{"id":31285,"date":"2014-05-16T07:01:57","date_gmt":"2014-05-16T07:01:57","guid":{"rendered":""},"modified":"2014-05-16T09:11:16","modified_gmt":"2014-05-16T09:11:16","slug":"scoprendo-heinz-waibl","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/scoprendo-heinz-waibl\/","title":{"rendered":"Scoprendo Heinz Waibl"},"content":{"rendered":"
Heinz Waibl (1931) graphic designer. Il viaggio creativo", <\/strong>propone un itinerario alla scoperta della ricca e abbondante produzione di Waibl durante la sua lunga carriera di sessanta anni, in cui ha avuto modo di lavorare con nomi illustri del design: da Sigfried Giedion che assiste durante le fasi di impaginazione della prima edizione del classico Space, Time and Architecture (tradotta e pubblicata da Hoepli in italiano in Spazio, Tempo e Architettura) a Max Huber (che lo considera il suo allievo prediletto), da Albe Steiner a Bruno Munari, da Achille e Pier Giacomo Castiglioni a Giulio Cittato. <\/p>\n Anche ai tempi del liceo il caso vuole che sia amico e compagno di banco di due figure che hanno segnato un'epoca: Massimo Vignelli e Luigi Massone, il primo futuro graphic designer, il secondo architetto. Un rapporto professionale determinante per la sua vita sarà poi quello maturato con Max Huber (1919- 1992) che Waibl conosce a casa di Enrico Vignelli, cugino di Massimo. Inizia così a lavorare come praticante nello studio di Huber in via Jacopo Peri a Milano, realizzando grafiche per la Standa, esecutivi per i manifesti de la Rinascente, per Gasparotto e per Borsalino. <\/p>\n A cavallo fra il 1967 e il 1971 Massimo Vignelli incoraggia Waibl a raggiungerlo a Chicago per lavorare per la Unimark International Design and Marketing Company. Sempre nel 1974 fonda con Laura Micheletto, che poi diverrà sua moglie, lo studio Signo in via Emanuele Filiberto a Milano. Lo Studio Signo ottiene subito un gran successo realizzando immagini coordinate, marchi, logotipi, pubblicazioni, packaging e manifesti per istituzioni culturali e committenze di rilievo. <\/p>\n Fra le numerosissime collaborazioni citiamo Venini Venezia (1978), la mostra di Franco Grignani (Milano 1984), Regione Emilia Romagna (1985), Norditalia assicurazioni (Milano 1987), PubliSer (Empoli 1987-1988), Canale 5 TeleMike (Milano 1987), Fondazione Pro Juventute Don Carlo Gnocchi (1987), Museo archeologico e della ceramica Montelupo Fiorentino (1988), Azienda consorziale Acqua e Gas (Prato 1989), Palazzo della Marmora (Biella 1989), ADI Associazione Disegno Industriale (Milano 1990), Mazzucchelli (Castiglione Olona 1990), Bticino (1992), Provincia di Biella (1995-1996), Museo Archeologico La Civitella (Chieti 1998), Ministero dei beni culturali e ambientali Soprintendenza Archeologica dell'Abruzzo (Chieti 1998- 1990). <\/p>\n Oltre alla lunga collaborazione con gli architetti Castiglioni per gli stand realizzati per Bticino e Intel del 1985\/1987\/1989, lo Studio Signo realizza l'immagine coordinata di numerosi ambienti commerciali e non, e la segnaletica interna ed esterna di stand fieristici e punti di vendita tra cui, fra gli altri: Ferrovie Nord di Milano (1982), Amico Motta (Milano 1984), Mobeldesign Milano (1985), Bassani Ticino (Milano 1985-1987), Aerostazione di Genova (1986), Gianni Versace (Milano 1989), concorso Emscher Park (Germania 1990), Banca Commerciale Italiana (Milano 1990), CCR Centro Comune Ricerca (Ispra 1990), Pacodis linea cosmetica (Milano 2000). <\/p>\n La ditta BTicino affida allo Studio Signo la revisione dell'immagine e il conseguente "Manuale di applicazione". Se negli Stati Uniti viene riconosciuto come l'"europeo" dall'impronta umanistica ma pure pragmatica, l'esperienza americana e in seguito il periodo trascorso a Johannesburg porteranno Heinz Waibl a essere l'ideatore di importanti logotipi e a divenire, con il suo rientro in Italia, l'interprete europeo della corporate identity, ovvero della veste grafica declinata su tutti i supporti di importanti ditte e istituzioni culturali: loghi, buste, biglietti da visita, sacchetti, cartelline stampa, tute ecc. <\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Heinz Waibl (1931) graphic designer. Il viaggio creativo", propone un itinerario alla scoperta della ricca e abbondante produzione di Waibl durante la sua lunga carriera di sessanta anni, in cui ha avuto modo di lavorare con nomi illustri del design: da Sigfried Giedion che assiste durante le fasi di impaginazione della prima edizione del classico Space, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":31286,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[41,14],"tags":[],"yoast_head":"\n
Negli USA Waibl realizza interventi per aziende come JCPenney (1969), Levy's grandi magazzini (1969), Transunion Corporation (1969), Killian Co. Cedar Rapids (1969), Passpoint & Co. (St. Louis 1969), Tucson Arizona, Maison Blanche (New Orleans) e American Airlines. Si trasferisce poi per un breve periodo a New York e lavora anche un anno per la Unimark International a Johannesburg, prima di rientrare in Europa.
Nel 1974 viene proposto dall'allora presidente Franco Grignani e da Walter Ballmer quale membro della prestigiosa AGI-Alliance Graphique Internationale, divenendone poi presidente del comitato italiano dal 1994 al 2003. <\/p>\n
Nel 1992 lo Studio e l'Archivio Signo si trasferiscono a Schio (Vicenza). Si ricordano di questo periodo lo studio e la realizzazione di marchi e progetti di corporate identity a diversi livelli e la partecipazione a inviti al progetto di nuova immagine del Palazzo dei Pio (Carpi, Modena).
Come scrive nel 2003 Gillo Dorfles: "sin dai primissimi lavori (la pubblicità per Alluminio, quella per i Magazzini allo Statuto di Roma), era possibile individuare la presenza d'una volontà di "trasgredire" certe situazioni, già allora cristallizzate, e, d'altra parte, di non lasciarsi "corrompere" dalle coeve avventure "radicali" e "ornamentali" che nel frattempo avevano irretito molta grafica nostrana" (Attualità di Heinz Waibl). <\/p>\n