{"id":43453,"date":"2018-03-02T13:30:47","date_gmt":"2018-03-02T12:30:47","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=43453"},"modified":"2018-03-03T14:17:42","modified_gmt":"2018-03-03T13:17:42","slug":"guttuso-varese-un-rapporto-lungo-30-anni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/guttuso-e-varese-un-rapporto-lungo-30-anni\/","title":{"rendered":"Guttuso e Varese: un rapporto lungo 30 anni"},"content":{"rendered":"

Renato Guttuso ha amato Varese e ne ha fatto il luogo d\u2018elezione dove realizzare opere indimenticabili<\/strong>. \u201cArriv\u00f2 a Varese per caso, come spesso accade con le cose significative della nostra vita. \u2013 racconta Serena Contini, responsabile del progetto<\/strong> \u2013 La moglie Mimise aveva ereditato Villa Dotti, che si trova a Velate<\/strong>. Insieme giunsero a Varese con l\u2019intento di vendere la villa. Ma Guttuso, quando la vide, se ne innamor\u00f2: si innamor\u00f2 del luogo, del silenzio e, soprattutto, della luce. Era l\u2019inizio degli anni \u201950. La coppia trascorreva a Velate i periodi di villeggiatura, quindi numerosi mesi all’anno. E lui dipingeva\u201d.<\/p>\n

Guttuso realizzava i suoi quadri e Francesco Pellin<\/strong>, conquistato dalla loro bellezza, li acquistava, formando una collezione unica. 20 tele tratte dalla sua inestimabile raccolta saranno esposte a Villa Mirabello all\u2019inizio del 2019 grazie all\u2019accordo raggiunto tra la Fondazione e il Comune di Varese. Il sindaco Davide Galimberti<\/strong> ha sottolineato che \u201csi tratta di un grande risultato, un\u2019importante occasione di valorizzazione culturale e turistica della nostra citt\u00e0\u201d. Perseguendo, quindi, l\u2019intento di \u201cmettere la Cultura al centro di un piano di rilancio sociale ed economico<\/strong>\u201d si concretizza il Piano \u201cVarese&Natura\u201d redatto dall\u2019Assessorato alla Cultura e Turismo guidato da Roberto Cecchi<\/strong>.<\/p>\n

\u201cQuesto accordo con il Comune \u00e8 il risultato di una storia lunga, che parte dal passato<\/strong>. \u2013 spiega la Contini – Francesco Pellin voleva realizzare un museo a suo nome: sono stati fatti degli incontri e molti tentativi in questi anni da parte di tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute, per costituire un punto di riferimento artistico legato a Guttuso. Ma i tempi non erano maturi. Poi, evidentemente, \u00e8 arrivato il momento giusto e, con un lavoro certosino e grande diplomazia e attenzione, siamo riusciti finalmente a concludere e a portare a casa questi quadri. Per la felicit\u00e0 di tutti, sia della famiglia Pellin che del Comune.\u201d<\/p>\n

E\u2019 bello riscoprire il legame tra Pellin e Guttuso<\/strong>: \u201csi erano conosciuti per caso a Ischia \u2013 aggiunge la responsabile – e da l\u00ec inizi\u00f2 un\u2019amicizia proseguita negli anni. Nei mesi in cui il maestro si trovava a Velate, Pellin lo visitava quasi quotidianamente per vederlo dipingere, per parlare, per confrontarsi con lui. La sua collezione si \u00e8 sviluppata di anno in anno<\/strong>, includendo quadri molto importanti, a partire dai primissimi che erano stati esposti in una mostra di Guttuso a Ginevra. Nel 2000 Francesco Pellin decise di creare una Fondazione<\/strong> dotandola di alcuni dei suoi quadri\u201d.<\/p>\n

Beniamino Pellin<\/strong>, figlio del commendatore, spiega che \u201cistituire una Fondazione significa spossessarsi di beni per destinarli a uno scopo<\/strong>. Mio padre onorava cos\u00ec una promessa fatta al maestro, a un amico: quella che alcune delle sue opere pi\u00f9 importanti \u2013 da Spes contra Spem<\/em> al bozzetto della Fuga in Egitto<\/em>, realizzata poi sul muro esterno della terza cappella del Sacro Monte \u2013 finissero in un museo e che il museo fosse a Varese\u201d.<\/p>\n

Le 20 tele della Fondazione saranno quindi oggetto di un Comodato con il Comune di Varese e verranno esposti nel 2019 a Villa Mirabello<\/strong>.<\/p>\n

E\u2019 bello ricordare con la Contini che \u201cGuttuso trovava a Velate l\u2019ispirazione per realizzare opere che rappresentavano un cambiamento rispetto ai colori e alle tematiche precedenti<\/strong>. Un esempio celeberrimo \u00e8 la \u2018Vucciria<\/strong>\u2019: un quadro che \u00e8 l\u2019esaltazione del quartiere del mercato di Palermo con tutti i suoi colori, i suoi odori, i suoi alimenti ma che, in realt\u00e0, venne realizzato nello studio di Velate. C’\u00e8 una testimonianza dello scrittore Domenico Porzio<\/strong> che racconta come arrivassero in aereo da Palermo pesci e scampi che l\u2019artista avrebbe copiato e poi c’\u00e8 il famoso quarto di manzo che \u00e8 appeso nel quadro e venne procurato dal macellaio di Velate. Quindi questo quadro fondamentale di Guttuso, mediterraneo per eccellenza, in realt\u00e0 \u00e8 stato dipinto a Velate<\/strong>“.<\/p>\n

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Delle 20 tele esposte a Varese<\/strong>, tra opere ad olio, acrilici e disegni, la principale \u00e8 certamente Spes conta Spem<\/em>, opera celeberrima e summa della memoria di Guttuso. Un quadro che permette di fare una serie di riflessioni molto interessanti. Un\u2019altra opera di ingenti proporzioni (238hx300l) \u00e8 Van Gogh porta l’orecchio tagliato al bordello di Arles<\/em> e questo \u00e8 un quadro molto interessante perch\u00e9 \u00e8 una delle tele in cui Guttuso fa una serie di omaggi agli artisti che lo hanno preceduto, in questo caso Van Gogh, ma ci sono anche Raffaello, Picasso e altri, a testimoniare il legame di Guttuso con la storia dell’arte\u201d.<\/p>\n

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Tante sono le tematiche affrontate dal maestro nel suo percorso artistico<\/strong>. Proprio gioved\u00ec scorso \u00e8 stata inaugurata a Torino una mostra sul Guttuso sociale, il Guttuso politico. La Contini aggiunge infatti: \u201csappiamo che l\u2019artista fu esponente del Partito Comunista Italiano<\/strong>. Per buona parte della sua vita fu un attivista molto attento alle tematiche sociali. Ricordiamo, ad esempio, i suoi lavori dedicati alle zolfatare<\/strong>: una forte denuncia dello sfruttamento vergognoso dei bambini. La mostra di Torino \u00e8 stata allestita nella ricorrenza dei cinquant’anni del \u201968 e s’impernia assolutamente su questa attenzione sociale di Guttuso<\/strong>; \u00e8 infatti esposto I funerali di Togliatti<\/em> che \u00e8 certamente un quadro, ma \u00e8 anche legato alla memoria\u201d.<\/p>\n

Guttuso \u00e8 anche autore di bellissimi paesaggi<\/strong>, come quelli di Velate. \u201cUna mostra dell’84 curata da Testori verteva proprio su tutta una serie di paesaggi lombardi con questa luce particolare questi tramonti meravigliosi che si vedono sul lago di Varese.
\nPoi c’\u00e8 tutto il Guttuso che fa degli omaggi a pittori come Morandi, Van Gogh e Picasso<\/strong>. Poi c’\u00e8 il Guttuso della memoria<\/strong>, del ciclo dell’autobiografia del 1966, quando usa l\u2019arte per riflettere su alcuni momenti significativi della sua vita, o su ricordi, come accade con i quadri riferiti a Villa Palagonia. Si vedono i mostri del suo passato, della sua fanciullezza, ma forse anche i mostri del presente, come quelli che vediamo in Spes contra Spem<\/em>“.<\/p>\n

Come accade quasi sempre nell\u2019Arte, c\u2019\u00e8 una prima visione pi\u00f9 immediata di un\u2019opera, seguita da uno sguardo pi\u00f9 attento<\/strong>, per il quale \u00e8 importante conoscere il lato biografico degli artisti.
\nE, ancora, bisogna sottolineare i rapporti di Guttuso con Varese<\/strong>, le amicizie. Perch\u00e8 \u201cnei tanti anni di villeggiatura a\u00a0 Varese l\u2019artista seppe costruire una serie di rapporti legati alla citt\u00e0, una citt\u00e0 che, negli anni \u201850 e \u201860, era molto viva culturalmente”<\/strong>.<\/p>\n

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“Guttuso faceva parte di questa vita culturale incontrando, tra gli altri, Piero Chiara<\/strong> con cui realizz\u00f2 un libro d’artista e ancora Vittorio Tavernari, Angelo Frattini, Bepi Bortoluzzi, Dante Isella, Guido Piovene…<\/strong> Questi personaggi avevano un legame di amicizia che, spesso, diventava un rapporto professionale, quando venivano realizzate delle opere comuni. Fu un periodo molto interessante\u201d.<\/p>\n

\u201cLa collaborazione con il \u00a0nostro Comune \u00e8 appena iniziata \u2013 conclude la Contini \u2013 e il Comodato durer\u00e0 10 anni. Al termine della mostra programmata i quadri – alcuni dei quali di dimensioni importanti – verranno esposti negli spazi di Villa Mirabello<\/strong>, che, con Bagheria e Roma, diventer\u00e0 un luogo fondamentale per conoscere e per studiare Guttuso<\/strong>, ‘un terzo polo in cui la figura dell\u2019artista verr\u00e0 rappresentata’, come ha affermato Fabio Caparezza Guttuso<\/strong>“, adottato dal maestro pochi giorni prima della morte e oggi unico erede del suo immenso patrimonio.<\/p>\n

Chiara Ambrosioni<\/p>\n

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