{"id":32712,"date":"2015-05-27T04:34:07","date_gmt":"2015-05-27T04:34:07","guid":{"rendered":""},"modified":"2015-06-04T11:33:45","modified_gmt":"2015-06-04T11:33:45","slug":"il-crocifisso-salvato-al-campo-dei-fiori","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-crocifisso-salvato-al-campo-dei-fiori\/","title":{"rendered":"Il Crocifisso salvato al Campo dei Fiori"},"content":{"rendered":"
"La presente lettera per denunciare lo stato di abbandono in cui versa un'opera d'arte pregevole<\/strong>, anche se ai più sconosciuta, ospitata all'interno del Parco del Campo dei Fiori, nei pressi della vetta dell'omonima montagna e destinata in breve tempo alla distruzione se le autorità preposte non saranno sollecite nell'intervenire".<\/div>\n
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Iniziava così l'appello di una lettore della Prealpina, Massimiliano Calcaterra, che nel novembre 2012<\/strong> metteva in guardia sul precario stato di conservazione del "crocifisso scolpito all'inizio del secolo scorso da Edoardo Caravati<\/strong> e collocato a valle del muro di sostegno della cosiddetta piazzola del cannone, su cui si affaccia la stazione-radio militare sul lato nord del monte Tre Croci, frequentata anche dagli arrampicatori che da lì accedono alle varie vie di roccia".<\/div>\n
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Questa scultura – spiega l'Associazione Amici del Campo dei Fiori, presieduta da Angelo Del Corso – venne eseguita all'inizio del secolo scorso dal Caravati (1866-1930)<\/strong> il quale, esercitando la propria attività di scalpellino quando il Grand Hotel Campo dei Fiori e la funicolare era in costruzione<\/strong>, nel tempo libero dal lavoro si dilettava a scolpire soggetti sacri sulle rocce ed in questo modo ha lasciato diverse sculture in stile "naif" sparse in varie parti del Massiccio del Campo dei Fiori e principalmente attorno alla cima del Monte Tre Croci. Il Crocifisso in questione è una scultura in pietra alta circa tre metri, probabilmente scolpita altrove, che è stata cementata a quel muro e che come le altre sculture si trova anche esposta alle ingiurie del tempo. Il muro, formato da pietre squadrate di notevole dimensione è in fase di evidente dissesto ed al momento attuale mancano solo pochi metri prima che un nuovo crollo travolga l'opera che verrà persa irreparabilmente.<\/div>\n
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Ancora sulle pagine della Prealpina, nell'agosto 2014, l'Associazione lanciò di nuovo un grido di allarme <\/strong>sulla criticità della situazione: "Abbiamo già denunciato la situazione di pericolo in cui versa l'opera e vogliamo sollecitare ancora una volta un immediato intervento di messa in sicurezza sia del muraglione che della scultura prima che avvenga l'irreparabile".<\/div>\n
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Le operazioni di messa in sicurezza dell'opera sono state portate a termine tra il 12 e il 13 maggio 2015<\/strong>, a spese della stessa Associazione. Adesso il Crocifisso si trova all'ingresso del cancello che porta all'Osservatorio, su un altro belvedere, ma l'idea dell'Associazione è quella di creare un vero e proprio percorso, per permettere a tutti di apprezzare questo scultore della nostra terra ancora troppo poco conosciuto, Edoardo Caravati, "scalpellino" di Bosto.<\/div>\n