{"id":33861,"date":"2016-09-11T03:54:17","date_gmt":"2016-09-11T03:54:17","guid":{"rendered":""},"modified":"2016-10-27T14:12:08","modified_gmt":"2016-10-27T14:12:08","slug":"orta-acquerello-di-dio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/orta-acquerello-di-dio\/","title":{"rendered":"Orta, acquerello di Dio"},"content":{"rendered":"
Piccoli borghi, antichi villaggi, cittadine signorili, fortezze medievali. L'Italia è un colorato, sorprendente e magico luogo, tappezzato di paesi suggestivi, dove il tempo sembra essersi fermato. Nel ricco mosaico di bellezze che l'Italia ha da offrire si trova anche l'isola di San Giulio<\/strong>, un palmo di terra in mezzo al lago d'Orta, su cui il monastero benedettino Mater Ecclesiae si erge come un castello. <\/div>\n
La leggenda<\/strong> narra infatti che l'isola, distante pochi centinaia di metri dalla riva di Orta, un tempo fu uno scoglio roccioso, infestato da serpi, draghi e terribili mostri. Nel 390 approdò sulla piccola isola, San Giulio<\/strong>, fuggito dalla Grecia per scampare alle persecuzioni, e dal quel momento tutto cambiò. San Giulio, volendo costruire a tutti i costi la sua centesima chiesa cristiana, si spinse fin sulle rive del lago e affascinato dal luogo rimase a contemplare l'isola. Il santo, non trovando una barca, attraversò le acque del lago stendendovi sopra il proprio mantello e camminandoci sopra, guidato nella tempesta dal suo bastone, raggiunse l'isola. Scacciati draghi e serpenti con la sola forza della parola, iniziò a costruire la chiesa, nella quale scelse poi di essere sepolto. In questa stessa isola nacque Guglielmo da Volpiano<\/strong>, monaco benedettino che ebbe grande parte nella evangelizzazione dell'Europa, nell'XI secolo.<\/div>\n
L'isola è una località di grande misticismo<\/strong>. Non appena il motore del battello che porta i visitatori da Orta si allontana, si allarga tutt'intorno il silenzio, più ampio e più profondo del lago stesso. Non un semplice lago, ma quasi un mondo di mezzo, o un insondabile confine. Di là noi, le case, le auto, la frenesia, il rumore. Di qui il silenzio, la preghiera, la clausura e una settantina di monache benedettine avvolte nel loro velo.<\/div>\n
Quest'isola porta in sé qualcosa di profondo e forte, che trapela in superficie. Scendendo nella cripta<\/strong> di quello scrigno d'arte che è l'antica basilica, dove è sepolto san Giulio, si toccano le tracce del passato più remoto. Il canto latino <\/strong>delle monache si eleva verso l'alto, verso la Bellezza, il Mistero che si dona a chi "si innalza" per aprirsi all'incontro. <\/div>\n
Lungo la "via della meditazione<\/strong>", nell'intensità del silenzio vengono esaltati i profumi, sospesi nell'aria calda. Fragranza di gelsomino inebriante, di magnolia, di rosa, di lago. Ogni pietra del selciato potrebbe raccontare una storia: la storia di migliaia di pellegrini che nei secoli l'hanno calcata, venendo a cercare pace, e, nella pace, Dio. <\/div>\n