{"id":42968,"date":"2018-02-01T13:25:05","date_gmt":"2018-02-01T12:25:05","guid":{"rendered":"http:\/\/artevarese.com\/?p=42968"},"modified":"2018-02-01T09:20:56","modified_gmt":"2018-02-01T08:20:56","slug":"42968-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/42968-2\/","title":{"rendered":"Galleria Vittorio Emanuele: il salotto di Milano ha 150 anni"},"content":{"rendered":"
Al Castello Sforzesco, Cortile della Rocchetta, Sala del Tesoro, la mostra (ingresso libero) dedicata alla Galleria Vittorio Emanuele II, \u201cSotto il cielo di cristallo\u201d: l\u2019idea, la realizzazione, i retroscena attraverso i documenti dell\u2019epoca.<\/strong><\/p>\n <\/p>\n La Galleria di Milano \u00e8 \u201cil cuore della citt\u00e0\u201d<\/strong>, scriveva Luigi Capuana nel 1881. E, in realt\u00e0, rappresenta un luogo affascinante, per la grandiosit\u00e0 dell\u2019ambiente, i decori dei piani alti<\/strong> (nelle lunette ci sono i quattro continenti, Africa, Asia, Europa, America), il bel pavimento a mosaico con i simboli delle quattro citt\u00e0 che sono state capitali d\u2019Italia<\/strong>, Milano, Torino (qui ci sono le famose \u201cpalle del toro\u201d portafortuna) Firenze e Roma, per le luci<\/strong>, i colori<\/strong>. All\u2019inizio<\/strong> c\u2019erano anche 24 statue in gesso<\/strong> e decorazioni in stucco, ma poi furono tolte perch\u00e9 nel giro di poco tempo per l\u2019umidit\u00e0 e l\u2019escursione termica creavano problemi di tenuta.<\/p>\n Quando ancora non c\u2019era l\u2019illuminazione elettrica, la Galleria veniva illuminata a gas con candelab<\/strong>ri piazzati in alto, a una cinquantina di metri d\u2019altezza, e accesi ogni sera per mezzo di una specie di trenino dotato di un tampone infuocato che girava attorno alla cupola, il famoso \u201crattin<\/strong>\u201d, perch\u00e9 ai Milanesi che lo guardavano dal basso sembrava un topolino che correva rapido per svolgere il suo compito. Poi con l\u2019avvento della luce elettrica nel 1885 la Galleria fu il primo edificio ad essere illuminato, insieme alla Scala<\/strong>, grazie alla vicina Centrale di Santa Redegonda.<\/p>\n <\/p>\n Per tutti, la Galleria, che \u00e8 stata recentemente restaurata prima dell\u2019Expo, \u00e8 il luogo di ritrovo e di passaggio privilegiato<\/strong>. E\u2019 lunga 197 metri e larga 15. L\u2019altezza della cupola centrale dove si trova il lucernario \u00e8 di 47 metri. Per dare un\u2019idea della grandezza della tettoia di copertura basta dire che furono impiegate 543 tonnellate di ferro e 7 milioni 800 mila metri quadrati di lastre di vetro rigato.<\/p>\n Ma di chi fu l\u2019idea di costruire la Galleria? <\/p>\n E\u2019 vero che i lavori della Galleria non erano del tutto conclusi: l\u2019arco d\u2019ingresso, infatti, non era stato realizzato<\/strong>. Per vari problemi, ci vorranno dieci anni prima di sistemarlo definitivamente. Anni nei quali l\u2019architetto che l\u2019aveva progettata continuer\u00e0 a seguire da vicino tutti i lavori, fino al pomeriggio del 30 dicembre 1877, quando Mengoni<\/strong> precipit\u00f2 da un ponteggio e mor\u00ec. L\u2019episodio scosse l\u2019opinione pubblica. Qualcuno avanz\u00f2 l\u2019ipotesi che potesse trattarsi di suicidio.<\/p>\n In breve tempo, la Galleria divent\u00f2 per tutti i milanesi il salotto buono della citt\u00e0<\/strong>. Un luogo dove ritrovarsi, discutere, socializzare: un\u2019agor\u00e0 spesso movimentata e litigiosa, dove il talk show tra vip e gente comune pu\u00f2 alimentarsi, come diceva il grande scrittore Emilio De Marchi: \u201cdove i giornalisti, gli artisti, i critici, i politici potrebbero ogni giorno prender il loro bagno di opinione pubblica e affilare lirum larum le piccole forbici della maldicenzuccia\u2026\u201d<\/p>\n <\/p>\n Oggi \u00e8 pi\u00f9 che altro l\u2019occasione per apprezzare le splendide vetrine di negozi di marche prestigiose<\/strong> come Prada, Swarovski, Louis Vitton, Gucci, Tod\u2019s, fare shopping, frequentare qualche caff\u00e8 famoso come il Camparino, ristoranti tra i pi\u00f9 celebrati come il Biffi, il Savini, ecc. e, se si \u00e8 dei Vip, alloggiare in uno dei pochi hotel a sette stelle esistenti al mondo, il Seven Stars Galleria, disegnato dall\u2019architetto Mocchetti, dove, tanto per farci un\u2019idea, la suite reale \u00e8 ampia 580 metri quadri.<\/p>\n Al Castello Sforzesco, presso la Sala del Tesoro, fino al 18 marzo, con ingresso libero \u00e8 possibile visitare un allestimento che consente di ripercorrere sinteticamente la storia amministrativa, architettonica, tecnica e urbanistica della Galleria<\/strong>, vero simbolo della moda e del costume delle citt\u00e0, attraverso una selezione di numerosi materiali iconografici, disegni, lettere, stampati, manoscritti. La mostra \u00e8 aperta dal marted\u00ec alla domenica dalle 9 e 30 alle 17 e 30.<\/p>\n Ugo Perugini<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Al Castello Sforzesco, Cortile della Rocchetta, Sala del Tesoro, la mostra (ingresso libero) dedicata alla Galleria Vittorio Emanuele II, \u201cSotto il cielo di cristallo\u201d: l\u2019idea, la realizzazione, i retroscena attraverso i documenti dell\u2019epoca. La Galleria di Milano \u00e8 \u201cil cuore della citt\u00e0\u201d, scriveva Luigi Capuana nel 1881. E, in realt\u00e0, rappresenta un luogo affascinante, per […]<\/p>\n","protected":false},"author":4,"featured_media":42970,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[11,45,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nDell\u2019architetto e ingegnere Giuseppe Mengoni<\/strong> il cui progetto vinse su altri 176 presentati alla commissione, per merito di una geniale trovata: creare un passaggio rettilineo che mettesse in comunicazione le due piazze, quella della Scala e del Duomo, attraverso una strada coperta<\/strong>. Non tutti furono d\u2019accordo, come capita spesso. Ci furono quelli che oggi chiameremmo \u201cNo Gallery<\/strong>\u201d, capeggiati dal fratello di Arrigo Boito, l\u2019architetto Camillo, a cui seguirono strascichi finanziari con polemiche e accuse. Alla fine per\u00f2 il progetto and\u00f2 in porto e nel giro di due anni, il 15 settembre 1867, la Galleria fu pronta<\/strong> per l\u2019inaugurazione: un vero miracolo per il tempo impiegato nella costruzione dell\u2019opera.<\/p>\n