Alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, a pochi chilometri dal confine italiano, questa grande mostra, di oltre 80 tele e sculture di qualità superba<\/strong>, racconta <\/div>\n
la più importante delle rivoluzioni. <\/div>\n
Uno sconvolgimento non accompagnato dal tuono dei cannoni, avvenuto al contrario nel silenzio di case e scuole. La rivoluzione della lettura.<\/strong> Che significò non solo l'accesso all'informazione: per la prima volta infatti diventava possibile entrare in contatto con il mondo che è al di là della famiglia o del villaggio, il sapere cosa accade oltre l'orizzonte quotidiano. <\/div>\n
Ma che significò anche e soprattutto la possibilità di mantenere un contatto con familiari lontani, con fidanzati al fronte o emigrati. Senza dover ricorrere alla mediazione del parroco, spesso l'unica persona del paese ad essere in grado di leggere e scrivere. Poi e soprattutto il piacere della lettura<\/strong>, si tratti della Sacra Bibbia o del romanzo d'amore o di avventura: l'irrompere di grandi mondi e di grandi storie all'interno delle chiuse mura di casa, sin dentro l'anima. <\/div>\n
Il tutto nell'Ottocento, qui indagato non solo tra Ticino e Italia, due territori geograficamente confinanti e culturalmente vicini, ma anche allargando i confronti alla Svizzera, con una sezione dedicata al celebre artista elvetico <\/strong>Albert Anker (1831-1910). <\/div>\n
Le opere che il curatore Matteo Bianchi<\/strong> ha selezionato per la mostra alla Züst (dal 18 ottobre 2015 al 24 gennaio 2016) sono state attentamente individuate sia in collezioni museali che private. <\/div>\n
Fra gli artisti ticinesi <\/strong>l'esposizione propone opere di Preda, Monteverde, Feragutti Visconti, Berta, Franzoni, Chiesa, Luigi Rossi e sculture di Vincenzo Vela e Luigi Vassalli. Tra gli italiani,<\/strong> troviamo opere importanti di Induno, Cabianca, Cremona, Ranzoni, Mosè Bianchi, Morbelli, Nomellini, Sottocornola, Paolo Sala, Corinna Modigliani e naturalmente di macchiaioli come Zandomeneghi. <\/div>\n
Punto di partenza della rassegna è Albert Anker (1831-1910), il più amato e conosciuto fra i pittori elvetici – che torna finalmente ad essere esposto nel Ticino dopo la mostra del 1989 a Villa dei Cedri – a cui si dedicherà un'intera sala. La pittura di Anker permette una ricognizione che riassume e illustra, con elementi di classicità gentile, la funzione della lettura attraverso le varie generazioni e la diversità dei supporti, dal libro al giornale, dal documento alla lettera. Un accento particolare è posto dal pittore sul tema dell'istruzione dell'infanzia<\/strong> o più in generale dell'educazione sentimentale alla lettura dei protagonisti dei suoi quadri. Quella che Anker offre è una galleria indimenticabile di tipi umani: scolari, ragazze che si pettinano o lavorano a maglia e intanto leggono, bambini che si affacciano con sguardi incuriositi al foglio stampato, segretari comunali concen trati nel confronto con documenti ufficiali, ma anche anziani che leggono la Bibbia o il giornale. <\/div>\n
Dall'alfabeto alla Bibbia ai romanzi, dall'apprendimento al consumo, la lettura assume forme differenti,<\/strong> genera svariati umori, suscita reazioni che spaziano dalla gioia al dolore, dall'attesa alla malinconia: si svolge en plein air, sulla soglia, seduti in poltrona o confinati in letti da convalescenti, sempre sul filo della conoscenza, di nuove emozioni. <\/div>\n
Si passa dalla lettura domenicale, a voce alta, della Bibbia, con la famiglia raccolta ad ascoltare, a quella delle lettere giunte dal fronte, in epoca risorgimentale – celebri i dipinti degli Induno su questo tema – e talvolta lette dal parroco, alle lettere d'amore, alla lettura del giornale, finestra sul mondo che permette un'informazione più capillare, a quella d'evasione, spesso femminile, che viene raffigurata in quadri di grande impatto emotivo. <\/div>\n
La lettura incomincia quindi nell'Ottocento ad accompagnare e scandire ogni momento della vita,<\/strong> facendo da tramite per notizie dei propri cari o di attualità, ma anche permettendo di viaggiare con la mente in luoghi lontani, grazie alla diffusione di romanzi che offrono svago e riflessione. <\/div>\n
Viene infine proposta una breve sezione documentaria legata all'istruzione, con un accento sul lavoro svolto nel Ticino dal politico e riformatore svizzero Stefano Franscini (1796-1857), rappresentato dallo scultore Vincenzo Vela, mentre il noto pedagogista Johann Heinrich Pestalozzi (1746-1827) è presente con i bronzi di Luigi Vassalli e Giuseppe Chiattone. <\/div>\n
Un tema dunque che permette innumerevoli percorsi e approfondimenti<\/strong> e che vuole accompagnare il visitatore fin nell'intimità di un gesto che ha segnato i momenti cruciali della vita, sia pubblica che privata, di generazioni. A questo proposito la mostra getta un ponte ideale con la contemporaneità grazie ad una vera e propria chicca, una sezione con gli scatti del noto fotografo siciliano Ferdinando Scianna – pubblicati nel libro Lettori (ed. Henry Beyle, 2015) -, che in un'intervista a Viola Martinetti, ha dichiarato: "Dal momento che non si può fotografare la letteratura ho deciso di immortalare chi legge […]. Per me fotografo, o almeno per il tipo di fotografia che amo e che cerco di praticare, la realtà è quindi un infinito libro da leggere e rileggere". <\/div>\n
Info. Leggere, leggere, leggere! Libri, giornali, lettere nella pittura dell'Ottocento<\/strong><\/div>\n
18 ottobre 2015 – 24 gennaio 2016 Pinacoteca cantonale Giovanni Züst, Rancate (Mendrisio), Canton Ticino, Svizzera Da martedì a venerdì: 9-12 \/ 14-18 Sabato, domenica e festivi: 10-12 \/ 14-18 Chiuso: il lunedì; 24 e 25\/12 Aperto: 1\/11; 8, 26\/12; 1, 6\/01 www.ti.ch\/zuest<\/div>\n