{"id":42044,"date":"2017-12-18T10:30:39","date_gmt":"2017-12-18T09:30:39","guid":{"rendered":"http:\/\/artevarese.com\/?p=42044"},"modified":"2017-12-19T10:18:37","modified_gmt":"2017-12-19T09:18:37","slug":"rick-owens-la-moda-ancestrale-futuribile","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/rick-owens-la-moda-ancestrale-futuribile\/","title":{"rendered":"RICK OWENS, LA MODA TRA ANCESTRALE E FUTURIBILE"},"content":{"rendered":"
Personaggio davvero unico Rick Owens. I suoi interessi spaziano dalla moda, al design, dai media all\u2019urbanistica, dall\u2019arredamento all\u2019arte visiva, alla musica. Difficile inquadrarlo con un etichetta. E\u2019 certamente uno degli stilisti (furniture designer<\/em>) pi\u00f9 innovativi del momento. E la sua mostra alla Triennale lo rappresenta molto bene. Vi sono moltissimi abiti da lui disegnati, ma anche arredi, ad esempio sedute rivestite di pelo di cammello, opere grafiche, pubblicazioni realizzati in venti anni di attivit\u00e0, oltre a filmati delle sue \u201csfilate\u201d.<\/p>\n Superata un\u2019illusione ottica che fa attraversare al visitatore una linea immaginaria immersa nella nebbia, che separa il mondo reale da quello creativo dell\u2019artista, la mostra si svolge lungo un percorso a \u201cU\u201d, caratterizzato da una enorme scultura informale, una installazione che scorre partendo dal soffitto per tutta la lunghezza della sala ed \u00e8 realizzata con materiali organici e inorganici: cemento, gigli, sabbia dell\u2019Adriatico e capelli dello stesso artista. Un lavoro che sconcerta, perch\u00e9 potrebbe richiamare alla mente una gigantesca deiezione e suscitare qualche repulsione.<\/p>\n \u201cVolevo prendere ci\u00f2 che un mondo sprezzante pu\u00f2 deridere, per trasformarlo in qualcosa di buono, di empatico, gentile ed inclusivo<\/em>.\u201d Lo dice lo stesso Owens.<\/p>\n Il messaggio che arriva, alla fine, \u00e8 quello di un creativit\u00e0 che non conosce confini, di una progettazione che va oltre la logica, di una estetica che supera il concetto del bello per cercare di arrivare al sublime, passando per stridenti sentimenti contrari. D\u2019altra parte, il titolo della Mostra \u00e8 significativo a questo proposito \u201cSubhuman, inhuman, superhuman<\/em>\u201d. E Nietzsche c\u2019entra eccome, soprattutto nella comune ricerca di una forza arcaica, ancestrale che muove il mondo, a cui Owens abbina il suo sguardo visionario e cerebrale del futuro.<\/p>\n Ma certamente l\u2019obiettivo di Owens nel settore della moda \u2013 in cui \u00e8 entrato per il marchio Revillon (pellicce) e che ha proseguito nel suo atelier a Parigi – \u00e8 quello di creare abiti e accessori (gambali, copricapi, blusoni, maglie) che sappiano esaltare la spiritualit\u00e0 e l\u2019eroismo nell\u2019uomo e nella donna, con sconfinamenti nel rituale, nel tribale, nel magico, nel sacro, lavorando sui materiali pi\u00f9 diversi (importante anche il riutilizzo di divise e sacche dei soldati del Vietnam). Un uomo che nella visione dell\u2019artista in certi casi pu\u00f2 diventare un monaco medioevale e la donna una sacerdotessa orientale. Si vedano, in particolare, i mantelli, certi copricapi con richiami assiro-babilonesi.<\/p>\n La sua capacit\u00e0 sincretistica sa armonizzare trasandatezza ed eleganza raffinata, che qualcuno definisce glunge<\/em> (sintesi di glam<\/em> e grunge<\/em>), senza nascondere l\u2019esigenza di superare la transitoriet\u00e0 di una certa moda per cogliere valori altri, in un certo senso pi\u00f9 sublimati. Come non sottolineare, ad esempio, l\u2019accuratezza della scelta dei colori, l\u2019abilit\u00e0 dell\u2019abbinamento del chiaroscuro, l\u2019originalit\u00e0 dei grigi: ecco come li descrive lui stesso: \u201cI caldi grigi di Whistler <\/em>(pittore americano), i grigi del crepuscolo, i grigi trattenuti, i grigi voluttuosi, i grigi silenziosamente distaccati<\/em>\u201d e le varie tonalit\u00e0 polverose e sfarinate che \u00e8 in grado di dare ai suoi colori.<\/p>\n Una moda che si carica, perci\u00f2, di infiniti simboli, miti, citazioni, segni di alfabeti diversi tanto da far diventare l\u2019abito una \u201cmacchina dell\u2019immaginazione poetica<\/em>\u201d, recuperando il valore dell\u2019eros, grazie anche a lasciti di certe idee mutuate da Duchamp, in bilico tra androginia e femme fatale<\/em>. Una poetica quella che trasmette la moda di Owens mai invadente, austera se vogliamo, ma che rimanda al senso della grazia, della gentilezza, del rispetto del corpo della persona che li indossa.<\/p>\n La Mostra, curata da Eleonora Fiorani<\/strong>, \u00e8 la prima retrospettiva in assoluto dedicata all\u2019artista americano e\u00a0\u00a0 ha generato anche un grande volume, edito da Electa con lo stesso titolo \u201cRick Owens \u2013 Subhuman, Inhuman, Superhuman<\/em>\u201d, formato 400x400x130, a colori e b\/n, 744 euro.<\/p>\n Triennale – via Alemagna 6, Milano<\/p>\n Ingresso<\/strong>: Intero 9 Euro; ridotto 7,5 \/ 6,5 Euro Orari<\/strong> Marted\u00ec – Domenica 10.30 – 20.30<\/p>\n <\/p>\n Ugo Perugini<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Personaggio davvero unico Rick Owens. I suoi interessi spaziano dalla moda, al design, dai media all\u2019urbanistica, dall\u2019arredamento all\u2019arte visiva, alla musica. Difficile inquadrarlo con un etichetta. 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\nBiglietto unico per tutte le mostre: 12 Euro<\/p>\n