{"id":33847,"date":"2016-09-05T05:12:34","date_gmt":"2016-09-05T05:12:34","guid":{"rendered":""},"modified":"2016-09-08T08:49:21","modified_gmt":"2016-09-08T08:49:21","slug":"villa-del-balbianello-arte-vista-lago","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/villa-del-balbianello-arte-vista-lago\/","title":{"rendered":"Villa del Balbianello, arte vista lago"},"content":{"rendered":"
Così recitava Giuseppe Parini nella sua "Gratitudine", composta nel 1791 per il Cardinal Angelo Maria Durini<\/strong>, in occasione della costruzione della splendida Villa del Balbianello sul Dosso di Lavedo, a strapiombo sul Lago di Como. <\/div>\n
Sorto su un ex convento francescano<\/strong>, di cui oggi rimangono i due campanili e la facciata della chiesetta, l'edificio rientra pienamente nello stile delle "ville di delizia<\/strong>", residenze nobiliari per la villeggiatura estiva tra esclusivi salotti letterari e tavole rotonde a tema politico. <\/p>\n
Passarono da qui diversi poeti<\/strong>, tra cui il già citato Parini, Giovanni Berchet, Alessandro Manzoni, Silvio Pellico e Giuseppe Giusti, e molti e celebri statisti risorgimentali<\/strong> del calibro di Massimo D'Azeglio, Luisa Blondel, Giacinto Provana di Collegno e Giuseppe Arconati Visconti, divenuto nel 1848 proprietario della villa e senatore del Regno d'Italia.<\/div>\n
Sin dall'arrivo, colpisce il meraviglioso giardino<\/strong>: una struttura a terrazze che accompagna l'andamento del promontorio, addolcisce la natura rocciosa del territorio e valorizza un panorama già di per sé mozzafiato. Viottoli alternati a praticelli delimitati da siepi di alloro, edera e bosso, il loggiato naturale di lecci, cipressi e platani incorniciano le acque del lago e il profilo di Tremezzina e dell'Isola Comacina. <\/div>\n
Di proprietario in proprietario, l'edificio finì nelle mani di Guido Monzino<\/strong>, imprenditore ed esploratore milanese, che dal 1974 si dedicò alla ristrutturazione e alla valorizzazione degli interni. Suo è il merito se oggi è possibile visitare una fornitissima biblioteca geografica<\/strong> e cartografica e una rara collezione d'arte <\/strong>che accosta pezzi cinesi, africani e precolombiani con mobili inglesi e francesi di fine Settecento. La villa è dall'88 affidata al FAI, Fondo per l'Ambiente Italiano, per lascito testamentario; l'ente si occupa a tutt'oggi con solerzia del mantenimento del giardino e delle visite guidate nella residenza. <\/div>\n
Una bella occasione per visitare le bellezze del nostro territorio<\/strong> e sognare il Grand Tour<\/em>, sui passi dei grandi della storia letteraria e politica dell'ottocento Italiano. <\/div>\n