{"id":31687,"date":"2014-09-18T11:11:13","date_gmt":"2014-09-18T11:11:13","guid":{"rendered":""},"modified":"2014-09-19T02:02:58","modified_gmt":"2014-09-19T02:02:58","slug":"ed-ancora-la-bella-stagione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ed-ancora-la-bella-stagione\/","title":{"rendered":"Ed \u00e8 ancora “La Bella Stagione”"},"content":{"rendered":"
Lunedì 8 luglio è stata presentata la tredicesima stagione del teatro UCC di Varese. Il proprietario del teatro, architetto Federico Guglielmi, il consulente artistico Gianmario Longoni, il direttore organizzativo, Filippo De Sanctis, e l'Assessore alla Cultura del Comune di Varese, dottor Simone Longhini, hanno presentato "La bella stagione", un titolo propizio per un programma ricco di proposte.<\/p>\n
La stagione verrà inaugurata il primo novembre dal Rocky horror live show, una versione italiana e più interattiva del musical inglese, e si concluderà sabato 21 marzo 2015, per un totale di 50 performance: concerti – il cantante Davide Van De Sfroos, con il suo Tuùr Teatràal, i Legnanesi, una, ormai, certezza nel programma teatrale varesino, i Marlene Kuntz e la loro musica rock unita ad una coreografia; balletti – un tradizionale Lago dei cigni accanto ad esperimenti contemporanei, tra cui Mnai's Coreographie Hip Hop; cabaret – Enrico Brignano, Platinette e, per salutare il 2014, la notte di Capodanno, un Derby Cabaret, ovvero una gara tra cabarettisti; commedia – titoli curiosi, Misery non deve morire, Forbici & follia, il giallo Trappola mortale; prosa classica – tre rappresentazioni di Shakespeare interpretati da grandi nomi, Massimo Ranieri (Riccardo III), Michele Placido (Re Lear) e Luigi Lo Cascio (in una rivisitazione in siciliano di Otello), Gli atti unici di Cechov; spettacoli dedicati ai più piccoli – Peppa Pig, un musical con Violetta … e molto altro!<\/p>\n
Gli spettacoli, tuttavia, sono solo un esempio del carattere innovativo di questa stagione: quello che si vuole proporre è un teatro non più elitario, non più per un pubblico "di nicchia", ma aperto ad una domanda sempre più eterogenea, un teatro per tutte le età e per tutti gli interessi, attento anche alla formazione dei giovani, futuri spettatori – per incoraggiare la presenza degli studenti, si offrono biglietti a prezzo ridotto, così come per gli "Over 65", altra fascia solitamente svantaggiata e poco propensa ad usufruire del prodotto teatrale -, ovviamente senza rinunciare alla qualità. <\/p>\n
Curiosità, sperimentazione, contemporaneità, sono alcuni tra gli ingredienti che rendono questo programma potenzialmente vincente: si vuole dare spazio tanto alla tradizione quanto alle performance più recenti, si accetta il rischio di proporre uno spettacolo meno "classico" per fare, invece, un esperimento ed accogliere novità contemporanee. <\/p>\n
Passato e presente, classicità e commedia, si alterna la prosa classica, da sempre seguita da un pubblico limitato, a performance destinate ad un gusto più ampio e variegato. Ci sono certezze, ad esempio lo spettacolo dei Legnanesi, accanto a scommesse; è il caso di Oblivion, Othello la H muta, già proposto ma poco apprezzato, vivamente consigliato, come lo spettacolo di Rocco Papaleo.<\/p>\n
In una società come quella odierna, frammentaria, eterogenea e pigra, il teatro deve accettare di scendere a patti con se stesso, andare incontro al suo pubblico, accoglierlo con tutte le sue esigenze e non più proporre a priori un'offerta, ma prestare attenzione alla domanda che ogni spettatore gli pone e cercare una risposta adeguata. E' trascorso, ormai, il tempo in cui il pubblico era un'entità omogenea, con gli stessi valori e le stesse aspettative; adesso, invece, lo spettatore deve essere considerato nella sua individualità, con i suoi gusti, la sua personalità ed il teatro deve essere in grado di cogliere tutte le diverse sfumature; perché lo spettacolo è Violetta, Re Lear, Otello, Cechov, Ornella Vanoni, è cabaret, Shakespeare, balletti classici e coreografie contemporanee; è ricordo del passato, finestra sul presente e proposta del futuro; è un luogo in cui, in mezzo agli altri, poter ritrovare se stessi.