{"id":33690,"date":"2016-06-08T03:56:22","date_gmt":"2016-06-08T03:56:22","guid":{"rendered":""},"modified":"2017-12-18T10:35:42","modified_gmt":"2017-12-18T09:35:42","slug":"sos-sacconago","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/sos-sacconago\/","title":{"rendered":"SOS Sacconago"},"content":{"rendered":"
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Con riferimento all\u2019articolo pubblicato su \u201cLa Prealpina\u201d del 04.06.2016, in cui si cita testualmente l\u2019emanazione da parte del Sindaco di \u201cun\u2019ordinanza in cui si disponga l\u2019abbattimento di tutte le parti pericolanti dell\u2019edificio, \u00abse servisse anche tutto\u00bb<\/strong>\u201d, non posso che rimarcare l\u2019atteggiamento tutt\u2019altro che orientato ad una volont\u00e0 di conservazione e di valorizzazione del centro storico di Sacconago<\/strong> da parte dell\u2019Amministrazione uscente.<\/p>\n

Con l\u2019alibi della sicurezza e dell\u2019incolumit\u00e0 delle persone, \u201cil primo cittadino \u00e8 pronto a firmare il via libera alle ruspe prestissimo\u201d. Oggi, a solo pochi giorni dall\u2019incendio \u2013 che sicuramente ha aggravato le condizioni dell\u2019immobile ma che non pare irrecuperabile \u2013 sembra quindi che l\u2019Amministrazione ormai uscente stia valutando in tutta fretta la possibilit\u00e0 di abbatterlo<\/strong>, in tutto o in parte, per l\u2019incolumit\u00e0 di eventuali visitatori (rif. Articolo \u201cLa Prealpina\u201d del 04.06.2016 a firma Marco Linari), creando un precedente veramente pericoloso per il patrimonio storico di propriet\u00e0 comunale<\/strong>, generalmente in condizioni di salute che definirei eufemisticamente \u201cnon ottimali\u201d. Solo qualche esempio: il Conventino, il Borri, vila Radetzky, Cascina Burattana, quello che rimane della Cascina dei Poveri, \u2026 Dunque pu\u00f2 bastare un incendio in architetture storiche, di pregio, vincolate, spesso abbandonate e lasciate all\u2019incuria, a decidere cos\u00ec le sorti del patrimonio storico cittadino? Non sarebbe una soluzione pi\u00f9 saggia quella di metterlo in sicurezza<\/strong>, predisponendo tutti gli opportuni accorgimenti per evitare l\u2019ingresso di persone non autorizzate e permettere un futuro recupero per la citt\u00e0 di una testimonianza del nostro passato?<\/p>\n

Un po\u2019 di storia. <\/strong>Situato in pieno centro storico di Sacconago, dopo un lungo periodo di incuria e di abbandono \u00e8 stato oggetto di un incendio che lo danneggiato solo pochi giorni fa.\u00a0 L\u2019area \u00e8 stata oggetto di attente ricerche storiche anche da parte dell\u2019arch. Augusto Spada, che ha identificato l\u2019area del vecchio oratorio con il palazzo dei marchesi Corio<\/strong>, feudatari di Sacconago nel XVII secolo. Probabilmente i mappali 875, 870 e 869 erano la residenza nobiliare, i mappali 824, 873, 872, 876 e 877 i rustici, i mappali 286, 28(3?), 284 e 309 il grande parco. Successivamente la propriet\u00e0 viene frazionata e la parte occidentale del palazzo (che diventer\u00e0 la residenza dell\u2019ing Italo Azzimonti \u2013 uno dei maggiorenti del borgo e progettista della chiesa nuova dei Santi Pietro e Paolo \u2013 poi oratorio parrocchiale, poi propriet\u00e0 comunale) viene profondamente ristrutturata, gran parte dei rustici viene demolita per creare una grande colata di asfalto su cui sono solitamente parcheggiate tre o quattro auto, ma la parte orientale, di propriet\u00e0 privata, ha mantenuto il caratteristico accesso privato (attuale vicolo Montanara), i corpi di fabbrica disposti a C intorno al cortile interno, la torretta all\u2019angolo nord-est ed il giardino, che conserva ancora, unico sopravvissuto, il disegno tipicamente settecentesco, analogo di quelli scomparsi di palazzo Marliani a Busto Arsizio, e di palazzo Rasini a Borsano; \u00e8 probabile che conservi ancora degli ambienti dell\u2019epoca.<\/p>\n

Cosa prevede il PGT vigente? <\/strong>Nella tavola di azzonamento del vigente PGT l\u2019immobile, oltre ad essere compreso nella perimetrazione del centro storico, \u00e8 solo genericamente indicato come facente parte di un\u2019area destinata a servizi prossimi venturi. Ma in altri elaborati dello stesso strumento urbanistico vigente sono individuabili indicazioni pi\u00f9 interessanti. Non si tratta solo un \u201cvecchio edificio\u201d: la Tavola \u201cC6.2.3 \u2013 Nuclei di antica formazione \u2013 Modalit\u00e0 di intervento\u201d lo evidenzia come un \u201cEdificio T1 \u2013 di interesse storico ed architettonico<\/strong>\u201d (EDIFICIO 124, contiguo all\u2019edificio 125 \u2013 ex Casa Azzimonti) e prevede espressamente come modalit\u00e0 di intervento quella del \u201cRisanamento conservativo\u201d. Per intenderci, la classe T1 \u00e8 quella che comprende gli edifici con i maggiori vincoli e di maggiore interesse della nostra citt\u00e0<\/strong>.<\/p>\n

Modalit\u00e0 di intervento. <\/strong> In particolare, per gli edifici in classe T1, le normative di piano indicano espressamente: \u201cEDIFICI IN CLASSE T1 Definizione. Comprende gli organismi edilizi e gli edifici che per le loro caratteristiche tipologiche e architettoniche, per il loro valore storico, per il significato simbolico che hanno assunto per la comunit\u00e0, devono essere essenzialmente conservati, recuperando il loro stato originale con tutti i suoi caratteri planivolumetrici, formali e strutturali, valorizzando gli elementi architettonici e decorativi e ripristinando le parti alterate. Si tratta di edifici coerenti con l\u2019impianto dei centri storici e il fronte principale di questi edifici, che generalmente prospetta su spazi pubblici, si distingue per uso di materiali e decorazioni. All\u2019interno della classe T1, ai fini dell\u2019individuazione di coerenti e corrette modalit\u00e0 di intervento, sono state individuate le seguenti tipologie di edifici: [\u2026] – Edifici di civile abitazione: sono rappresentati da edifici singoli o aggregati, costituiti da edifici in linea, a corte chiusa e\/o semiaperta, con fronte continuo lungo la strada ed altezze variabili e spazi di pertinenza interni. [\u2026] L\u2019elaborato C.11 \u2013 Repertorio dei beni vincolati e di interesse storico ed architettonico, contiene una scheda per ciascuno dei beni classificati in classe T1. Tale elaborato costituisce parte integrante delle presenti norme.<\/p>\n

Modalit\u00e0 di intervento. Si tratta di interventi e opere orientate all\u2019utilizzo e alla valorizzazione con l\u2019obiettivo della conservazione, del recupero <\/strong>e della trasmissione degli elementi artistici, storici e documentari significativi dell\u2019edificio. Gli interventi sugli edifici dovranno rigorosamente rispettare l\u2019aspetto esterno, l\u2019impianto strutturale, tipologico, architettonico e tutte le partiture decorative, assicurando nel contempo la funzionalit\u00e0 dell\u2019organismo edilizio in relazione alle destinazioni d\u2019uso ammesse e compatibili con le sue caratteristiche e la sua qualit\u00e0 complessiva. Oltre alle prescrizioni generali dovranno essere rispettate le seguenti disposizioni: – salvaguardia (o ripristino) dei prospetti originali riguardo ai moduli compositivi, alle partiture di facciata, al taglio e ai rapporti proporzionali delle aperture ai vari piani; mantenimento della cortina edilizia lungo il fronte stradale; – rispetto (o ripristino) della veste architettonica esterna e dei paramenti, sia verso strada che verso gli spazi interni; dei particolari architettonici e decorativi originali, che dovranno essere mantenuti, se esistenti o recuperati, ove riconoscibili o documentabili, anche nei materiali ed assetti cromatici originali e\/o tradizionali del centro storico; – ripristino di infissi, serramenti, ed eventuale rinnovo, con i materiali, le fogge, colori originali e\/o compatibili con quelli tipici del centro storico; – rifacimento degli intonaci e dei rivestimenti esterni con materiali, tecniche e colori originali e\/o compatibili con quelli tipici del centro storico; – mantenimento dei caratteri delle strutture portanti verticali ed orizzontali (se originali o ad esse omogenee) o ripristino di tali caratteri nel caso di intervento su edifici gi\u00e0 manomessi. I solai potranno essere sostituiti previa documentazione delle necessit\u00e0 statiche, con altri aventi le medesime caratteristiche, solo se privi di valore artistico oggettuale; in tale caso dovranno invece essere conservati. Eventuali variazioni di quote potranno essere consentite solo se risulti oggettivamente dimostrabile la coerenza delle trasformazioni con l\u2019organismo architettonico; – mantenimento dei caratteri tradizionali delle strutture di copertura e dei materiali di copertura stessi, di gronde e pluviali o, nel caso di interventi su organismi architettonici gi\u00e0 manomessi, ripristino di tali elementi con le fogge ed i materiali tradizionali del centro storico; – conservazione di tutti gli elementi tipologici individuanti il carattere della costruzione oggetto d\u2019intervento e, contestualmente, dei relativi elementi architettonici. Sono consentite le seguenti tipologie di interventi: Manutenzione ordinaria – Mo, Manutenzione straordinaria \u2013 Ms, Restauro \u2013 Rs e Risanamento conservativo \u2013 Rc secondo quanto previsto all\u2019interno dell\u2019Art. 20, fatto salvo il rispetto di quanto previsto all\u2019Art. 21.\u201d<\/p>\n

Sono interventi di Risanamento conservativo \u2013 Rc, quelli volti a conservare e recuperare l\u2019organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalit\u00e0 con un insieme di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, strutturali e formali dell\u2019organismo stesso, ne consentano destinazioni d\u2019uso con esso compatibili.<\/p>\n

Tali interventi riguardano edifici che hanno conservato i caratteri architettonici e costruttivi originari contribuendo a definire l\u2019immagine della citt\u00e0 storica e sono finalizzati al recupero dell\u2019abitabilit\u00e0 con ripristino igienico, statico, funzionale, anche attraverso l\u2019inserimento di elementi accessori e impianti richiesti dall\u2019uso previsto, senza aumento di volume e rispettando il sistema strutturale e gli elementi tecno-morfologici caratterizzanti.<\/p>\n

Sono ammesse le seguenti opere: a) Conservazione dei prospetti e dell\u2019intero apparato decorativo, compresi tutti gli elementi architettonici isolati (fontane, edicole, lapidi). Le finiture esterne, se in condizioni di degrado, potranno essere integrate o sostituite con materiali e tecniche coerenti ai caratteri originari dell\u2019edificio. Sono consentite limitate modifiche ai prospetti sugli spazi privati, volte a migliorare la composizione della facciata e le condizioni di aeroilluminazione interna, quali: trasformazione di finestra in porta finestra e viceversa, realizzazione-eliminazione di aperture nel rispetto delle partiture esistenti, eliminazione di superfetazioni chiaramente leggibili come elementi aggiunti all\u2019edificio storico. b) Consolidamento statico degli elementi strutturali, con sostituzione delle parti irrimediabilmente ammalorate, utilizzando materiali e tecnologie coerenti con i caratteri dell\u2019edificio. Qualora gli elementi strutturali risultino visibili (scale, ballatoi, sporti di gronda), nel caso di sostituzione dovranno essere riproposti i materiali originari. Non sono ammesse modifiche<\/strong> planimetriche, alterazioni delle quote di imposta e di colmo delle coperture ne alterazioni della sagoma dell\u2019edificio, ad eccezione di quelle necessarie per l\u2019installazione di impianti tecnologici. c) Conservazione o ripristino degli ambienti interni, in particolare di tutti gli elementi architettonici e decorativi di pregio (volte, soffitti, fregi, ecc.) e delle parti comuni (androni, scale, portici ecc.). E\u2019 ammessa la realizzazione o demolizione di pareti divisorie interne e di aperture\/chiusure nelle murature portanti all\u2019interno dell\u2019edificio, anche per l\u2019aggregazione o suddivisione di unit\u00e0 immobiliari, laddove ci\u00f2 non ne comprometta il valore architettonico. Nel caso di sostituzione delle finiture interne, devono essere utilizzate tecniche e materiali coerenti con i caratteri dell\u2019edificio. d) Realizzazione e integrazione degli impianti tecnologici, nel rispetto dei caratteri architettonici e distributivi degli edifici. Non \u00e8 ammessa la realizzazione di volumi tecnici esterni; \u00e8 consentita la sola realizzazione di ascensori verso lo spazio privato degli edifici, ove non sia possibile la collocazione all\u2019interno degli stessi.<\/p>\n

LE NORMATIVE VIGENTI NON PREVEDONO DUNQUE LA POSSIBILITA\u2019 DI DEMOLIZIONE DI TALI FABBRICATI.<\/p>\n

Tanto dovevasi.<\/p>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Con riferimento all\u2019articolo pubblicato su \u201cLa Prealpina\u201d del 04.06.2016, in cui si cita testualmente l\u2019emanazione da parte del Sindaco di \u201cun\u2019ordinanza in cui si disponga l\u2019abbattimento di tutte le parti pericolanti dell\u2019edificio, \u00abse servisse anche tutto\u00bb\u201d, non posso che rimarcare l\u2019atteggiamento tutt\u2019altro che orientato ad una volont\u00e0 di conservazione e di valorizzazione del centro storico […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":42088,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37,229,16],"tags":[],"yoast_head":"\nSOS Sacconago - ArteVarese.com<\/title>\n<meta name=\"robots\" content=\"index, follow, max-snippet:-1, max-image-preview:large, max-video-preview:-1\" \/>\n<link rel=\"canonical\" href=\"https:\/\/www.artevarese.com\/sos-sacconago\/\" \/>\n<meta property=\"og:locale\" content=\"it_IT\" \/>\n<meta property=\"og:type\" content=\"article\" \/>\n<meta property=\"og:title\" content=\"SOS Sacconago - 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