{"id":41331,"date":"2017-08-04T22:00:53","date_gmt":"2017-08-04T20:00:53","guid":{"rendered":"http:\/\/artevarese.com\/?p=41331"},"modified":"2017-12-18T10:43:49","modified_gmt":"2017-12-18T09:43:49","slug":"tra-parole-e-forme-i-ritmi-del-tempo-e-dello-spazio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/tra-parole-e-forme-i-ritmi-del-tempo-e-dello-spazio\/","title":{"rendered":"TRA PAROLE E FORME. I RITMI DEL TEMPO E DELLO SPAZIO"},"content":{"rendered":"
\n\n
\n
<\/td>\n
Luoghi come rifugi ai quali affidare un pensiero, un’intima idea, un frammento delle proprie emozioni. Spazi nei quali lasciarsi andare, liberarsi ed essere se stessi. Per un artista questi “luoghi” rappresentano l’identit\u00e0, sono le proprie opere nelle quali le emozioni vengono elaborate e prendono vita. Cos\u00ec anche per Antonio Maria Pecchini<\/strong>, scultore e poeta.<\/span><\/td>\n<\/tr>\n<\/tbody>\n<\/table>\n
Busto Arsizio <\/strong>– “La scultura \u00e8 certamente l’elemento con cui io sono partito alla ricerca delle forme. – spiega l’artista. Anche la poesia \u00e8 ricerca, in questo caso sulla giustezza della parola, dell’espressione. Entrambe le situazioni hanno in comune una “costruzione”. Nel caso della poesia si definisce attraverso il linguaggio, nella scultura sono le forme e gli elementi a dar vita all’opera”. \nQuando crei, ti senti pi\u00f9 poeta o pi\u00f9 scultore?<\/strong> \n“Credo non ci sia differenza tra poesia e scultura. Entrambe appartengono a una categoria altra, non ben definita … sono legate alla dimensione soggettiva di chi le realizza. Non c’e priorit\u00e0 tra una cosa e l’altra. Si costruisce per analogie, stanno insieme. Un aspetto \u00e8 pi\u00f9 giocato sulla definizione dei termini, l’altro \u00e8 pi\u00f9 focalizzato sulla funzione dell’immagine quindi la ricerca di materiali, elementi confacenti a quello che il titolo del lavoro ti suggerisce”. \nL’ultima e recente personale “Abitare le stanze”, allestita a Villa Borletti di Origgio, \u00e8 stata un grande successo di pubblico e di critica. Stai gi\u00e0 lavorando su altri progetti per una prossima esposizione? \n<\/strong>“Le mostre non si sa mai quando vanno in scena… soprattutto per chi, come me, non \u00e8 legato alle gallerie. Capita che qualcuno ti inviti, ed allora esponi. Sto ultimando alcune opere, in cantiere da tempo, ma non saprei nemmeno dire quando potrebbero essere pronte. Si tratta sempre di installazioni ispirate alle condizioni dell’esistenza, alle dinamiche che intervengono nel quotidiano di ogni singola persona o della collettivit\u00e0, temi che perseguo da anni. Una si intitola “Anima vagula brandula”, una frase presa da un capitolo che compone “Memorie di Adriano”, della scrittrice Marguerite Yourcenar. E’ il soffio iniziale dell’opera, ne forma la struttura. In tal senso la storia e il mondo interiore dell’artista si compenetrano nelle emozioni che diventano sagome, volumi e forme. Come nell’addio descritto nel testo di Adriano, ho voluto rappresentare la scena del congedo con un’installazione che si compone di una serie di lumicini posizionati in gabbie appese al soffitto. Rappresentano lo spirito delle anime che occuperanno uno spazio in occasione di un allestimento. Si tratta di un lavoro complesso che richiede l’utilizzo di diversi materiali quali il ferro e l’alabastro e dove, per la prima volta, inserir\u00f2 anche dei led per ottenere particolari giochi di luci. Un altro lavoro in esecuzione si ispira invece alle bandiere, che rappresenter\u00f2, alcune mosse dal vento altre inscatolate in strutture metalliche come fossero a riposo o meglio rimesse nei cassetti…” \nA proposito di ispirazioni… Una societ\u00e0 come la nostra in che modo pu\u00f2 sollecitare la creativit\u00e0 un’artista<\/strong> \n“In genere chi fa arte, vive un po’ ai margini e questa condizione permette di captare tutti quegli elementi che sfuggono alla maggior parte delle persone. L’artista cerca di tradurre quello che percepisce dalla storia in forme poetiche, senza fare del realismo pietistico. Ma l’arte ha anche un presupposto che \u00e8 il tuo vissuto fatto di quotidianit\u00e0, di naturalit\u00e0 di relazioni, di rapporti. Se si va ad indagare determinate situazioni \u00e8 chiaro che non si pu\u00f2 prescindere dalle condizioni sociali anche se oggi sono molto pesanti…”.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Luoghi come rifugi ai quali affidare un pensiero, un’intima idea, un frammento delle proprie emozioni. Spazi nei quali lasciarsi andare, liberarsi ed essere se stessi. Per un artista questi “luoghi” rappresentano l’identit\u00e0, sono le proprie opere nelle quali le emozioni vengono elaborate e prendono vita. Cos\u00ec anche per Antonio Maria Pecchini, scultore e poeta. Busto […]<\/p>\n","protected":false},"author":4,"featured_media":42092,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37,230],"tags":[],"yoast_head":"\n
TRA PAROLE E FORME. I RITMI DEL TEMPO E DELLO SPAZIO - ArteVarese.com<\/title>\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\t\n\t\n\t\n\n\n\n\t\n\t\n\t\n