{"id":32253,"date":"2015-02-06T08:44:22","date_gmt":"2015-02-06T08:44:22","guid":{"rendered":""},"modified":"2015-02-06T08:46:34","modified_gmt":"2015-02-06T08:46:34","slug":"lo-sterminio-dei-fragili","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/lo-sterminio-dei-fragili\/","title":{"rendered":"Lo sterminio dei fragili"},"content":{"rendered":"
Riandare a quella storia "non si tratta di uno sguardo pietoso sul passato, ma di uno specchio scomodo in cui riflettersi per riflettere sul presente e sul futuro (Mario Paolini, Ausmerzen). La mostra a Villa Recalcati "Perché non accada mai più. <\/p>\n
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Ricordiamo" ha lo scopo di riportare l'attenzione, attraverso immagini d'epoca, su una parte di storia dolorosa e dimenticata: nel 1939, prima dei campi di concentramento, ebbe luogo nella Germania nazista la soppressione scientifica degli ausmerzen, i più deboli, coloro che non rientravano nei parametri di "perfezione e produttività" del Terzo Reich, altrimenti definiti nutzlose Esser, mangiatori inutili. Uno programma di sterminio – Aktion T4 in codice – di 300mila persone provenienti da molti paesi, Italia compresa, e classificate come "vite indegne di essere vissute".<\/p>\n
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"L'invito a partecipare è stato rivolto a tutta la cittadinanza con un occhio di riguardo ai giovani, attraverso le scuole, confidando nella collaborazione dei molti insegnanti che ancora lavorano sui valori. <\/p>\n
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Abbiamo coinvolto i giovani anche nella progettazione e nella realizzazione del materiale promozionale e della scenografia della mostra; alcuni eventi saranno vivacizzati dalla diretta partecipazione degli studenti." spiega Paolo Bano, Presidente di Anffas onlus di Varese. <\/p>\n
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"Proponendo questa mostra vogliamo anche onorare la memoria di quelle vittime innocenti e stimolare una riflessione sulle motivazioni culturali, scientifiche, politiche ed economiche che portarono a quello sterminio. Perché non accada mai più", sottolinea Cesarina Del Vecchio, Presidente di Fondazione Renato Piatti onlus.<\/p>\n
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Entrando nello spazio espositivo si è subito coinvolti. A segnare il percorso della mostra sono due tavole grigie con impressi i nomi delle menti, degli esecutori che ti invitano ad entrare e si mostrano nella loro totale disumana rigidità. <\/p>\n
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I camici dei medici riempiono la sala, sono rigidi, sporchi, consumati. Questo spazio, l'ospedale, era abitato da bambini e adulti che avevano una famiglia lontana che voleva loro bene. Il loro ricordo è sempre presente. <\/p>\n
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I nomi sono stampati su cartellini, come se fossero catalogati come aridi numeri. Lo erano. Oggi quei numeri sono sono stati sovrastati dalle loro personalità. Il memoriale, in chiusura del percorso, da onore a tutto loro e ci mostra il loro sorriso. <\/p>\n
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A latere della mostra è stata organizzata la proiezione di "Ausmerzen" di Marco Paolini, presso la Sala Montanari, la mattina del 3 febbraio e la sera del 6 febbraio (per quest'ultimo appuntamento la presentazione sarà a cura di Alessandro Leone – Cinequanon). <\/p>\n
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Info.<\/strong> "Perché non accada mai più. Ricordiamo" Villa Recalcati, P.zza Libertà, 1 – Varese aperta dal 26 gennaio all'8 febbraio 2015 tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 16.30