E' stato presentato nella cornice del Municipio di Cademario il volume "L'umorismo",<\/strong> che raccoglie cinque interventi di Giovannino Guareschi risalenti a momenti diversi della sua vita, grazie ai quali è stato realizzato – a puntate – questo gustoso e divertente saggio di umorismo applicato.<\/div>\n
Presente anche il figlio di Giovannino Guareschi, Alberto Guareschi<\/strong>, che si è messo a disposizione di tutti coloro che desiderano conoscere aspetti di vita familiare del padre con aneddoti legati ai propri ricordi per approfondire la conoscenza dell'autore.<\/div>\n
Vedere oggi con gli occhi di domani: questa, per Giovannino Guareschi, è la prerogativa dell'umorista. Se la comicità è suscitata da ciò che infrange la logica razionale, l'umorismo <\/strong>– inteso come filosofia di vita, non solo come genere letterario – permette di distinguere il buon senso dal senso comune e diventa una formidabile arma di difesa<\/strong>. Un'arma intelligente di cui l'Italia, secondo l'inventore di don Camillo e Peppone, è carente a causa di una pigrizia mentale che apre la strada a distorsioni ideologiche, ad abusi di potere e alla più dannosa retorica: «L'umorismo è il nemico dichiarato della retorica perché, mentre la retorica gonfia e impennacchia ogni vicenda, l'umorismo la sgonfia e la disadorna, riducendola con una critica spietata all'osso».<\/div>\n
Giovannino Guareschi <\/strong>(1908-1968), scrittore, giornalista e vignettista, è noto soprattutto in quanto "padre" di don Camillo e Peppone. Qui dimostra di essere, come ogni vero umorista, non solo un poeta, ma anche un critico dallo spiccato temperamento; ma, si badi, «un critico sui generis, un critico fantastico» (Pirandello). <\/div>\n