{"id":32932,"date":"2015-08-01T03:41:36","date_gmt":"2015-08-01T03:41:36","guid":{"rendered":""},"modified":"2015-08-14T03:54:42","modified_gmt":"2015-08-14T03:54:42","slug":"adotta-un-affresco","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/adotta-un-affresco\/","title":{"rendered":"Adotta un affresco"},"content":{"rendered":"
I restauri avviati nel 1959 nella chiesa e successivi lavori nell'area circostante hanno consentito la scoperta di frammenti marmorei lavorati di varie fogge e dimensioni: alcuni, reimpiegati nella costruzione dell'attuale edificio, sono inseriti nei muri della chiesa, altri sono conservati presso il Museo Civico Archeologico di Sesto Calende.<\/p>\n
La decorazione a intreccio e i procedimenti di lavorazione, confortati dall'analisi stilistica e iconografica che ha messo in rilievo la rielaborazione di motivi tardoantichi, e dalla comparazione con analoghi manufatti, concordano nel datare i pezzi alla prima metà del IX secolo, in coincidenza con l'insediamento di una comunità monastica nella località di Scozòla, presso la chiesa di San Donato sorta a poca distanza dall'abitato di Sesto Calende. È dunque ipotizzabile che, parallelamente alla costruzione del monastero, la chiesa di San Donato -forse di epoca longobarda- sia stata riedificata o rinnovata. In tempi successivi, tra XI e XII secolo, l'edificio sacro venne abbattuto e radicalmente ricostruito, sostanzialmente nelle forme odierne, con il reimpiego di materiale risultante dalla demolizione della precedente cappella e di altro ancora di ignota provenienza.<\/p>\n
La chiesa è a tre navate, originariamente tutte absidate.<\/strong> Il presbiterio, costruito sopra la cripta a oratorio, si presenta molto allungato e l'abside accoglie gli stalli lignei (del 1587) riservati un tempo ai monaci per la recita dell'ufficio divino.<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Come ricorderete, il 21 Aprile 2012 un incendio, causato da un fulmine che aveva colpito il campanile dell'Abbazia di San Donato a Sesto Calende, provocò una dispersione di fumi con conseguente deposito di polveri carboniose sulle superfici dell'intera Abbazia. Si presentò dunque l'urgenza di ricorrere ad un intervento di manutenzione e restauro del campanile, di […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":32933,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[36,16],"tags":[],"yoast_head":"\n