{"id":42875,"date":"2018-01-26T13:30:28","date_gmt":"2018-01-26T12:30:28","guid":{"rendered":"http:\/\/artevarese.com\/?p=42875"},"modified":"2018-01-26T20:55:27","modified_gmt":"2018-01-26T19:55:27","slug":"storie-resistenza-allo-spazio-arte-carlo-farioli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/storie-resistenza-allo-spazio-arte-carlo-farioli\/","title":{"rendered":"Storie di Resistenza allo Spazio Arte Carlo Farioli"},"content":{"rendered":"
Busto Arsizio – 74 anni fa, nel gennaio del 1944, alcuni lavoratori della ditta Ercole Comerio di Busto, colpevoli di aver fomentato uno sciopero, vennero arrestati e poi deportati nel campo di sterminio di Mauthausen. Un ricordo ancora doloroso.<\/p>\n
Ma come preservare la Memoria di fatti come questo nei nostri giovani? E\u2019 stato a partire da questa domanda che lo\u00a0<\/strong>Spazio Arte Carlo Farioli ha deciso di usare un nuovo linguaggio, il fumetto, nell\u2019allestire la mostra che, negli ultimi quattro anni, ha ricordato la tragica data nella storia della citt\u00e0<\/strong>.<\/p>\n <\/p>\n L\u2019esposizione di quest\u2019anno porta il titolo \u2018Storie di Resistenza<\/strong>\u2019, \u00e8 stata curata da Elisabetta Farioli, Tiziano Riverso e Leo Magliacano<\/strong> e presenta alcune tavole a fumetti tratte dal libro \u2018Festa d\u2019aprile. Storie partigiane scritte e disegnate\u2019, pubblicato dall\u2019Editore Tempesta per il 70\u00b0 anniversario della Liberazione<\/strong>. Il volume raccoglie le immagini tratteggiate da fumettisti e vignettisti noti per raccontare le storie sulla Resistenza che li hanno toccati personalmente, momenti che ci trasportano in tanti angoli diversi della nostra Penisola. Elisabetta Farioli, dello Spazio Farioli, sente di avere fatto la scelta giusta presentando queste tavole cos\u00ec intense, personali, capaci di fermare lo sguardo<\/strong>.<\/p>\n \u201cE\u2019 stato bellissimo vedere la risposta dei giovani<\/strong> sia all\u2019inaugurazione che nei giorni successivi. \u2013 racconta – La loro stessa presenza alla mostra ha dimostrato la validit\u00e0 di questa proposta<\/strong>: che venissero dal Liceo Artistico o dallo Scientifico sono stati coinvolti dal linguaggio del fumetto, che attira i giovani e comunica; lo dimostra anche il numero elevato di adesioni al corso di fumetto proposto dallo Spazio Farioli. La cosa bella e importante indicata dalla presenza di tanti giovani tra il pubblico pi\u00f9 consueto \u2013 aggiunge Farioli – \u00a0\u00e8 che la Memoria non si perder\u00e0<\/strong>. Sopravviver\u00e0. Abbiamo pensato: come aiutare il \u2018passaggio del testimone\u2019 da una generazione all\u2019altra? Il linguaggio del fumetto funziona. E\u2019 sicuramente un modo per preservare il ricordo. Si racconta quello che \u00e8 successo, poi ciascuno decider\u00e0 quale ricordo conservare<\/strong>\u201d.<\/p>\n <\/p>\n Lo Spazio Arte Carlo Farioli \u00e8 stato fondato dai figli dell\u2019artista bustocco, Elisabetta e Stefano, e da un gruppo di amici<\/strong>: all\u2019interno di quello che era lo studio-galleria del padre vengono oggi allestite mostre di grande interesse artistico, come questa \u00a0quarta edizione del ricordo, realizzato esponendo opere tematicamente legate al giorno della deportazione.<\/p>\n \u201cPer affrontare il tema dapprima abbiamo scelto di usare i linguaggi pi\u00f9 tradizionali, come la scultura<\/strong>. L\u2019evento legato alle opere di Franco Fossa<\/strong> \u00e8 stato molto bello, come l\u2019allestimento successivo, dedicato a Federico Simonelli<\/strong>, che realizza sculture in qualche modo inquietanti. Ricordo che l\u2019esposizione di Simonelli era stata visitata da una classe della Scuola Media: tutti avevano osservato con attenzione le opere, percependone l\u2019inquietudine, il senso di timore. I ragazzi erano in qualche modo in soggezione e sembravano pensare alle pagine dei loro libri di storia. Per\u00f2 non erano coinvolti, nonostante la bravura degli artisti. Fossa \u00e8 stato anche il preside del Liceo Artistico di Busto e Simonelli \u00e8 una figura eccezionale, un personaggio con un formidabile curriculum d\u2019artista. Ma ai giovani non arrivava: la scelta del fumetto ci ha permesso di raggiungerli<\/strong>\u201d.<\/p>\n \u201cMio padre era molto legato alla sua citt\u00e0. Per ricordare questo triste evento aveva realizzato una grande opera che viene sempre esposta nel giorno delle celebrazioni il 13 gennaio. Busto si muove per visitare la mostra presso lo Spazio Farioli, ricevere la benedizione all\u2019interno della Comerio e partecipare a una conferenza con un oratore importante. Il percorso prosegue poi con un momento in chiesa dove, sull\u2019altare, viene esposta l\u2019opera di Carlo Farioli e termina con un momento conviviale: una cena insieme. Il tutto organizzato dal Comune di Busto Arsizio”.<\/p>\n \u201cHo voluto proseguire qualcosa che aveva iniziato mio pap\u00e0<\/strong>. \u2013 conclude Elisabetta Farioli \u2013 Ho quindi cercato degli artisti che potessero portare avanti questa iniziativa. Durante l\u2019estate penso gi\u00e0 a come organizzarmi, sottopongo il mio progetto ai Comerio, dell\u2019omonima ditta, che continua a funzionare molto bene. Quest\u2019anno ci siamo avventurati in un territorio nuovo usando il fumetto, ma avevamo il libro \u2018Festa d\u2019Aprile\u2019, che \u00e8 gi\u00e0 stato presentato ed esposto con successo in 40 comuni italiani<\/strong>. Abbiamo voluto portare anche delle testimonianze come bandiere e il cappello di un alpino che \u00e8 stato ucciso quando la guerra era ormai finita e, su una parete, si pu\u00f2 leggere una frase molto significativa di Ferrer Visentini: \u2018Non siamo mai stati degli eroi …un eroe \u00e8 qualcuno che compie un\u2019azione straordinaria una sola volta … Abbiamo semplicemente fatto quello che bisognava fare\u2019.<\/p>\n Storie di Resistenza, tavole a fumetti tratte dal libro \u2018Festa d\u2019aprile\u2019<\/strong> Chiara Ambrosioni<\/p>\n
\nMostra a cura di Leo Magliacano, Tiziano Riverso ed\u00a0 Elisabetta Farioli
\nSpazio Arte Carlo Farioli, via Silvio Pellico 15, Busto Arsizio
\nFino al 27 gennaio, dalle 16:30 alle 19
\nIngresso libero<\/p>\n