{"id":43656,"date":"2018-03-15T13:30:57","date_gmt":"2018-03-15T12:30:57","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=43656"},"modified":"2018-03-15T13:29:00","modified_gmt":"2018-03-15T12:29:00","slug":"segno-colore-materia-giovanni-mancin","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/segno-colore-materia-giovanni-mancin\/","title":{"rendered":"Segno, colore e materia di Giovanni Mancin"},"content":{"rendered":"
“L’ispirazione \u00e8 ovunque<\/strong>. Un graffio sul muro,\u00a0 un’impronta per terra,\u00a0 un segno che si vede guardandosi\u00a0 intorno. Nasce per caso<\/strong>, come un amore a prima vista, un colpo di fulmine che colpisce liberando quelle emozioni\u00a0 che poi\u00a0 diventano l’opera.<\/p>\n <\/p>\n I lavori di Giovanni Mancin<\/strong>, esposti nella personale “Segno, colore, materia<\/strong>” , sono suggestioni di un mondo naturale e misterioso<\/strong> che la sua arte, interpreta\u00a0 in piena libert\u00e0 espressiva. Una pittura minimalista, fatta di segni,\u00a0 forme\u00a0 astratte sospese nello spazio\u00a0 come scritture accennate dove il colore arriva dosato, misurato nelle declinazioni delle tonalit\u00e0 della terra: rossi scuri, ocra, marroni bruciato.<\/p>\n Nuance calde<\/strong>, particolarmente sentite dall’artista, attraversate dagli immancabili neri<\/strong> che entrano nella composizione esaltando il segno e delineando l’impianto scenico. <\/p>\n La morbidezza del segno e dei colori incontra la rotondit\u00e0 delle forme che compongono le sculture<\/strong>.\u00a0 Si tratta per lo pi\u00f9 di elementi in ferro, trovati\u00a0 “per caso”, sui quali Mancin lavora creando nuove sagome.\u00a0 Sperimenta,\u00a0 scompone e compone\u00a0 e crea\u00a0 assemblandoli con altri materiali come cemento, marmo o vetro, fino a raggiungere nuove geometrie. Le sue creazioni hanno sempre\u00a0 forme rotonde, curve, mai appuntite n\u00e9 pungenti ma al contrario, avvolgenti grazie alla sensibilit\u00e0 dell’artista, capace di dare anima a questi “frammenti” all’apparenza freddi, scartati dal tempo e dall’uomo, che ora dialogano in un nuovo racconto, in una nuova storia.<\/p>\n La mostra, nella sede di via Oriani, 62 rimarr\u00e0 in calendario sino al 17 marzo.\u00a0 Per visite ed informazioni: T 348 5510909\u00a0 – fermo.stucchi@gmail. com<\/a>.<\/p>\n E.Farioli<\/p>\n
\nUn tono quasi indispensabile\u00a0 nel suo linguaggio, diluito in tocchi intensi e\u00a0 risuonanti sulle carte ruvide. C’\u00e8 silenzio e natura<\/strong> in questi lavori che la sensibilit\u00e0 di Mancin riesce a trasmettere elaborando\u00a0 dagli impulsi esterni che diventano simboli. Simboli di una mitologia personale e intima.<\/p>\n