{"id":41418,"date":"2017-12-01T10:49:08","date_gmt":"2017-12-01T09:49:08","guid":{"rendered":"http:\/\/artevarese.com\/?p=41418"},"modified":"2017-12-03T18:04:12","modified_gmt":"2017-12-03T17:04:12","slug":"la-pfm-porta-a-varese-emotional-tattoos","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-pfm-porta-a-varese-emotional-tattoos\/","title":{"rendered":"LA PFM PORTA A VARESE EMOTIONAL TATTOOS"},"content":{"rendered":"
\u201cAbbiamo scelto un nome cos\u00ec assurdo che la gente \u00e8 costretta a fare un piccolo sforzo mnemonico: lo memorizzi e poi pensi \u2018che nome strano!\u2019 e te lo ricordi. Il nome Premiata Forneria Marconi ha a che fare con la manualit\u00e0, con l’impastare la farina come noi facciamo con le note. Questa \u00e8 la suggestione\u201d.<\/p>\n
Si presenta cos\u00ec Franz di Coccio, leader della PFM<\/strong>: la band che ha attraversato 5 decenni, a partire dall\u2019esordio con i Quelli e poi i Krel, senza mai smettere di rinnovarsi<\/strong>. \u201cLa capacit\u00e0 di intraprendere percorsi sonori sempre nuovi \u00e8 un po’ la nostra cifra, un modo di concepire la musica. In questo siamo una band diversa dalle altre: abbiamo sempre guardato al futuro. Quello che \u00e8 stato fatto fa parte del nostro bagaglio e poi bisogna trovare nuove idee, nuove ispirazioni, andare avanti”.<\/p>\n “A partire dal 1971, quando \u00e8 nata la PFM – ricorda – abbiamo realizzato tutti i progetti che ci sono piaciuti, senza stare a guardare se funzionava o no, se vendeva di pi\u00f9 o di meno. E’ quest<\/strong>o che ci rende felici. Il nostro lavoro \u00e8 fatto di viaggi, di studio, di idee <\/strong>che stanno sempre sottotraccia e poi che ti accompagnano quando esce un album o quando ti esibisci in concerto”.<\/p>\n Queste parole ci mettono di fronte a una band che ha fatto la storia della musica italiana. Il nuovo lavoro, \u2018Emotional Tattoos\u2019, uscito lo scorso 27 ottobre per l\u2019etichetta InsideOutMusic, offre 60 minuti di musica e 11 brani<\/strong>. \u201cEra tanto che non realizzavamo un album con dei pezzi \u2013 spiega Di Cioccio – negli ultimi anni abbiamo fatto cose molto diverse come \u2018Stati d’immaginazione<\/strong>\u2019(2006), un disco di musica insieme a dei cortometraggi, poi una nostra versione de\u2019La Buona Novella\u2019(<\/strong>2010) di Fabrizio de Andr\u00e8: quasi un’opera rock per far rivivere il clima storico di quella forma espressiva che erano i Vangeli Apocrifi raccontati da Fabrizio. Gli abbiamo fatto un regalo per i suoi 70 anni, anche se lui non c\u2019era gi\u00e0 pi\u00f9, era gi\u00e0 nell’aria. Poi \u00e8 stata la volta di \u2018PFM in Classic\u2019<\/strong>(2013): la realizzazione di un sogno di quando eravamo ragazzi\u201d. E nel 2017 arriva \u2018Emotional Tattoos\u2019<\/strong>: \u201cIn questo disco, secondo il nostro stile, abbiamo deciso di fare delle cose mai fatte prima, come offrire agli ascoltatori sia la verisione italiana che quella inglese dei brani\u201d.<\/p>\n Realizzare gli album sia in italiano che in inglese<\/strong> \u00e8 una delle caratteristiche della PFM. Uno degli elementi che ne fanno un gruppo non solo italiano, ma del mondo. E\u2019 un intento che\u00a0ha preso forma subito dopo il loro primo album \u2018Storia di un minuto\u2019 <\/strong>del \u201972. \u201cNasciamo come session-men e abbiamo suonato con grandi artisti come Battisti e De Andr\u00e9: il nostro primo disco ebbe subito successo perch\u00e9 eravamo molto preparati. Allora decidemmo di non riposarci sugli allori e, immediatamente dall’album successivo, siamo andati in Inghilterra e siamo entrati in una casa discografica molto importante. La nostra storia \u00e8 cominciata proprio l\u00ec, poi, piano piano,\u00a0 siamo arrivati in America, quindi in Giappone e poi, in tanti anni, nel mondo. Ci mancano solo la Cina e l’Australia!\u201d.<\/p>\n \u2018Emotional Tattoos\u2019<\/strong> \u00e8 caratterizzato dalla scelta di pubblicare in ogni paese la versione italiana insieme con quella inglese. Ancora una volta i dischi, pur avendo tematiche condivise, non sono la traduzione l\u2019uno dell\u2019altro. I testi in versione italiana sono di Franz Di Cioccio e Gregor Ferretti, mentre quelli in lingua inglese sono di Patrick Djivas ed Esperide, tranne i due firmati da Marva Marrow gi\u00e0 collaboratrice della band ai tempi dell\u2019album \u2018Chocolate Kings\u2019.<\/p>\n E qui c\u2019\u00e8 un\u2019altra storia da scoprire<\/strong>. \u201cAll\u2019inizio facevamo i testi in italiano \u2013 racconta Di Cioccio – e, dopo qualche mese, bisognava trovare la congiunzione giusta con la persona giusta che potesse scriverli in inglese. Abbiamo subito scoperto che era quasi impossibile tradurli dall\u2019italiano per un altro mercato. Tutto cambia: non solo le singole parole, bisogna tradurre i concetti e quello che \u00e8 lo stato d’animo della tua opera, che \u00e8 un tutt’uno con i testi e la musica<\/strong>. Per il nostro primo disco abbiamo avuto la fortuna di trovare un grande paroliere, che ha riscritto completamente i testi a partire dalla suggestione musicale. La versione realizzata da Pete Sinfield<\/strong>, infatti, \u00a0\u00e8 stata un centro assoluto. Pete era il poeta dei King Crimson<\/strong>, che erano il gruppo di riferimento degli anni \u201870 e pi\u00f9 grande gruppo di musica Progressive insieme con gli Emerson, Lake & Palmer, ovvero i nostri discografici”.<\/p>\n “E\u2019 stata una congiunzione astrale perfetta \u2013 sottolinea l\u2019artista \u2013 Pete ha scritto il nostro primo album in inglese \u201cPhotos of Ghost<\/strong>\u201d e, inaspettatamente, abbiamo avuto un riconoscimento internazionale importantissimo: \u00e8 entrato nella classifica di Billboard <\/strong>che \u00e8 il non plus ultra per essere consacrati artisti a livello internazionale\u201d. Infatti nel 1973, per la bellezza della musica e dei testi, l\u2019album della PFM raggiunse il 19\u00ba posto tra i 50 dischi pi\u00f9 belli della storia del Progressive<\/strong>. \u201cAbbiamo avuto l\u2019idea di mettere in \u2018Emotional Tattoos\u2019 sia la versione italiana dei testi che quella inglese. Sono diversi perch\u00e9 devono affrontare due mentalit\u00e0 diverse, ma sono compatibili come sensazione, come chiave di lettura, come idea. Ad esempio c\u2019\u00e8 un brano che si chiama \u201cQuartier generale<\/strong>\u201d: in Italia \u00e8 una fotografia del momento sociale e politico che stiamo vivendo, ma per l’America non vale lo stesso: noi non apparteniamo a quel sistema, ma ne conosciamo le manie per le medicine strane, le strane cose che fanno per la bellezza e la fissazione per le cose naturali. E allora il pezzo prende il nome \u201cGeneral District<\/strong>\u201d, che vuol dire quartier generale della bellezza, quartier generale della ricchezza, quartier generale delle manie americane!”.<\/p>\n Un altro aspetto importante della PFM \u00e8 la formazione<\/strong>: il numero degli elementi della band si\u00a0\u00e8 infatti allargato. \u201cSiamo un po\u2019 come una squadra di calcio: ci sono degli attaccanti che difendono, ci sono tre polistrumentisti che possono cambiare indifferentemente modo di accompagnare o interagire con la musica. Possiamo usare contemporaneamente tre chitarre, tre tastiere e anche tre batterie! C\u2019\u00e8 sempre uno scambio di ruoli, vissuto proprio come se fosse un gioco. Scherzando dico sempre che siamo il Barcellona e facciamo un tiki-taka, sul palco, con un rapidissimo gioco di sguardi, ci intendiamo al volo! <\/strong>Il nuovo chitarrista Marco Sfogli ha preso il posto di Franco Mussida, che \u00e8 andato via due anni fa. Marco suona in un modo completamente diverso da Franco. Nessun elemento in PFM \u00e8 mai sostitutivo di un altro<\/strong>\u201d.<\/p>\n Sabato 2 dicembre, al Teatro Openjobmetis di Varese, la Premiata Forneria Marconi salir\u00e0 sul palco per portare il suo entusiasmo e per interagire con il pubblico<\/strong>. Perch\u00e9\u00a0ogni concerto \u00e8 diverso<\/strong>, \u201cincontri persone che rilasciano delle tracce emotive molto forti, quindi tu sei carico e pronto per suonare. E\u2019 una specie di volano che gira. Tu lo metti in moto e tutto funziona proprio perch\u00e9 il tuo divertimento diventa quello del pubblico, la tua felicit\u00e0 \u00e8 la felicit\u00e0 del pubblico:\u00a0 una cosa alimenta l’altra. Il pubblico viene a vederci perch\u00e9 sa che siamo un gruppo tosto, ci impegnamo, facciamo sempre dei concerti molto curati. Teniamo sempre conto dell’emotivit\u00e0: se non ci divertiamo noi non pu\u00f2 divertirsi neanche il pubblico\u201d. E il pubblico sar\u00e0 conquistato dai Tatuaggi Emotivi della PFM, quelle \u201cemozioni talmente forti che ti rimangonno impresse come un tatuaggio, solo che non hai l’inchiostro: sono le emozioni che ti tatuano dentro i sensi, l’anima, la testa, il pensiero<\/strong>. Questo accade con la musica, con i quadri, con le forme d’arte come la poesia. Sono tutte cose che hanno a che fare con l’immaginazione e con il rapporto che hai con il sogno, con la vita, con i tuoi pensieri. E poi puoi portare con te i tuoi tatuaggi per tutta la vita \u2013 conclude Di Cioccio – e quelli emotivi contraddistinguono le persone che hanno una grande emotivit\u00e0\u201d.<\/p>\n Formazione PFM: Franz Di Cioccio – batteria, percussioni e voce, Patrick Djivas \u2013 basso, Lucio Fabbri – violino, tastiera e chitarra, Roberto Gualdi \u2013 batteria, Alessandro Scaglione \u2013 tastiera, voce, Marco Sfogli – chitarra elettrica, Alberto Bravin \u2013 tastiere aggiuntive, chitarra acustica e voce.<\/p>\n \u201dEmotional Tattoos Tour\u201d di PFM – Premiata Forneria Marconi\u00a0\u00a0\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0\u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0 \u00a0\u00a0 Teatro Openjobmetis, Varese \u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0\u00a0 sabato 2 dicembre, ore 21.00<\/p>\n Chiara Ambrosioni<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" \u201cAbbiamo scelto un nome cos\u00ec assurdo che la gente \u00e8 costretta a fare un piccolo sforzo mnemonico: lo memorizzi e poi pensi \u2018che nome strano!\u2019 e te lo ricordi. 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