{"id":33167,"date":"2015-10-26T09:59:18","date_gmt":"2015-10-26T09:59:18","guid":{"rendered":""},"modified":"2015-10-30T10:37:42","modified_gmt":"2015-10-30T10:37:42","slug":"collegiata-una-virtuosa-opera-di-restauro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/collegiata-una-virtuosa-opera-di-restauro\/","title":{"rendered":"Collegiata, una virtuosa opera di restauro"},"content":{"rendered":"
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Secchiello dell'aspersorio, prima del restauro<\/span><\/div>\n
Cosa c'è dietro un restauro? E resta ancora spazio per la scoperta anche nelle opere note? Con un taglio inedito, mirato alla valorizzazione, il Museo della Collegiata di Castiglione Olona ha presentato cinque opere d'arte applicata restaurate<\/strong>, che hanno riservato diverse sorprese. <\/div>\n
Dal forziere quattrocentesco<\/strong> con il suo sistema di serrature al calice <\/strong>in argento con i simboli della Passione; dalla singolare navicella<\/strong> al raffinato secchiello <\/strong>dell'aspersorio, fino alla preziosa lipsanoteca<\/strong> in avorio, che ha rivelato un contenuto di eccezionale rilievo. <\/div>\n
"Un restauro è sempre un'opportunità per conoscere meglio le opere, che spesso serbano un volto inatteso – racconta la restauratrice Lucia Miazzo<\/strong>, esperta di oreficeria e che insegna tra l'altro al prestigioso Centro Conservazione e Restauro di Venaria Reale – e l'esperienza del restauro è sempre unica ed entusiasmante. Ma con le opere di Castiglione lo è stata in modo particolare, perché ha richiesto quell'inventiva che rende questo ancora poco conosciuto mestiere un vero piacere".<\/div>\n
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Particolare del calice settecentesco<\/span><\/div>\n
Il prezioso calice settecentesco<\/strong> si inserisce pienamente in un ambito di arti altamente sontuarie, con la coppa in argento dorato all'interno, secondo la normativa ecclesiastica di San Carlo Borromeo che indicava l'utilizzo di materiale prezioso per i calici. E' tutto in argento con dorature, il nodo è una fusione piena, mentre il sottocoppa e il piede del calice sono a sbalzo. Molto interessanti le decorazioni che richiamano i simboli della Passione di Cristo<\/strong>: nel sottocoppa troviamo il gallo, un chiaro riferimento al rinnegamento di san Pietro, e i dadi, con i quali i soldati si giocarono a sorte la tunica di Cristo. <\/div>\n
Particolari sorprese ha risevato invece la lipsanoteca in avorio realizzata dalla "bottega degli Embriachi"<\/strong>, che fiorì in Italia fra gli ultimi anni del Trecento e i primi del Quattrocento e si pose con grande originalità nel panorama della scultura in avorio. Si tratta di una piccola teca rettangolare nata come cofanetto matrimoniale e destinata in seguito come porta reliquie. Aperta in accordo con gli organi ecclesiastici competenti, rispettando i sigilli storici settecenteschi, al suo interno si sono rinvenute le reliquie di importanti Santi, racchiuse in sacchetto di broccato rosso, con accanto alcune pergamente scritte, in fase di studio.<\/div>\n
Soddisfatta anche la conservatrice, Federica Armiraglio<\/strong>: "Non si è trattato solo di una nuova, importante tappa nel percorso di conservazione e di valorizzazione dell'importante collezione di opere mobili del Museo, che era cominciato con i grandi corali quattrocenteschi di canto ambrosiano ma anche di un'esplorazione affascinante tra tecnologia e creatività, che merita di essere condivisa".<\/div>\n
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Apollonio di Giovanni, Annunciazione<\/span><\/div>\n
Il restauro delle cinque opere, che era una necessità dal punto di vista conservativo, ha permesso anche di valorizzarne i dettagli, seguendo il filo rosso che ha guidato l'allestimento delle nuove sale museali aperte nel 2013 e dedicate proprio alle opere mobili.<\/p><\/div>\n
"L'auspicio – conclude la conservatrice – è che la generosità di sponsor e finanziatori permetta di continuare questo importante lavoro<\/strong> con le altre opere che attendono di essere restaurate, dall'importante tavoletta con l'Annunciazione assegnata al pittore rinascimentale fiorentino Apollonio di Giovanni al velo rinvenuto sul volto del cardinale nel 1935, durante la ricognizione del sarcofago, così come la grande pala di Neri di Bicci, che appartiene al Polo Museale Fiorentino".<\/div>\n
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Museo della Collegiata<\/strong><\/div>\n
Via Cardinal Branda, 1 Castiglione Olona – VAOrario Invernale 1 Ottobre – 31 Marzo<\/div>\n
Da martedì a sabato ore 9.30-12.30 \/ 14.30-17.30<\/div>\n<\/div>\n
Orario Estivo 1 Aprile – 30 Settembre Da martedì a sabato ore 10.00-13.00 \/ 15.00-18.00<\/div>\n
Domenica e Festivi ore 10.00-13.00 · 15.00-18.00<\/div>\n
Prima domenica del mese orario continuato ore 10.00-18.00 Sabato e Domenica orario continuato 10.00 – 18.00<\/div>\n