{"id":30846,"date":"2014-02-14T06:40:15","date_gmt":"2014-02-14T06:40:15","guid":{"rendered":""},"modified":"2014-02-14T09:07:08","modified_gmt":"2014-02-14T09:07:08","slug":"il-restauro-del-contemporaneo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-restauro-del-contemporaneo\/","title":{"rendered":"Il restauro del contemporaneo"},"content":{"rendered":"
Quattro opere d'arte contemporanea, ciascuna da considerarsi un unicum per i materiali che le compongono: materiali fragili per loro natura o colori sintetici dei quali si ignora il comportamento nel tempo, soprattutto in situazioni estreme.
Quattro restauri per sperimentare soluzioni non comunemente impiegate nei procedimenti tradizionali, dettate dal proprio degrado, che hanno dato il via a ricerche scientifiche ora condotte a livello internazionale sui sistemi di pulitura a secco.<\/p>\n
Le opere appartengono al MAPP (Museo d'Arte Paolo Pini), nato con l'intento di accogliere, in un parco dedicato al contemporaneo, un pubblico generalmente estraneo al luogo, pregiudizialmente considerato d'isolamento.
Nè va dimenticato che le opere sono tutte legate tra loro oltre che dall'ambiente che le accoglie anche da un progetto culturale complesso: mantenere l'unicità e l'integrità di questa collezione significa difendere un museo unico per Milano che ad oggi non conta un Museo di Arte Contemporanea.
Così il MAPP intende testimoniare con l'arte, la storia del luogo che la accoglie.<\/p>\n
Molte opere del MAPP sono infatti al limite della possibilità di trasmissione del loro messaggio originale, perché l'alterazione accidentale, antropica o meteorologica, innesca un processo di rovina che diventa rapido e catalitico. Il restauro del contemporaneo Quattro opere d'arte contemporanea, ciascuna da considerarsi un unicum per i materiali che le compongono: materiali fragili per loro natura o colori sintetici dei quali si ignora il comportamento nel tempo, soprattutto in situazioni estreme. Quattro restauri per sperimentare soluzioni non comunemente impiegate nei procedimenti tradizionali, dettate dal proprio degrado, che hanno dato il via a ricerche scientifiche […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":0,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[50],"tags":[],"yoast_head":"\n
Per approfondire i metodi di lavoro qui applicati si è ritenuto opportuno dar corso a un più ampio progetto di ricerca. Grazie ad una convenzione tra il MAPP, la Scuola di Restauro dell'Accademia di Brera, il CESMAR7 e le Università di Parma e di Torino si è attivato un cantiere scuola, volto a studiare i materiali utilizzati nell'arte contemporanea e le soluzioni possibili per affrontare il loro degrado nel tempo.
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Esperienze al MAPP (Museo d'Arte Paolo Pini)
Davide Riggiardi, restauratore d'arte contemporanea
<\/strong>Nell'ambito del ciclo d'incontri: restau(ra)ri insoliti restauri
L'incontro avrà inizio alle ore 21,00 del 21 febbraio 2014 presso la Sala Consiliare del Municipio – via Monastero, 10 – Cairate
(in alternativa presso la sede Ufficio Turistico – via Monastero, 6 – Cairate VA)
prolococairate@gmail.com<\/u>
tel. 345 1018929<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"