{"id":31036,"date":"2014-03-24T09:57:54","date_gmt":"2014-03-24T09:57:54","guid":{"rendered":""},"modified":"2014-03-28T07:05:32","modified_gmt":"2014-03-28T07:05:32","slug":"il-lavoro-di-piero-giunni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-lavoro-di-piero-giunni\/","title":{"rendered":"Il lavoro di Piero Giunni"},"content":{"rendered":"
La sensibilità di uno sguardo si misura dalla sapienza con la quale coglie e raffigura i colori e le forme della natura. Giunni coglie la percorrenza del vento tra le forme del mondo traducendone gli attimi di permanenza nello spazio temporale delle stagioni.<\/strong> L'esame dei paesaggi si accosta alla loro trama sino ad attenuarne la visione reale trasformandosi, in alcune opere, quasi in una natura morta. Piero Giunni – "Opere"<\/strong> La sensibilità di uno sguardo si misura dalla sapienza con la quale coglie e raffigura i colori e le forme della natura.Piero Giunni (Villa Cortese 1912 – Bondone 2000) le cui opere, comprese tra il 1953 e il 1995 sono in mostra presso la Galleria Marini a Milano, nel tradurre in pittura alcuni elementi della […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":31037,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
Piero Giunni (Villa Cortese 1912 – Bondone 2000)<\/strong> le cui opere, comprese tra il 1953 e il 1995 sono in mostra presso la Galleria Marini a Milano, nel tradurre in pittura alcuni elementi della natura, ha creato emozioni cromatiche e formali vibranti, mosse da pulsioni tali da generare percorrenze ritmiche quale segno di un inarrestabile desiderio di liberare spighe multicolori, papaveri, fiori e alberi percorsi dal sole estivo quanto autunnale, dalle regole terrene tanto da conferire movimento, con dense pennellate verticali, a un "Tetto antico" (1965), a un "Interno rustico (1953) a "Il muro" (1958), quest'ultimo quasi un omaggio a Sartre.<\/p>\n
Scorrono le ombre sui muri antichi, come un eco pascoliano, o il bianco della neve intaccato da striature terrene quasi a ricordare Rigoni Stern.
Ma v'è anche mistero nelle opere di Giunni e questo consiste nel non eludere la realtà ai fini di oltrepassarla per arrivare alla liricità raffigurativa.
E' pittura che passa dalla concretezza delle cose alla soavità del sogno.<\/p>\n
V'è un equilibro ideale tra la verticalità dei tronchi e le masse della vegetazione, quasi un inconfessato profondo desiderio di conferire alle composizioni un'innervatura di profonda natura spirituale.<\/p>\n
Milano – Galleria Marini, Via Andrea Appiani 12
Fino al 3 maggio
Orari: lunedì-venerdì dalle 15.30 alle 19.30
sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"