{"id":33671,"date":"2016-05-27T10:24:43","date_gmt":"2016-05-27T10:24:43","guid":{"rendered":""},"modified":"2016-06-22T09:06:14","modified_gmt":"2016-06-22T09:06:14","slug":"le-guglie-dello-spirito","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/le-guglie-dello-spirito\/","title":{"rendered":"Le guglie dello spirito"},"content":{"rendered":"
“Caro Albino, saranno anche dieci anni che non frequenti più questo museo, […] saranno dieci anni da quando ci hai lasciato, ma qui, nel Museo, c’è ancora il tuo spirito, c’è la tua anima, c’è la tua arte. Oggi ci sono anche le tue opere in ceramica, meravigliose e apprezzate nel grande mondo dell’arte e in quello piccolo di ogni famiglia. Ci sono i tuoi quadri e le tue acqueforti. Le tue cattedrali!” Con queste sentite parole Ercole Ielmini, sindaco di Laveno e amico di Reggiori, introduce il catalogo della mostra “ALBINO REGGIORI – Le guglie dello spirito”. <\/div>\n
Si tratta di una mostra retrospettiva in occasione del decennale della morte dell’artista lavenese. <\/strong><\/p>\n
"Pittore, incisore e ceramista, ha sviluppato la sua attività artistica in campo assai vasto. Di particolare rilievo è stata la ricerca in ambito ceramistico e l'amore "del modellare la terra", che lo ha visto autore anche di opere di grande dimensione. Numerosi sono i premi ed i riconoscimenti che gli sono stati assegnati e le mostre collettive alle quali è stato invitato a partecipare”, si legge nella biografia a cura dei figli Angela e Alberto Reggiori,<\/strong> ha esposto in musei e gallerie d’Italia e del mondo: perfino in America, in Giappone, in Australia, in Russia e poi in Polonia, Ungheria, Nuova Zelanda… <\/div>\n
Nel testo critico di presentazione, Chiara Gatti,<\/strong> critica d’arte del quotidiano Repubblica, parla delle sue celebri basiliche <\/strong>“… diventate emblemi della sua devozione verso il tratto esatto e la figura, verso iconografie radicate nella tradizione primitiva italiana… ”, precisando poi che le sue cuspidi e i suoi rosoni “non sono mai stati il corredo figurale di un repertorio classico, ma l'alibi perfetto per parlare di radici. Ovvero di formazione e conoscenza.” <\/div>\n
Nel descrivere i modi pittorici,<\/strong> sempre la Gatti osserva poeticamente che Reggiori “[…] ha liberato sequenze di bifore che si rincorrono all'infinito, nastri colorati, cerchi nel vuoto, segni volanti guidati da un istinto libero del polso nell'etere, tracciato nel nulla e diventato materia impalpabile. Con leggerezza calviniana, il suo castello dei destini incrociati è una collegiata duecentesca dai portali istoriati, dove i gargoyle sono pizzicati nella terraglia e gli archetti pensili di matrice romanica punteggiano le torri campanarie, due metri sotto il cielo.” Mostra e catalogo a cura di Angela Reggiori con la collaborazione di Alberto Reggiori. Nel catalogo, oltre all’opera pittorica, grafia e ceramica dell’artista, c’è anche una sezione dedicata agli anni della Direzione del Museo della Ceramica di Cerro di Laveno (1983 – 1995), corredata dal testo di Gian Carlo Bojani “Albino Reggiori, stare al museo con are” tratto dalla presentazione della mostra Omaggio ad Albino Reggiori tenutasi presso il MIDeC di Cerro di Laveno Mombello nel 2007.<\/div>\n
La mostra resterà aperta dal 5 giugno al 31 luglio<\/strong> nelle sedi e negli orari sotto indicati:<\/div>\n
CERAMICA MUSEO INTERNAZIONALE DESIGN CERAMICO CIVICA RACCOLTA DI TERRAGLIA<\/strong><\/div>\n
Cerro di Laveno Mombello (Va) · Lungolago Perabò, 5<\/div>\n