{"id":31323,"date":"2014-05-30T06:18:44","date_gmt":"2014-05-30T06:18:44","guid":{"rendered":""},"modified":"2014-05-30T06:29:17","modified_gmt":"2014-05-30T06:29:17","slug":"ecco-i-primi-sei-finalisti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ecco-i-primi-sei-finalisti\/","title":{"rendered":"Ecco i primi sei finalisti"},"content":{"rendered":"
Sebastiano Benegiamo (Fiesole 1982)<\/strong> Christian Berrini (Monza 1979)<\/strong> Drill Monkeys Elisabetta Gomirato (Camposampiero 1986)<\/strong> Lucia Guadalupe Guillén (Santa Cruz, Argentina 1987) Stefano Luciano (Montecchio M. 1979)<\/strong> CONTINUATE A VOTARE IL VOSTRO ARTISTA PREFERITO NELL'APPOSITA SEZIONE DI ARTEVARESE.COM<\/p>\n SETTIMANA PROSSIMA CONOSCEREMO GLI ALTRI SEI FINALISTI<\/p>\n PER MAGGIORI INFO SULLA MOSTRA ALLESTITA A VARESE, VISITATE IL SITO DELLA GALLERIA GHIGGINI
Il lavoro sul paesaggio nasce dalla necessità di fissare sulla carta sensazioni vissute di fronte alla natura maestosa. C'è qualcosa di arcano nel paesaggio che ci mette in relazione con i luoghi che frequentiamo. Queste opere sono memorie, momenti di passaggio assimilati distrattamente ma che si attaccano al corpo, restituire o semplicemente liberarsene è come purificarsi, quindi usare l'immagine per relegarle là in uno spazio circoscritto. Non ha importanza se il veduto sia bello o brutto, ciò che conta è quello che evoca, come in una poesia non è necessario conoscere il significato di tutte le parole, ma la vibrazione che misteriosamente s'insinua al nostro interno.<\/p>\n
Prima di iniziare un lavoro e durante tutto il processo esecutivo descrivo con la mia macchina da scrivere, soprannominata "Portofino", un progetto che principalmente si basa sull'impronta lasciata nella memoria dalla vita. Eseguo schizzi e piccoli collage che vengono poi nascosti, imprigionati, una volta che il progetto è a compimento. Di solito effettuo su tela l'operazione finale usando colori frammentati e ricomposti, in base alle caratteristiche dei temi e a seconda delle sensazioni che voglio ottenere e ritrasmettere. La mia ricerca inizia dall'osservare la realtà e immagazzinare immagini fatte di scritte, simboli e colori che hanno percorso la mia vita fin da quando a casa di mia nonna iniziai a modificare oggetti e giocattoli per renderli "miei", intimi e unici. Questa ricerca porta dentro di sé pensieri, accumuli, gesti e azioni. Macchie di colore vengono imprigionate, liberate e rielaborate pronte a svelare immagini e scritte collegate alla realtà quotidiana; queste vanno a costruire un paesaggio acido, allucinato, intimo e affollato di sensazioni e ricordi.<\/p>\n
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Il duo Drill Monkeys nasce nel 2012 dall'incontro di Emanuele Palermo e Alessandro Padovan, Entrambi appassionati d'arte, con propri percorsi stilistici, decidono di sperimentare insieme un nuovo linguaggio utilizzando la tecnica della pittura su viti. L'intento del loro lavoro è infrangere l'abituale confine che separa la pittura dalla scultura. Le viti, inserite con differenti profondità, donano tridimensionalità alle loro opere e rappresentano il medium principale attraverso il quale i loro soggetti prendono forma. Ogni progetto nasce da un susseguirsi di esperienze e dalla continua ricerca di nuove influenze. Attualmente le loro maggiori fonti d'ispirazione sono il graffitismo, la pop art e i fumetti.<\/div>\n
La mia poetica artistica si basa su un concetto chiamato Inverità che descrive la volontà di penetrare il mondo reale che ci circonda. Mi mantengo all'interno di esperienze concrete, sviluppando immagini vicine al fenomeno naturale di perpetua strutturazione dell'oggetto sia nella sua forma che nella sua composizione. Le opere da me proposte ambiscono alla rappresentazione invera dell'acqua. Esse quindi rappresentano un frammento molecolare sia fisico che temporale facente parte dell'infinita varietà di forme che il liquido assume sollecitato dall'esterno o da sé stesso. Quando ci si avvicina ad un dettaglio del sistema, la visione globale si trasforma continuamente e irrimediabilmente in qualcosa di sempre diverso. L'immagine diventa solo l'istantanea di un momento irripetibile; la riproposizione di un passato lontano nel tempo. Più si entra nella materia, più si approfondisce l'immagine e il concetto. Più mondi si scoprono, più si scopre una bellezza nuova, nascosta e straordinaria.<\/p>\n
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Il connubio tra le realtà formative e l'assiduo impegno verso la Grafica d'Arte e la Pittura, hanno dato vita a una produzione che privilegia i dettagli, dove il chiaroscuro, le zone d'ombra e di luce paiono riportare in vita elementi abbandonati. Le opere sono caratterizzate, dal punto di vista esecutivo, da una notevole complessità dovuta all'utilizzo di più strategie: vernice molle, acquaforte e puntasecca per le incisioni; pittura ad olio su fondi polimaterici per i dipinti. I lavori sono spesso di grandi dimensioni e hanno come soggetti privilegiati parti di strutture architettoniche abbandonate o in disarmo e minuti dettagli che esprimono una rilevante suggestione e una poesia sottile, di una pensosità inquieta e stranamente dolente.<\/p>\n