{"id":32940,"date":"2015-08-03T04:53:43","date_gmt":"2015-08-03T04:53:43","guid":{"rendered":""},"modified":"2015-08-21T03:38:04","modified_gmt":"2015-08-21T03:38:04","slug":"dalle-guerre-stellari-alla-santa-sede","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/dalle-guerre-stellari-alla-santa-sede\/","title":{"rendered":"Dalle Guerre Stellari alla Santa Sede"},"content":{"rendered":"
Dalle Guerre Stellari al recupero delle opere d'arte: la tecnologia laser<\/strong>, resa celebre dalla saga di George Lucas, arriva in Vaticano<\/strong> ma senza scopi bellici, bensì al servizio delle opere d'arte secolari che ora torneranno a splendere grazie a questa innovazione. <\/p>\n
Non è l'ultimo episodio del famoso film di fantascienza, ma quello che accade ai Musei Vaticani dove, per la prima volta al mondo, 500 tra sculture in marmo, busti, fontane e statue torneranno in vita grazie a laser Made in Italy<\/em> finora impiegati solo in ambito medicale per la rimozione dei calcoli renali. Un ‘bombardamento' di luce pulsata che nelle mani pazienti dei restauratori agisce in maniera precisa e selettiva recuperando le opere e ripulendole<\/strong>, ‘demolendo' al contempo le concrezioni organiche ed inorganiche che si sono depositate nei secoli, senza l'utilizzo di micro trapani, frese o di solventi chimici<\/strong>, dannosi sia per le opere che per l'ambiente e per gli operatori. <\/p>\n
Pioniera di questo prodigio tecnologico è Quanta System<\/em>, azienda italiana del gruppo El.En (Segmento Star di Borsa Italiana – ELN.MI), tra i piu' importanti produttori mondiali di laser medicali, industriali e scientifici, che ha donato alla Citta' del Vaticano un'apparecchiatura laser infrarossa di nuova generazione, ad Olmio:Yag, denominata LITHO.<\/div>\n
"La nostra missione – afferma Paolo Salvadeo, Amministratore Delegato di Quanta System<\/em><\/strong> – è contribuire a preservare i patrimoni per l'umanità. La mia sensibilità verso il patrimonio artistico, oltre ad essere legata ad una passione e amore per la cultura trasmessa sin da bambino, trae di fatto ispirazione dall'importante tradizione culturale del nostro Paese, e dal messaggio di bellezza proiettato nei secoli dai grandi maestri d'arte italiani del passato. La stessa bellezza che e' la nostra eredita' per le future generazioni e che abbiamo il dovere di preservare per loro. Siamo quindi orgogliosi di essere i primi al mondo a presentare dei laser specifici per operazioni di restauro di opere d'arte utilizzando la stessa tecnologia <\/strong>impiegata per la medicina e la chirurgia. Che si tratti di restauro di opere d'arte o di medicina, possiamo dire che rispondiamo allo stesso principio: prenderci cura delle persone, i nostri capolavori".<\/div>\n
L'intervento di recupero attuato sulle opere d'arte del Vaticano<\/strong>, che riparte dai Giardini del Papa con la pulitura della statua dell'Imperatore Antonino Pio, è reso possibile grazie ad una tecnologia tutta italiana messa a punto, dopo anni di studi e prove, da uno staff di ingegneri e tecnici della sede varesina di Solbiate Olona di Quanta System<\/em>.<\/p>\n<\/div>\n
Le tipologie di laser impiegate nei Musei Vaticani sono due<\/strong>: quello su cui si sono concentrate maggiormente le piu' recenti sperimentazioni è il cosiddetto ‘laser demolitore', da tempo utilizzato per la rottura di calcoli renali, e da ora utilizzato per le sculture di cemento, marmo e per opere realizzate in metalli come oro e bronzo. Tecnicamente classificato come laser ad olmio, il punto di forza e' racchiuso nella sua fortissima azione di rottura o polverizzazione di aggregati duri, grazie alla creazione di onde d'urto controllate, unendo altresi' una simultanea azione biocida capace di eliminare muschi, funghi, licheni e qualunque materiale di natura organica e biologica depositatosi nel tempo sulle opere, spesso lasciate alle intemperie, come quelle dei Giardini Vaticani. Il processo di polverizzazione e ‘demolizione' è preciso, auto selettivo e non crea danni alla superficie, rispettandone le patine e le superfici di valore originarie<\/strong>. Un progresso tecnologico di grande importanza che permette un risparmio di tempo ed una maggiore accuratezza del restauro. Per le opere pittoriche, e per un prevalente utilizzo in ambienti esterni, è invece utilizzato un laser di dimensioni e peso ridotti, rispetto ai modelli abitualmente utilizzati, più facilmente trasportabile, che garantisce un effetto sulla superficie, vaporizzando il substrato o la crosta nera depositata. <\/p>\n
Questo laser è caratterizzato da lunghezze d'onda capaci, in dermatologia, di rimuovere addirittura i tatuaggi, distruggendo le molecole di inchiostro, sotto pelle.<\/p>\n
"Siamo felici di essere i primi al mondo a poter beneficiare di questi laser – afferma Ulderico Santamaria, Direttore del laboratorio diagnostico dei Musei Vaticani <\/strong>– poiché da sempre siamo dei convinti sostenitori dell'indispensabile connubio tra arte e tecnologia per i restauri conservativi, secondo i dettami della teoria del restauro del celebre storico Cesare Brandi<\/strong>. Non per niente le tecnologie laser sono, qui da noi, da sempre studiate ed applicate. Grazie alla donazione di Quanta System<\/em>, il nostro parco laser – tra i migliori al mondo – in uso nei laboratori di restauro e nei Giardini Vaticani, si arricchisce di due nuove tecnologie e nuovi stimoli. Una buona notizia per i nostri restauratori che possono lavorare ottenendo risultati migliori e senza l'utilizzo di solventi chimici<\/strong>. Una garanzia di tutela sempre piu' efficace dei tesori artistici vaticani, e del meraviglioso ambiente che ci circonda". <\/div>\n