{"id":33071,"date":"2015-09-29T14:28:23","date_gmt":"2015-09-29T14:28:23","guid":{"rendered":""},"modified":"2015-10-02T03:23:15","modified_gmt":"2015-10-02T03:23:15","slug":"riapre-san-giorgio-ad-origgio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/riapre-san-giorgio-ad-origgio\/","title":{"rendered":"Riapre San Giorgio ad Origgio"},"content":{"rendered":"
Nota per la particolare inclinazione del suo campanile, rivestì il ruolo di chiesa parrocchiale fino al 1701, allorché venne ultimata l'attuale parrocchia dedicata all'Immacolata.<\/p>\n
Ne parliamo con il professor Andrea Spiriti<\/strong>, storico dell'arte e docente di Storia dell'Arte Moderna presso l'Università degli Studi dell'Insubria.<\/p>\n Riapre completamente restaurata la chiesa di S. Giorgio, uno degli edifici di culto più cari agli origgesi. Entrando in chiesa si compie una sorta di "cavalcata nei secoli"…<\/strong><\/p>\n "E' una stratificazione quanto mai interessante, che va dall'affresco gotico trecentesco della Crocifissione fino alla grande campagna seicentesca dei Pozzo e degli Avogadro, che costituisce sicuramente l'elemento di maggiore attrazione e coerenza iconografica e storica, e rappresenta anche il testimone di una diffusa presenza di questi grandi artisti dei laghi<\/em> che sono operosi nella nostra area di nord-ovest per tutto il primo ventennio dei Seicento".<\/p>\n Quali particolarità presenta l'affresco della Crocifissione? <\/strong><\/p>\n "Si tratta quasi sicuramente di un'opera collegabile al cosiddetto Maestro della Chiesa Rossa di Castel San Pietro<\/em>, oggi territorio elvetico ma storicamente comasco. E' una presenza gotica rilevante nella Milano di secondo Trecento e costituisce l'ennesimo caso di testimonianza di come la periferia – rispetto al centro – sia perfettamente in grando di esser precoce nel testimoniare fenomeni di primissima rilevanza".<\/p>\n La decorazione presbiteriale costituisce senza dubbio il punto di forza di tutto l'edificio…<\/strong><\/p>\n "Sì, qui abbiamo due cappelle, quella di destra e la cappella maggiore, che sono affrescate della joint venture<\/em> tra la famiglia Pozzo di Valsolda e Avogadro di Tradate. E' una decorazione veramente importante perchè segna un ciclo profondamente organico di storia di san Giorgio e di storie della Chiesa dell'Antico e Nuovo Testamento secondo modelli che questi artisti diffondono ampiamente da Bellinzona a Pavia fra fine Cinque e inizio Seicento". <\/p>\n Di particolare interesse è l'affresco con la Madonna Addolorata…<\/p>\n <\/strong>"Si tratta di una combinazione iconica complessa, da un lato il modello della Madonna del Rosario, che è il grande modello che Aurelio Luini inventa per San Francesco di Saronno; dall'altro lato la Madonna delle sette spade, che nasce proprio con riferimento a questa cultura di primo Seicento e che avrà poi un'enorme esplosione devozionale nel Sette e Ottocento. Ma voglio segnalare l'assoluta precocità: questo episodio di Origgio, così come a Stabio o a Quinto Stampi, cioè i primi tre esempi dei nostri artisti di primo Seicento, sono tra i casi in assoluto più precoci di tale iconografia". <\/p>\n<\/div>\n "La mostra – spiega il Presidente dell'associazione, Umberto Bartoletti – è l'idea complemento della conoscenza approfondita del restauro da parte di chi entra oggi a visitare la chiesa. Chi entra oggi a san Giorgio vede delle cose che non aveva mai visto, scoperte sotto gli intonaci, colori mai visti primi, ma non sa cosa c'è stato durante<\/em>. La mostra vuole essere proprio questo: rappresentare come si sono svolti i restauri, quali tecniche sono state usate e far capire quanto c'è dietro a quello che oggi è possibile ammirare all'interno di san Giorgio". <\/p>\n Prossimi passi: visite guidate e l'aiuto del FAI. <\/strong>"Pensiamo che la chiesa meriti molto – conclude il presidente – quindi vorremmo come associazione culturale organizzare la disponibilità di persone che tengano visite guidate e vorremmo contattare il FAI per far inserire la chiesa di san Giorgio negli itinerari artistici della lombardia". <\/div>\n