{"id":33743,"date":"2016-07-04T09:18:37","date_gmt":"2016-07-04T09:18:37","guid":{"rendered":""},"modified":"2016-07-08T03:34:43","modified_gmt":"2016-07-08T03:34:43","slug":"riflessi-di-vetro-a-villa-mirabello","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/riflessi-di-vetro-a-villa-mirabello\/","title":{"rendered":"Riflessi di vetro a Villa Mirabello"},"content":{"rendered":"
Luci, colori e trasparenze,<\/strong> "dalle Perle delle palafitte ai vetri post classici di Guido Cagnola". E' una mostra inedita e preziosa quella dispiegata nelle sale del Museo Archeologico di Villa Mirabello, organizzata grazie alla lungimiranza del Centro di Studi Preistorici e Archeologici di Varese<\/strong>, che offre così la possibilità di ammirare, per la prima volta, degli oggetti in vetro fino ad oggi racchiusi nei depositi. <\/div>\n
Fin dall'Età Romana, infatti, le caratteristiche del vetro ne hanno fatto la materia prima ideale per fabbricare recipienti per cibo e bevande (piatti, tazze, bicchieri, bottiglie, barattoli…). E' invece fin dalla Preistoria che il vetro è stato utilizzato per la realizzazione di gioielli. <\/div>\n
L'occasione delle Celebrazioni del Bicentenario di Varese Città è quanto mai propizia per far conoscere al pubblico la prestigiosa collezione di vetri post classici<\/strong> che costituiscono la "Collezione Cagnola", della quale in origine faceva parte la famosa Diatreta donata da Guido Cagnola nel 1947 al Museo Archeologico e per ulteriormente valorizzare i reperti vitrei qui esposti. La collezione è costituita da 20 esemplari che offrono esempi dell’arte vetraria europea, dal Cinquecento all’Ottocento. I manufatti del Museo provengono da alcuni dei centri più importanti per la storia del vetro<\/strong>: Venezia, la Boemia e la Spagna. Il loro studio permette di poter trattare la tecnica con cui sono stati realizzati (come la soffiatura libera e a stampo), di documentare fra l’altro, alcuni aspetti dell’arredo della tavola e dell’uso durante i conviti.<\/div>\n
Durante gli scavi del 2010-11, all’Isolino Virginia sono state rinvenute 5 perle a botticella a decorazione spiraliforme<\/strong>, 26 perline anulari di varie tonalità di azzurro e blu e 2 perle cilindriche risalenti al Bronzo Finale (1200 a.C.). La presenza di questi elementi (esposti nella Sala 3) con tutta probabilità porta a vedere l’Isolino inserito nelle attività di scambio del Bronzo Finale del Nord Italia, in particolare dell’arco nord Adriatico, con l’ambiente palafitticolo d’Oltralpe.<\/div>\n
Gli oggetti esposti dialogano mirabilmente con quelli esposti permanentemente nel percorso del Museo. Per rimanere in ambito "vetri", oltre a quelli di età romana, si può scoprire il bracciale in pasta vitrea gialla<\/strong>, decorato a costolature e tacche (fine III-metà II sec. a. C.), proveniente da Lomnago, parte del corredo di una tomba a cremazione femminile e che a oggi risulta essere l’unico rinvenuto nella Cisalpina. Bracciali simili sono stati trovati in Germania Meridionale, Austria e Cecoslovacchia. <\/div>\n
All'inaugurazione, svolta nella totale indifferenza dell'Amministrazione comunale uscente, hanno preso parte Daria G. Banchieri<\/strong>, (conservatore del Museo Civico Archeologico di Villa Mirabello), Lucina Caramella<\/strong> (Centro Studi Preistorici e Archeologici di Varese), Maria Grazia Diani<\/strong>, (valorizzazione patrimonio culturale, Regione Lombardia) e Cristina Tonini <\/strong>(storico del vetro).<\/div>\n