{"id":43669,"date":"2018-03-16T13:30:29","date_gmt":"2018-03-16T12:30:29","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=43669"},"modified":"2018-03-19T19:19:17","modified_gmt":"2018-03-19T18:19:17","slug":"ruggero-marrani-carriera-avanguardia-ricerca","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ruggero-marrani-carriera-avanguardia-ricerca\/","title":{"rendered":"Ruggero Marrani: una carriera tra avanguardia e ricerca"},"content":{"rendered":"
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Quella di Ruggero Marrani<\/strong><\/a> \u00e8 un\u2019urgenza creativa nata tra le mura di casa, a \u00a0Perugia, a fianco del nonno e del padre \u00a0che \u2013 secondo le parole di Riccardo Barletta \u2013 erano “operatori nell’arte di costruire”. Il nonno era l\u2019architetto liberty Giuseppe Marrani e da lui Ruggero ha appreso le prime nozioni artistiche. Il padre era geometra. Marrani stesso fa risalire l\u2019inizio della sua passione<\/strong> agli anni di giovent\u00f9: \u201clavoravo con mio nonno e facevo i miei primi disegni. \u2013 racconta – Lui mi ha sempre insegnato che si lavora sulla rappresentazione dell\u2019idea. Che il punto di partenza di ogni opera \u00e8 l\u2019idea<\/strong>, grazie alla quale si realizza qualcosa di concreto\u201d.<\/p>\n Il percorso artistico<\/strong> di Marrani prende il via con la pittura<\/strong>. Negli anni Sessanta dipinge infatti paesaggi, secondo l\u2019iconografia della tradizione centro-italiana. I suoi borghi dipinti testimoniano l\u2019amore per la sua terra, sono agglomerati cubisti arroccati su colli o pendici.<\/p>\n \u201cLe strutture architettoniche e i piccoli agglomerati urbani rappresentano la storia e fanno parte del nostro passato<\/strong>. \u2013 spiega l\u2019autore \u2013 Alla cui salvezza e conservazione le mie opere vogliono dare un piccolo contributo\u201d. Tornando all\u2019inizio della sua carriera ricorda: \u201cSono partito dall’idea della pittura. Dal 1968 al 1972 ho lavorato in un laboratorio di ceramica<\/strong> e questo ha portato a un\u2019evoluzione nella mia creativit\u00e0\u201d.<\/p>\n Nel 1968 Marrani si trasferisce a Varese per diventare titolare della cattedra di Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico Frattini<\/strong>, dove insegner\u00e0 fino al 1999.<\/p>\n \u201cNegli anni \u201970<\/strong> \u2013 spiega – i miei paesaggi<\/strong> avevano sempre pi\u00f9 un sapore materico, lavoravo con spatole impregnate di colore e volevo toccare la mia opera. Per questo, parallelamente alla pittura, ho iniziato l\u2019esperienza della manipolazione della creta, creando \u2018Sculture-oggetto\u2019 e indirizzando la mia ricerca sulla tematica umana\u201d.<\/p>\n <\/p>\n Se fino al Marrani 1980 soprattutto dipinge, poi le cose cambiano: \u201cHo scelto di dedicarmi prevalentemente alla scultura<\/strong> perch\u00e9 dopo aver dipinto per molti anni e temevo di diventare ripetitivo. Il salto \u00e8 stato breve, perch\u00e9 ho scelto un materiale che mi collegava direttamente con la pittura: la ceramica<\/strong>. E\u2019 stata una scelta particolarmente stimolante, una sfida, per restare legato al passato e agli elementi che fanno parte della mia storia\u201d.<\/p>\n Sempre pi\u00f9 il lavoro di Marrani \u00e8 frutto di una ricerca che, a partire dalle tracce lasciate dall\u2019uomo nella storia, studia le culture pi\u00f9 diverse<\/strong>.<\/p>\n <\/p>\n Negli anni \u201990<\/strong> la storia antropologica viene fissata nelle sue Aerosculture<\/strong>, che nascono dall’osservazione delle planimetrie cartacee e delle vedute aeree delle citt\u00e0, intrecciata con l\u2019insegnamento del maestro Dottori<\/strong>. \u00a0\u201cGli anni della mia formazione sono stati improntati dal suo Aerofuturismo<\/strong>, \u2013 spiega Marrani \u2013 i cui elementi fondanti erano l\u2019aeropittura, il movimento, i giochi di luce, le linee di forza, oltrech\u00e9 i passaggi tonali. Tutto questo faceva parte dei suoi programmi innovatori all’Accademia, anche se erano finiti i tempi del Futurismo militante\u201d.<\/p>\n Quindi, dal borgo del momento pittorico,\u00a0 l\u2019artista passa al tema della citt\u00e0<\/strong>, che diventa un insieme di forme geometriche. \u201cLe planimetrie mi servivano come ricerca dell’ambiente. \u2013 aggiunge – Io sono umbro e in Umbria tutti i paesi medievali sono arroccati su colline e promontori, quindi mi davano la possibilit\u00e0 di creare una terza dimensione: la vista dall’alto\u201d.<\/p>\n Il tutto realizzato sempre a partire da una fase progettuale<\/strong>: \u201cper ogni opera c’\u00e8 uno studio grafico che conduce alla realizzazione sia cromatica che formale. Tutte le citt\u00e1, infatti, sono raggruppabili in 4 schemi: circolari, a raggiera, a ellisse e poligonali. <\/p>\n <\/p>\n Lo studio delle civilt\u00e0 primitive porta l\u2019artista a una sperimentazione espressiva e\u00a0 alla realizzazione di Totem, ossessivamente verticali<\/strong>. Marrani sottolinea: \u201cI Totem sono delle sculture che servono per raccontare il nostro passato, quindi una storia. Come facevano gli aztechi come facevano gli indiani. Un solo elemento per raccontare la storia di un popolo. In ogni mia scultura racconto un piccolo aneddoto della nostra vita, che pu\u00f2 essere sia astronomico che umano. Posso rappresentare, ad esempio, un\u2019eclissi di luna facendo una ricerca per quanto riguarda il colore. Perch\u00e9 io sono uno scultore che lavora con il colore<\/strong>: la ceramica \u00e8 un materiale che mi consente di intervenire a livello cromatico come si faceva nelle sculture classiche\u201d.<\/p>\n All\u2019inizio del nuovo millennio c\u2019era ancora tanto da sperimentare, c\u2019erano esigenze a cui dare risposta. Cos\u00ec si accende l\u2019estro creativo di Marrani: \u201cA un certo punto l’aeroscultura diventava una scultura troppo statica, era bella a livello compositivo, ma non consentiva l\u2019interazione. E\u2019 nata cos\u00ec la \u2018scultura interattiva\u2019<\/strong>, che si \u00e8 declinata anche nella \u2018sculturarumore<\/strong>\u2019.<\/p>\n La ricerca di Marrani, con le sue valenze di studio psicologico, portano alla realizzazione dei\u00a0 suoi affascinanti Labirinti<\/strong>,\u00a0 o alle sculture interattive legate all\u2019equilibrio<\/strong> dove l\u2019osservatore pu\u00f2 intervenire modificando dei pesi e variando la forma a seconda del proprio carattere e stato d\u2019animo.<\/p>\n <\/p>\n “Questa scultura interattiva \u00e8 una delle ultime esperienze che sto facendo; – spiega – la ricerca del proprio equilibrio<\/strong> che si riallaccia al discorso dei labirinti. E\u2019 sempre una ricerca a livello psicologico. Quando io mi avvicino a questa scultura la osservo e ho la possibilit\u00e0 di intervenire, di modificarne l’equilibrio lavorando sul gioco di pesi che ho creato. Si pu\u00f2 realizzare una accostamento diverso ogni giorno, secondo lo stato d’animo di chi osserva”.<\/p>\n E, infine, le Sculturerumore o sculture sonore, con il vuoto interno \u2013 la\u00a0 cassa armonica \u2013 e le corde e con le quali sono stati fatti dei concerti<\/a>.<\/p>\n <\/p>\n Quale parte del lavoro di Marrani \u00e8 ancora legato al Futurismo<\/strong>? \u201cSicuramente l\u2019aspetto dinamico<\/strong>. Il Futurismo \u00e8 una corrente che parte dalla velocit\u00e0, dal\u00a0 movimento in continua evoluzione dell’aereo, delle macchine, delle moto, del correre.\u00a0 Diversi elementi delle mie opere sono continuamente in movimento. La mia opera <\/strong>\u2013 conclude l\u2019autore \u2013 non \u00e8 mai finita: pu\u00f2 sempre diventare qualcosa di nuovo, cambiare, evolversi, grazie all\u2019interazione dell\u2019osservatore<\/strong>\u201d.<\/p>\n <\/p>\n I lavori di Ruggero Marrani verranno esposte al Museo della Ceramica di Cerro di Laveno Mombello nella personale “Lascia una traccia del tuo passaggio”<\/strong> curata da Clara Castaldo, che aprir\u00e0 il prossimo 24 marzo.<\/p>\n RUGGERO MARRANI.<\/strong> Chiara Ambrosioni<\/p>\n
\nFondamentale per il percorso artistico di Marrani l\u2019amicizia di entrambi con Gerardo Dottori<\/strong>, maestro del Secondo Futurismo<\/strong>, che istru\u00ec il giovane artista prima nel suo studio, poi all\u2019Accademia di Belle Arti di Perugia.<\/p>\n
\nHo lavorato sulla pianta circolare delle citt\u00e0 azteche, le linee verticali e orizzontali degli accampamenti romani, fino alla struttura a raggera della citt\u00e0 medioevali, che avevano il loro centro nella piazza della chiesa\u201d.<\/p>\n
\nLascia una traccia del tuo passaggio.<\/strong>
\nmostra personale di Ruggero Marrani
\na cura di Clara Castaldo
\n24 marzo \u2013 10 maggio 2018
\nMIDeC, Palazzo Perab\u00f2
\nwww.midec.org<\/a>
\nVia lungolago Perab\u00f2, \u2028Cerro di Laveno Mombello (Varese)
\ninaugurazione sabato 24 marzo 2018 ore 15,30
\norari di apertura: venerd\u00ec \u2013 sabato \u2013 domenica 10-12,30\/14,30 \u2013 17,30
\nPasqua CHIUSO<\/p>\n