cristiano ". Per l'arcivescovo di colonia non si trattava del potere regio, ma di consolidare e di sacralizzare le prerogative dell'incoronazione da parte dei principi-vescovi di colonia. A tal fine l'arcivescovo tentò di procurarsi anche le reliquie di Carlo magno, alla cui canonizzazione aveva partecipato egli stesso nel 1165.<\/p>\n Gli studiosi sono concordi nel riferire a Nicola di Verdun<\/strong> (orafo attivo fra la seconda metà del sec. XII e i primi anni del successivo in area franco-germanica.) parte dell'ornamentazione e, forse, il progetto dello scrigno dei re Magi nel duomo di Colonia, ritenuta giustamente uno dei sommi vertici dell'oreficeria medievale. Oro e argento sono da sempre considerati materiali preziosi. Nel medioevo, tuttavia, il valore di questi che sono i più nobili di tutti i metalli poteva appena controbilanciare il valore delle reliquie. Si realizzò così una sintesi fra quanto vi era di più stimabile, e oro ed argento divennero i materiali più usati per i […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":30662,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[51],"tags":[],"yoast_head":"\n
I lavori al sontuoso reliquiario si prolungarono lungo un arco di tempo piuttosto dilatato, dagli anni ottanta del XII e i primi vent'anni del XIII secolo. Questo gioiello artistico, costituito da un nucleo in legno di quercia, è realizzato in oro e argento, gemme e cammei, pietre preziose. Il programma di immagini ripercorre la storia della salvezza dall'inizio del tempo fino al giorno del giudizio. Oggi sorge dietro l'altare medievale, formando il centro della cattedrale gotica, costruito a sua volta come un "reliquiario" di pietra.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"