{"id":33956,"date":"2016-10-14T11:06:13","date_gmt":"2016-10-14T11:06:13","guid":{"rendered":""},"modified":"2016-10-20T08:32:02","modified_gmt":"2016-10-20T08:32:02","slug":"dentro-il-restauro-della-madonna-leonardesca","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/dentro-il-restauro-della-madonna-leonardesca\/","title":{"rendered":"Dentro il restauro della Madonna “leonardesca”"},"content":{"rendered":"
Lo sguardo della Vergine si concentra sull'alzata ricolma di prugne e di pere, simboli di Cristo e della Vergine, che l'angelo in primo piano le porge e da cui raccoglie un frutto, il suo fiat <\/em>al progetto divino della Redenzione. <\/p>\n Il suo autore, Giovanni Agostino da Lodi<\/strong>, può ben definirsi maestro del Rinascimento lombardo: operò nell'orbita di Bramantino, Leonardo da Vinci e Giovanni Antonio Boltraffio.<\/p>\n Sua unica opera firmata è il celebre dipinto raffigurante San Pietro e San Giovanni Evangelista conservato a Brera. Grande libertà compositiva, fisionomie leonardesche espressive<\/strong>, scioltezza cromatica ed esecutiva, sono le caratteristiche del suo stile nella fase della piena maturità. <\/p>\n Come hanno sottolineato studiosi e critici, la sua personalità si caratterizza per la singolarità del linguaggio, gli spostamenti continui tra Lombardia e Veneto<\/strong>, sulle orme di Bramantino e Leonardo, ma anche di Giovanni Bellini, Giorgione e Durer durante il suo soggiorno a Venezia del 1506. <\/p>\n Il restauro <\/strong>della tavola lignea di Villa Cagnola, eseguito di concerto con il Conservatore Andrea Bardelli e sotto la supervisione della Soprintendenza di Milano, nella persona di Isabella Marelli, è stato particolarmente delicato, avendo richiesto tempi lunghi ed un'accurata azione di pulitura e di rimozione di vernici, ridipinture e depositi organici. <\/p>\n "Per Villa Cagnola sono occasioni belle – spiega Mons. Eros Monti<\/strong>, Direttore della dimora di Gazzada – di presentare qualcosa dei propri tesori ma soprattutto di esporli al grande pubblico, di far si che questo patrimonio d'arte che ci è stato consegnato possa diventare un itinerario, culturale, di fede, qualcosa che accosti le persone al bello". <\/p>\n "Durante le varie fasi di restauro – spiega Lucia Laita, responsabile dell'intervento di ripristino<\/strong> – si è dovuto far fronte ai danni lasciati da pregressi attacchi microbiologici e da insetti xilofagi; eliminare interventi di reintegro precedenti non più consoni; asportare strati di vernici ossidate e depositi organici che oscuravano le superfici pittoriche. Durante le fasi di restauro, tuttavia, sono emersi alcuni dettagli preziosissimi <\/strong>della tecnica pittorica dell'artista: le ciocche chiare dei capelli della Vergine, ad esempio, sono eseguite con oro conchiglia applicato a pennello, mentre il manto della Vergine è in lapislazzulo".<\/div>\n