{"id":36944,"date":"2014-10-30T16:32:07","date_gmt":"2014-10-30T16:32:07","guid":{"rendered":""},"modified":"2014-11-07T16:03:58","modified_gmt":"2014-11-07T16:03:58","slug":"men-a-volte-si-muore-a-volte-si-uccide","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/men-a-volte-si-muore-a-volte-si-uccide\/","title":{"rendered":"MEN: a volte si muore, a volte si uccide"},"content":{"rendered":"
A volte si muore, a volte si uccide.
\nSappiamo che di solito la morale della favola \u00e8 qualcosa del tipo \u201ca volte si muore e a volte si vive\u201d, ma non in MEN, qui non sopravvive quasi nessuno. Tratto dai monologhi della giovane autrice romana Chiara Spoletini, MEN \u00e8 uno spettacolo di storie al maschile, crude ma soprattutto vere, tratte dalla cronaca nera degli ultimi anni. La regia nella cronaca bagna soltanto il pennello, e poi disegna le urla, le botte, i sogghigni del destino in un modo tutto suo, straniante e sofferente, lirico e violento.
\nC\u2019\u00e8 chi muore: ammazzato, naturalmente. Perch\u00e9? La gente di solito risponde: perch\u00e9 l\u2019omicida ha avuto una scatto d\u2019ira, oppure perch\u00e9 \u00e8 un criminale\u2026 Ma noi non abbiamo chiesto \u201cperch\u00e9 \u00e8 stato ucciso?\u201d, la domanda era \u201cperch\u00e9 \u00e8 morto?\u201d E qui cambia tutto, i morti se ne fregano dell\u2019assassino, si chiedono soltanto \u201cperch\u00e9 sono morto? Perch\u00e9 prima la mia carne era calda e rosea mentre ora \u00e8 un freddo cuoio?\u201d Non \u00e8 umano rispondere a questa domanda, ma \u00e8 umano provarci.
\nC\u2019\u00e8 chi uccide: esistono storie in cui la vita raggiunge un punto, una soglia del dolore tale che siamo costretti a commettere un atto che cambi tutto. Purtroppo in questo mondo si pu\u00f2 tornare indietro da quasi ogni cosa, cos\u00ec per riuscire davvero nell\u2019impresa bisogna implorare la polizia, i tribunali, Dio, insomma chiunque sia irrimediabilmente pi\u00f9 forte di noi, quelli \u201ccontro i quali non si pu\u00f2 nulla\u201d, di prenderci con s\u00e9. Perch\u00e9 cos\u00ec siamo liberi, liberi da questa vita, felici di non avere pi\u00f9 alcuna possibilit\u00e0 di tornarci.
\nL\u2019omicidio \u00e8 la grande rivoluzione di questa gente. <\/p>\n
Che il teatro, specchio della società, sia l’arte più socialmente utile è cosa nota. Ma se la società rappresentata è quella di oggi l’utilità raddoppia, e se è descritta da una giovane autrice italiana raddoppia ancora.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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