{"id":33109,"date":"2015-10-09T08:59:48","date_gmt":"2015-10-09T08:59:48","guid":{"rendered":""},"modified":"2015-10-16T03:39:00","modified_gmt":"2015-10-16T03:39:00","slug":"monet-capolavori-da-vedere","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/monet-capolavori-da-vedere\/","title":{"rendered":"Monet, capolavori da vedere"},"content":{"rendered":"
Torino punta sull'arte perché crede che la cultura <\/strong>costituisca di per sé un modello di sviluppo e una leva per la qualità della vita sia in termini sociali che economici.<\/div>\n Quaranta capolavori di Monet, uno dei più amati pittori Impressionisti francesi, cinque mai esposti, saranno visitabili alla GAM di Torino fino al 31 gennaio 2016. Si tratta della più grande mostra fuori dai confini francesi di questo pittore. La precedente retrospettiva sull'artista a Parigi del 2010 ha avuto oltre due milioni di visitatori. Quindi, si […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":33110,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42,15],"tags":[],"yoast_head":"\nLa Mostra descrive i momenti salienti del percorso artistico di Monet.<\/strong> A cominciare dalla famosa opera "Déjeuner sur l'herbe" (per la prima volta in prestito) che rappresenta un passaggio cruciale per l'approdo all'impressionismo (1865-66). Poi, per citarne qualcuno, "La Pie" (1868-1879) con quella "pittura chiara", quasi abbacinante, che fu rifiutata dalla giuria del Salon; gli studi sulla vibrazione dell'acqua alla luce nei lavori ad Argenteuil (1872); l'interno di un appartamento con un bimbo in penombra (Un coin d'apartement, 1875); la via Montorgueil a Parigi, dove si celebra la festa della pace e del lavoro, con le bandiere che garriscono al vento e la folla animata e entusiasta (1878), fino alla ragazza con il parasole (1886) e la cattedrale di Rouen nelle due versioni con tempo grigio e in pieno sole (1892-1893); per finire con il Parlamento di Londra, immerso nella nebbia che il sole fatica a penetrare (1904). <\/div>\n
Il lavoro di Monet presuppone una operazione di astrazione, di annullamento del sé, del proprio modo di interpretare razionalmente la natura, che contempli un forte coinvolgimento dal punto di vista emotivo allo scopo di cogliere la verità che possono trasmettere i colori, la luce, nelle sue infinite variazioni (quanto vicine alle variazioni di umore che abbiamo anche noi?). Di qui, la sua pennellata che si fa libera, senza intralci o pregiudizi tecnici. Cosa che all'inizio gli viene rinfacciata aspramente dalla critica. Ma che poi gli sarà riconosciuta come caratteristica propria: si parla, a questo riguardo, di "realismo emotivo".<\/div>\n
Questi sono tutti elementi che tornano utili per chi vuole avvicinarsi a Claude Monet e cercare di capirlo un po' più a fondo.<\/strong> Davanti ai suoi quadri occorre fermarsi. Il nostro occhio deve rotolare sulle campiture di colore lasciandosi a sua volta impressionare. Bisogna, insomma, cercare di ripetere all'inverso l'operazione che ha compiuto l'artista: sentire i colori con gli occhi, con il cuore, cogliere il piacere ancestrale di certi gialli (che qualcuno ha definito "burro fresco"), passando dai colori "pesanti" come nell'imprevedibile "Gli scogli di Belle-Ile, la costa selvaggia", alle tenui sfumature delle opere di Argenteuil, alle biancheggianti piume dei Tacchini, ai paesaggi di neve, scoprendo, se siamo accorti, quando il bianco vira verso il blu e ci restituisce un brivido sottile per la schiena.<\/div>\n
Monet dalle Collezioni del Musée d'Orsay<\/strong>
Fino al 31 gennaio 2016
Galleria Civica di Arte Moderna e Contemporanea, via Magenta, 31, Torino
Da Martedì a Domenica: 10.00 – 19.30 Lunedì chiuso
La biglietteria chiude un'ora prima
www.mostramonet.it<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"