{"id":41857,"date":"2017-12-14T11:00:00","date_gmt":"2017-12-14T10:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/artevarese.com\/?p=41857"},"modified":"2017-12-13T18:53:22","modified_gmt":"2017-12-13T17:53:22","slug":"lucente-spirito-gallarate-continua-la-programmazione-officina-open","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/lucente-spirito-gallarate-continua-la-programmazione-officina-open\/","title":{"rendered":"LUCENTE SPIRITO A GALLARATE: CONTINUA LA PROGRAMMAZIONE DI OFFICINA OPEN"},"content":{"rendered":"
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Come per la mostra Non solo libri<\/em><\/strong><\/a>, sede della collettiva Lucente Spirito<\/em><\/strong> \u00e8 la Galleria di Arti visive dell\u2019Universit\u00e0 del Melo,<\/strong><\/a> dove fino al 22 dicembre sono esposte le opere di Carla Bertola, Alberto Vitacchio, Anna Maria di Ciommo, Marcello Diotallevi e Roberto Testori. Il curatore Ruggero Maggi <\/strong>propone ai visitatori un percorso espositivo suggestivo: ad accoglierli le opere-oggetto<\/strong> di Roberto Testori<\/strong><\/a>, che dal 2010 lavora sull\u2019umana sofferenza della costrizione<\/strong>. Le opere in mostra, infatti, sono caratterizzate da piccoli oggetti della vita quotidiana<\/strong> (una penna, un paio di forbici, un pacchetto di Marboro, una corda, un uovo e altri ancora) intrappolati nello spazio fisico del quadro. Decontestualizzati e bloccati da alcuni fili, sono immersi in un risplendente mare bianco.<\/p>\n Il biancore della produzione di Testori accompagna il visitatore verso le opere verbo-visive<\/strong> titolate Fiabe al vento<\/em><\/strong> di Marcello Diotallevi<\/strong><\/a>. Si tratta di elementi leggeri e colorati, simili ad aquiloni, che potrebbero fluttuare nel vento e che rappresentano veicoli poetici.<\/p>\n Un\u2019intera sala della Galleria \u00e8 dedicata a The Quest<\/em><\/strong>, vero e proprio work in progress di due artisti: Carla Bertola<\/strong><\/a> e <\/strong>Alberto Vitacchio<\/strong><\/a>. <\/strong>Autori di performance e installazioni nel Carnbane West<\/strong>, in Irlanda, i due sono ritratti insieme con pietre megalitiche. Negli scatti fotografici Bertola e Vitacchio diventano elementi immobili e silenziosi del paesaggio in cui hanno lavorato.<\/p>\n