{"id":32223,"date":"2015-01-30T06:11:59","date_gmt":"2015-01-30T06:11:59","guid":{"rendered":""},"modified":"2015-01-30T06:13:11","modified_gmt":"2015-01-30T06:13:11","slug":"appuntamento-nelle-sale-di-spaziotemporaneo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/appuntamento-nelle-sale-di-spaziotemporaneo\/","title":{"rendered":"Appuntamento nelle sale di Spaziotemporaneo"},"content":{"rendered":"
Nei calchi espressivi riprodotti fotograficamente, v'è espresso il riflesso interiore di ciò che produce il mondo esterno: meraviglia, dolore, gioia, perplessità, indifferenza, stupore, a comporre un caleidoscopio emotivo filtrato dalla consapevolezza che non sempre è opportuno rivelare pubblicamente i propri stati d'animo.<\/p>\n
Si coglie una amorevole attenzione, da parte dell'artista, nel tutelare, di ogni maschera l'intimo afflato, a dire come in quel preciso momento si sia fermata quell'unica emozione.
Il percorso formativo e artistico di Laura Ferrari inizia nel 2005 con la specializzazione in fotografia nell'ambito dello spettacolo e delle performing arts.<\/p>\n
A partire dal 2007 lavora per importanti festival e teatri d'opera, dal Teatro alla Scala, al San Carlo di Napoli, al Teatro dell'opera di Roma.<\/p>\n
Tra le esposizioni va ricordata quella al Pesaro Photo Festival nel 2912 con la personale "I corpi, lo spazio".
Nel 2912 è chiamata da Marina Abremovic a documentare le fasi della performance "The Abramovic Method" al PAC di Milano.<\/p>\n
Dal 2011 insegna fotografia di scena ed elaborazione digitale presso l'Accademia del Teatro alla Scala.<\/p>\n
Fra ogni artista e le sue opere si creano parallelismi , nel caso di Laura Ferrari, quanto affermato assume illuminante evidenza nell'allestimento composto da dittici, trittici e sequenze di più opere atte ad aprire a ritmi narrativi e idealmente sonori poiché, immaginando acustiche vocali emesse dalla maschere, si potrebbe arrivare a comporre uno spartito musicale.<\/p>\n
Quelle maschere esprimono altresì l'allusività del silenzio che precede e chiude ogni recita, unendo la sospensione dell'attesa iniziale, al malinconico smarrimento che precede il ritorno alla realtà.<\/p>\n
Laura Ferrari – "Identità nascoste"<\/strong> Nei calchi espressivi riprodotti fotograficamente, v'è espresso il riflesso interiore di ciò che produce il mondo esterno: meraviglia, dolore, gioia, perplessità, indifferenza, stupore, a comporre un caleidoscopio emotivo filtrato dalla consapevolezza che non sempre è opportuno rivelare pubblicamente i propri stati d'animo. Si coglie una amorevole attenzione, da parte dell'artista, nel tutelare, di ogni maschera […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":32224,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[12,45],"tags":[],"yoast_head":"\n
Milano – Spaziotemporaneo, Via Solferino 56
Fino al 14 febbraio
Orari: da martedì' a sabato 16-19,30<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"