{"id":33803,"date":"2016-08-05T10:07:09","date_gmt":"2016-08-05T10:07:09","guid":{"rendered":""},"modified":"2016-08-11T12:54:24","modified_gmt":"2016-08-11T12:54:24","slug":"semplicit-e-genio-la-forza-mir","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/semplicit-e-genio-la-forza-mir\/","title":{"rendered":"Semplicit\u00e0 e genio, la forza Mir\u00f3"},"content":{"rendered":"
Milano celebra l'estro creativo di Joan Miró. Dopo la retrospettiva dedicata a Paul Gauguin, la lente d'ingrandimento del Museo Delle Culture<\/strong> si posa su uno degli interpreti più rappresentativi del Surrealismo, per analizzarne la pionieristica relazione con la materia.<\/div>\n
Sala dopo sala, grazie alla regia della Fundació Miró di Barcellona<\/strong>, oltre cento capolavori del maestro catalano raccontano la sua relazione con il medium artistico. <\/div>\n
Artista dal temperamento taciturno e riflessivo, Joan Miró da ragazzo studiò economia come gli aveva imposto il padre, e durante il primo impiego come contabile in una drogheria, venne colpito da un esaurimento nervoso. Quindi, a 18 anni, decise di lasciare quel lavoro e di cambiare vita per dedicarsi all'arte a tempo pieno<\/strong>. Fondamentale fu il Viaggio a Parigi del 1920. Lì conobbe Picasso e frequentò il circolo dada di Tristan Tzara e venne così a contatto con le menti più brillanti dell'arte di inizio secolo. Tornò in Spagna, contribuì alla causa dei Repubblicani durante la Guerra Civile Spagnola, ma nel 1937 ritornò nuovamente a Parigi per l'Esposizione internazionale, dove presentò, nel padiglione della Spagna Repubblicana, il suo enorme murales El segador, simbolo dell'identità catalana.<\/div>\n
"Il maestro ha trovato l'ispirazione dentro la forza mistica materica, – commenta Joan Punyet Mirò, nipote dell'artista<\/strong> – dalla poesia dei Surrealisti e dalla musica contemporanea. Facendo un viaggio molto importante in Giappone e America ha fatto la fusione della forma dei dipinti di Jackson Pollock e della forma pià introspettiva degli artisti buddisti giapponesi. Questa simpiosi tra Oriente e Occidente e l'introspezione Surrealista ha creato in Mirò un'arte molto caratteristica per la sua libertà gestuale, passando dalla figurazione all'astrazione".<\/div>\n
Acerrimo nemico della pittura convenzionale<\/strong>, Miró viaggia pericolosamente contromano, verso l'ancestralità dell'espressione creativa. Per tornare alle origini, si appropria di segni legati al linguaggio dell'inconscio e si avvale di materiali grezzi, fino a quel momento estromessi da accademie, musei e gallerie. <\/div>\n
"La mostra -sottolinea Francesco Poli, co curatore della mostra – si intitola La forza della materia<\/em> per sottolineare come le opere di Mirò sono delle opere la cui fisicità è un fatto fondamentale<\/strong>: fisicità del supporto, dei colori, dei grumi. Quindi non sono solo immagini, ma sono impregnati i materiali. La sua magia è quella di generare immaginario attraverso la materia". <\/div>\n
Joan Miró la forza della materia<\/strong><\/div>\n
Fino all'11 Settembre 2016<\/div>\n
Mudec – Museo delle Culture via Tortona 56, Milano<\/div>\n