{"id":43375,"date":"2018-03-02T13:25:59","date_gmt":"2018-03-02T12:25:59","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=43375"},"modified":"2018-03-02T09:00:44","modified_gmt":"2018-03-02T08:00:44","slug":"mostre-la-realta-parallela-axel-lieber","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/mostre-la-realta-parallela-axel-lieber\/","title":{"rendered":"Mostre: la realt\u00e0 parallela di Axel Lieber"},"content":{"rendered":"
Le multicolori architetture aperte fissate su parete di Axel Lieber<\/strong> – nato a Dusserdolf nel 1960 dove si \u00e8 laureato in scultura presso la Staatliche Kunstakademie – presenti per la prima volta presso \u2018MAAB Gallery\u2019 a Milano<\/strong> con il titolo \u00a0\u2018primo piatto<\/strong>\u2019 per la cura di Gianluca Ranzi<\/strong>, rimandano per accordo ellittico a quanto scritto da Roland Barthes ne \u2018L\u2019impero dei segni\u2019: \u201cIn ogni libro d\u2019arte sull\u2019ikebana ci\u00f2 che viene prodotto \u00e8 la circolazione dell\u2019aria\u2026non sono insomma che le pareti, i corridoi, i percorsi tracciati secondo l\u2019idea di rarefazione\u201d.<\/p>\n <\/p>\n Cos\u00ec le strutture di Lieber paiono ideate per la libera fluttuazione di pensieri, di soste meditative, di sogni e irrinunciabili stravaganze<\/strong>.<\/p>\n Il mutare nell\u2019arco della giornata dell\u2019intensit\u00e0 e dell\u2019incedere della luce, proietta sulle pareti le ombre delle strutture – gabbie architettoniche<\/strong>, come una proto proiezione, quasi a definire l\u2019anima dell\u2019opera stessa, ponendo la questione di quanto del mondo reale si riverbera nelle fiabe e quanto di fiabesco permea la quotidianit\u00e0.<\/p>\n <\/p>\n Nei lavori in mostra oggetti d\u2019uso quotidiano sono composti in modo da stravolgere il senso della loro naturale utilit\u00e0, ma perfettamente funzionali alla creazione di scenari entro i quali tutto si trasforma in fantasticherie che portano a comprendere come ogni cosa contenga un potenziale fantastico tale da aprire a uno, cento, mille immaginari mondi di Amelie.<\/p>\n Axel Lieber, \u00a0\u2018primo piatto\u2019<\/strong> Mauro Bianchini<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Le multicolori architetture aperte fissate su parete di Axel Lieber – nato a Dusserdolf nel 1960 dove si \u00e8 laureato in scultura presso la Staatliche Kunstakademie – presenti per la prima volta presso \u2018MAAB Gallery\u2019 a Milano con il titolo \u00a0\u2018primo piatto\u2019 per la cura di Gianluca Ranzi, rimandano per accordo ellittico a quanto scritto […]<\/p>\n","protected":false},"author":4,"featured_media":43378,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,45,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nMAAB Gallery, Via Nerino 3, Milano
\nfino al 23 marzo
\nluned\u00ec \u2013 venerd\u00ec 10-18<\/p>\n