{"id":33972,"date":"2016-10-25T08:34:08","date_gmt":"2016-10-25T08:34:08","guid":{"rendered":""},"modified":"2017-12-18T09:35:37","modified_gmt":"2017-12-18T08:35:37","slug":"sulle-tracce-di-tutankhamon","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/sulle-tracce-di-tutankhamon\/","title":{"rendered":"Sulle tracce di Tutankhamon"},"content":{"rendered":"
Negli spazi del Museo Castiglioni di Varese<\/strong>, una regia spettacolare prepara il colpo di scena di una delle pi\u00f9 grandi avventure dell’archeologia.<\/p>\n L’obiettivo della mostra \u00e8 quello di far conoscere l’Egitto del Nuovo Regno <\/strong>attraverso il racconto della scoperta della tomba di Tutankhamon<\/strong>, la fedele ricostruzione della sua camera funeraria a scala reale e mostrando la vita del popolo egizio di quell’epoca.<\/p>\n<\/div>\n Nelle sale interne del Museo destinate alla mostra verranno affrontati due aspetti della civilt\u00e0 dell’antico Egitto<\/strong>: manufatti, arte plastica, strumenti di uso quotidiano e oggetti di popolazioni africane che hanno mantenuto, fino a pochi decenni fa, abitudini di vita, usanze e utensili rimasti inalterati nel corso dei millenni. Per l’occasione \u00e8 stato realizzato anche un filmato<\/strong>, dalla grande valenza didattica, con il materiale storico girato dai fratelli Castiglioni negli anni ’60, ’70 e ’80 che raffronta le pitture parietali egizie con lo stile di vita delle popolazioni africane.<\/p>\n La riproduzione della camera funeraria di Tutankhamon<\/strong> e di alcuni oggetti ritrovati nella tomba, il racconto del complesso rito funebre dell’Egitto faraonico, lo studio di Howard Carter, l’archeologo scopritore della tomba del “Faraone bambino” e le fotografie d’epoca della storica scoperta.<\/p>\n<\/div>\n Per la parte relativa al soffitto della camera funeraria<\/strong> sono state prese in considerazione le fotografie scattate da Howard Carter al momento della scoperta, le quali mettevano in evidenza le irregolarit\u00e0 della superficie e i danni causati dal trascorrere del tempo e non quelle eseguite dopo gli integrativi restauri di consolidamento. Questo perch\u00e9 la ricostruzione doveva essere la fedelissima copia dell’originale cos\u00ec come \u00e8 stata scoperta dall’archeologo inglese nel 1922. Per la realizzazione sono stati necessari 3 anni di studi e progetti e uno per la costruzione.<\/p>\n Il tutto \u00e8 stato possibile grazie al contributo scientifico dei Professori Alessandro Roccati (Universit\u00e0 di Torino e della Sapienza di Roma), Emanuele Ciampini (Universit\u00e0 Ca’ Foscari di Venezia), Paola Zanovello (Universit\u00e0 degli Studi di Padova). La mostra dedicata a Tutankhamon, in una versione incentrata sull’influenza che l’arte egizia ha avuto su quella contemporanea, \u00e8 stata presentata per la prima volta presso il Museo Eno Bellis di Oderzo riscuotendo un grande successo come si evince dalla rassegna stampa allegata.<\/p>\n<\/div>\n