{"id":33215,"date":"2015-11-14T04:26:40","date_gmt":"2015-11-14T04:26:40","guid":{"rendered":""},"modified":"2016-04-06T14:33:42","modified_gmt":"2016-04-06T14:33:42","slug":"con-la-luce-di-roma","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/con-la-luce-di-roma\/","title":{"rendered":"Con la luce di Roma"},"content":{"rendered":"
La mostra presentata dal Museo Vincenzo Vela di Ligornetto verte sulla fotografia delle origini<\/strong>, prendendo spunto dal ricco nucleo di immagini fotografiche antiche presenti nella collezione di Marco Antonetto<\/strong>, che a sua volta ben si inserisce nel contesto delle collezioni Vela. Queste ultime infatti comprendono ad oltre un migliaio tra lastre in vetro e stampe fotografiche, frutto dell'interesse di Vincenzo e Spartaco Vela per questa nuova tecnica.<\/div>\n
L'esposizione, intitolata "Con la luce di Roma. Fotografie dal 1842 al 1860 nella Collezione Marco Antonetto", si propone il compito di esemplificare, tra le tante altre della sua ingente e preziosa raccolta, lo sguardo che sulla città posero all'epoca quanti si interessarono ad essa<\/strong> e alla sua immagine per ragioni scientifiche e di studio, per passioni ed esigenze artistiche, per piacere e semplici curiosità mondane, o per motivi professionali e commerciali.<\/div>\n
Pur non esaurendo tutta la storia della fotografia romana delle origini, la selezione – che rispecchia del resto le scelte e gli interessi del collezionista – offre ampiamente la possibilità di indagare e approfondire ulteriormente il carattere e le specificità della più antica attività fotografica a Roma<\/strong>, dalle prime prove al dagherrotipo, alla sperimentazione dei primi negativi su carta, fino alla nascita degli studi fotografici professionali e alla creazione dei repertori di immagini più diffusi e affermati nell'ambito del mercato internazionale delle immagini.<\/div>\n
Come è stato già rilevato per altre importanti collezioni di fotografie romane, anche nella Collezione Antonetto è soprattutto la produzione «vedutistica» che viene messa a fuoco<\/strong>, come quella che ha caratterizzato la più precoce attività fotografica nella città e che, a differenza degli sviluppi che la fotografia ebbe in altre regioni italiane, in particolare nelle capitali degli stati preunitari più avanzati – come Torino e Milano -, costituirà l'aspetto più tipico della fotografia romana anche nei decenni successivi. Questa produzione – erede diretta della precedente attività grafica e pittorica che, proprio a Roma, come a Venezia, con l'opera di Gaspar van Wittel, di Gian Battista Piranesi, di Giuseppe Vasi e vari altri, aveva trovato uno dei principali centri di affermazione e diffusione del genere della veduta – deve il suo sviluppo e il suo successo al ruolo primario che ebbe Roma quale città d'arte e di antichità e, fino alla fine dell'Ottocento, polo essenziale di riferimento culturale per l'aristocrazia e la nascente borghesia europea, nonché per intellettuali, eruditi, letterati e artisti di tutto il mondo occidentale.<\/p>\n
Con la luce di Roma. Fotografie dal 1842 al 1860 nella Collezione Marco Antonetto<\/strong> 22 novembre 2015 – 10 aprile 2016 prolungata fino al 19 giugno 2016<\/u> Museo Vela, Largo Vincenzo Vela, Ligornetto Tel. +41 (0)91 640 70 40 www.museo-vela.ch Orari gennaio – maggio 10.00-17.00 giugno – settembre 10.00-18.00 ottobre – dicembre 10.00-17.00 Tutte le domeniche 10.00-18.00 chiuso lunedì<\/div>\n