{"id":31485,"date":"2014-07-04T09:05:28","date_gmt":"2014-07-04T09:05:28","guid":{"rendered":""},"modified":"2014-07-04T09:07:02","modified_gmt":"2014-07-04T09:07:02","slug":"castellina-e-le-vicine-di-viaggio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/castellina-e-le-vicine-di-viaggio\/","title":{"rendered":"Castellina e le vicine di viaggio"},"content":{"rendered":"
Ogni sguardo è generativo, in maggior misura se computo all'interno di una reale percorrenza.<\/p>\n
La personale di Ottavia Castellina (Ivrea 1977), dal titolo "(L)ending Lines", a cura di Adelaide Santambrogio, in corso presso Harlem Room a Milano, progetto realizzato durante la permanenza della giovane fotografa a Nuova Delhi nell'ambito della residenza RESO' finanziata dalla Fondazione CRT, accosta, fissandoli su parete, gli uni accanto agli altri, 12 libri aperti dove su un lato compaiono ritratti di donne indiane, sull'altro, in poche righe, il frutto delle impressioni dell'autrice: un proto-soggetto quale ideale moto di collegamento con il video che accompagna la mostra.<\/p>\n
Il lavoro di Ottavia Castellina, narra della sua esperienza umana e professionale maturata in viaggi quotidiani sui Ladies Trains, compartimenti della metropolitana dedicate alle donne per tutelarle dalle violenze alle quali sono quotidianamente soggette in quel paese.<\/p>\n
A dare profondità al lavoro, è la lievità con cui Ottavia ha osservato le sue vicine di viaggio cogliendo di ognuna di loro i caratteri fondanti: l'intensità degli sguardi, la rassegnata stanchezza, la gioia liberatoria di un sorriso, lo spaesamento e all'un tempo il piacevole stupore di essere ritratte, di essere l'unica presenza in un vagone, o essere intente a cogliere, dal finestrino del treno in corsa, frammenti di paesaggio. <\/p>\n
Negli abiti imbevuti di luce di una di loro, Ottavia coglie, nel fondersi dei colori, l'ideale senso della maternità pittorica e scultorea del nostra Rinascimento.<\/p>\n
Foto non a caso posta in copertina del libro d'artista presente in mostra entro il quale, nella prima parte scorrono ritratti e appunti dell'artista, lasciando in successione fogli bianchi affinché ognuno di noi possa intraprendere un proprio viaggio, oppure rispettarne l'immacolato candore.<\/p>\n
Ogni sguardo è generativo, in maggior misura se computo all'interno di una reale percorrenza. La personale di Ottavia Castellina (Ivrea 1977), dal titolo "(L)ending Lines", a cura di Adelaide Santambrogio, in corso presso Harlem Room a Milano, progetto realizzato durante la permanenza della giovane fotografa a Nuova Delhi nell'ambito della residenza RESO' finanziata dalla Fondazione […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":31486,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[45],"tags":[],"yoast_head":"\n