{"id":30850,"date":"2014-02-14T07:24:11","date_gmt":"2014-02-14T07:24:11","guid":{"rendered":""},"modified":"2014-02-14T08:41:19","modified_gmt":"2014-02-14T08:41:19","slug":"l-individuo-in-prigione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/l-individuo-in-prigione\/","title":{"rendered":"L’individuo in prigione?"},"content":{"rendered":"
<\/p>\n Si può vivere l'amore anche dietro le sbarre?<\/strong> Una domanda scottante, che racchiude la storia dei reclusi<\/strong>, con i loro desideri, i loro sogni, le loro aspirazioni, il loro amore. Perché in fondo l'amore può anche redimere<\/strong>, può anche salvare, costituendo un faro di speranza anche per chi si trova a vivere una situazione difficile. Inaugurata giovedì 13 febbraio<\/strong>, alle ore 21, la mostra resterà aperta per il giorno di San Valentino e per il relativo fine settimana, mostrando foto e immagini molto suggestive<\/strong>, scattate all'interno della Casa Circondariale di Monza<\/strong>, ad opera dell'artista Francesca Ripamonti<\/strong>, anche curatrice della mostra. L'esposizione conclude un percorso di "poesia – teatro – fotografia<\/strong>" che Zeroconfini Onlus<\/strong> ha promosso, in collaborazione con la Casa della Poesia<\/strong> di Monza. I soggetti protagonisti sono proprio i detenuti della Casa Circondariale di Monza. Amori sbarrati Si può vivere l'amore anche dietro le sbarre? Una domanda scottante, che racchiude la storia dei reclusi, con i loro desideri, i loro sogni, le loro aspirazioni, il loro amore. Perché in fondo l'amore può anche redimere, può anche salvare, costituendo un faro di speranza anche per chi si trova a vivere una situazione difficile.Tutto […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":30851,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42],"tags":[],"yoast_head":"\n
Tutto questo viene raccontato nella mostra significativamente intitolata "Amori sbarrati"<\/strong>, allestita presso il Museo di Arte Contemporanea <\/strong>di Lissone<\/strong>.<\/p>\n
Le fotografie raccontano una bellezza nuova<\/strong>, una bellezza nascosta e spesso dimenticata che emerge dal profondo dell'anima delle donne recluse di Sanquirico<\/strong>.
Le immagini hanno la capacità di andare oltre il silenzio e la solitudine. Sono volti che narrano di un unico valore: quello dell'umanità<\/strong>. <\/p>\n
Durante l'inaugurazione è stata inoltre presentata l'antologia "Amori sbarrati"<\/strong> con le poesie dei detenuti<\/strong> e i testi e le riflessioni dello spettacolo teatrale "Le donne che hanno perso la guerra"<\/strong>. Un percorso teatrale durato 5 mesi e condotto dalla regista milanese Luisa Gay<\/strong>. Il teatro ha favorito la consapevolezza dei bisogni di chi vive recluso da tempo<\/strong>, ma anche dei valori<\/strong>, strumenti indispensabili per poter costruire la propria scialuppa di salvataggio e di speranza.
Un percorso che ha cercato di promuovere la fiducia per la vita<\/strong>, il sogno del raggiungimento di quell'isola di approdo che sia in grado di poter offrire a ciascuno di loro ancora la speranza di infinite possibilità.<\/p>\n
<\/strong>Mostra di fotografie
Dal 14 al 16 febbraio 2014
Museo di Arte Contemporanea di Lissone, viale Padania 6
Orari: venerdì: dalle 15 alle 19
sabato e domenica: dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"