{"id":30783,"date":"2014-01-30T06:53:55","date_gmt":"2014-01-30T06:53:55","guid":{"rendered":""},"modified":"2014-01-31T08:04:42","modified_gmt":"2014-01-31T08:04:42","slug":"san-carpoforo-austerit-romanica","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/san-carpoforo-austerit-romanica\/","title":{"rendered":"San Carpoforo: austerit\u00e0 romanica"},"content":{"rendered":"
La basilica di san Carpoforo sorge alle pendici orientali del colle Baradello<\/strong>, poco fuori Como. Secondo la tradizione sul luogo, in epoca romana, sorgeva un tempio intitolato a Mercurio, successivamente trasformato in epoca paleocristiana in basilica per collocarvi le spoglie del soldato romano Carpoforo e di altri cinque suoi compagni martirizzati dagli uomini dell'imperatore romani Diocleziano. Scavi archeologici condotti in loco a metà Ottocento hanno riportato alla luce un pavimento in opus sectile<\/em> costituito da lastre triangolari e romboidali bianche e nere, alcune delle quali sono ora murate sulla parete sinistra della scala che scende alla cripta insieme a tre della decina di iscrizioni romane rinvenute negli scavi.<\/p>\n Al 1040, data della consacrazione, risalgono le parti che arrivano fino al coro e all'attiguo monastero affidato ai monaci benedettini<\/strong>, mentre abside e cripta sarebbero costruite in epoca successiva, reimpiegando anche reperti romani di provenienza funeraria e materiale di epoca medievale.<\/p>\n Alla basilica si accede da due ingressi laterali<\/strong>, uno situato all'interno del cortile dell'antico monastero e l'altro situato sul lato opposto, quello nord. La facciata non presenta ingressi siccome è addossata alla collina, i cui smottamenti l'hanno interrata per metà della sua grandezza, e un esame dell'interno della chiesa conferma infatti l'assenza di un portone d'entrata. <\/p>\n La torre campanaria slanciata risale al XII secolo<\/strong> ed è costituita da un paramento murario in conci regolari di Sasso di Moltrasio, una pietra calcarea proveniente dalle cave del Lario, ed è caratterizzata da quattro specchiature delimitate da lesene angolari e cornici di archetti ciechi tipici del romanico; le aperture sono rappresentate da feritoie nei primi due livelli, monofore nel terzo e trifore a colonnine nella cella campanaria. Altro elemento caratteristico della chiesa è la presenza dell'abside minore, situata al termine della navatella settentrionale, non intuibile all'esterno perché ricavata nello spessore del muro; ugualmente invisibile all'esterno è il transetto, delimitato internamente dai due grandi arconi della navata centrale.<\/p>\n La cripta<\/strong>, sottostante il presbiterio e destinata nel medioevo ad essere chiesa invernale, è un ambiente ripartito in tre navatelle terminanti in absidiole ricavate in spessore di muro, con tre monofore e piccoli oculi rivolti a oriente; è coperto da volte a crociera con archi acuti sorretti da sei colonnine monolitiche di granito con capitelli scolpiti a fogliami. Dietro al piccolo altare, rivestito in epoca barocca con marmi policromi, si trova l'urna che per secoli conservò le reliquie del vescovo Felice, primo vescovo di Como (IV secolo).<\/p>\n La Cappella rinascimentale dell'Assunta<\/strong> è l'unico ambiente della chiesa in cui compaia una decorazione pittorica, è della seconda metà del ‘500, completamente affrescata con una Madonna in trono fra angeli, San Gerolamo e un Vescovo<\/em>, rappresentati sullo sfondo prospettico di una città.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" La basilica di san Carpoforo sorge alle pendici orientali del colle Baradello, poco fuori Como. Secondo la tradizione sul luogo, in epoca romana, sorgeva un tempio intitolato a Mercurio, successivamente trasformato in epoca paleocristiana in basilica per collocarvi le spoglie del soldato romano Carpoforo e di altri cinque suoi compagni martirizzati dagli uomini dell'imperatore romani […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":30784,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42],"tags":[],"yoast_head":"\n
L'interno, austero e spoglio, è a tre navate e diviso in cinque campate irregolari ed è dominato da un ampio presbiterio sopraelevato, in cui si inserisce un semplice coro e l'ambone, databili alla seconda metà del XVI secolo, a cui si accede tramite una doppia scalinata. L'abside<\/strong> risulta costruita con una tecnica accuratissima, tramite l'alternanza di pietre bianche e nere che decorano l'ambiente.<\/p>\n